La ragazza del lago (2007)
Un film che è la dimostrazione che per fare un buon film non servono solo i soldi, ma soprattutto le idee. Non è necessario imitare gli americani, ma avere coraggio e voglia di proporre cinema. Un giallo senza corse in macchina, senza scazzottate, senza distruggere negozi a colpi di fucile o mitra. Un buon film, da guardare in silenzio lasciandosi rapire dall'ottima fotografia, dagli intimistici dialoghi, da una colonna sonora indovinata.
La trama? Una ragazza viene trovata morta e nuda sulla riva del lago ed un commissario comincia ad indagare in un piccolo paesino del Friuli ...
Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 2007
Durata 95 min
Colore colore
Audio sonoro
Genere drammatico, poliziesco
Regia Andrea Molaioli
Soggetto Karin Fossum (romanzo Lo sguardo di uno sconosciuto)
Sceneggiatura Sandro Petraglia
Casa di produzione Indigo Film
Distribuzione (Italia) Medusa Film
Fotografia Ramiro Civita
Montaggio Giogiò Franchini
Musiche Teho Teardo
Interpreti e personaggi
Toni Servillo: commissario SanzioValeria Golino: Chiara CanaliFabrizio Gifuni: Corrado CanaliAnna Bonaiuto: moglie di SanzioOmero Antonutti: padre di MarioMarco Baliani: Davide NadalDenis Fasolo: RobertoSara D'Amario : Dottoressa GianiFranco Ravera: MarioGiulia Michelini: FrancescaNello Mascia: AlfredoFausto Maria Sciarappa: ispettore Lorenzo SiboldiHeidi Caldart: Silvia NadalAlessia Piovan: Anna Nadal
quello che mi lascia perplesso negli attori italiani è la scarsa recitazione almeno in quelli contemporanei ma di sicuro è un mio limite e magari nel tempo hanno raggiunto livelli qualitativi buoni
RispondiEliminacerto è che il cinema americano al momento vanta una scuola che noi ci sognamo, basta vedere un serial TV e ci si accorge come personaggi marginali, semplici comparse, abbiano doti recitative invidiabili e spesso capita che ce li ritroviamo interpreti o comprimari in pellicole cinematografiche a dimostrazione che anche il più
insignificante degli attori impiegati è pur sempre uno con la scuola dietro .. nulla è lasciato al caso come ad esempio nei film nostrani dove si impiegano improbabili personaggi e basta dare un' occhiata alle richieste nei vari casting che vengono fatti per rendersene conto
tieni presente zio che negli stati uniti il cinema è un industria ed ha un bacino in cui scegliere vastissimo ... in italia per troppo tempo si è andati avanti in base alle raccomandazioni ... ma attori bravi ne abbiamo e non pochi ... ultimamente, e per fortuna, si vedono delle serie italiane con attori e non con veline e cabarettisti ... ma con veri attori ... ma guarda caso prodotti da un network di stampo anglosassone (sky) ... poi va detto che purtroppo in italia siamo vittime di un'esterofilia preoccupante ed in particolare verso gli USA ... speriamo che i nostri che vanno ad holliwood tornino portando un modo nuovo di fare cinema anche in italia ... in questo film c'è ad esempio la golino che conosco più ad holliwood che a cinecittà ... in italia ora la conoscono perchè è la compagna di scamarcio ...
RispondiEliminaguardate come tira l'animazione in tutte le salse oggi anche nel comodo formato 3D e noi niente manco un
RispondiEliminafotogramma
avevamo bozzetto e jacovitti due geni del settore e siamo riusciti a fare due filmetti striminziti persi poi chissà dove .. abbiamo manara e forattini e manco un'idea per
farci un film e credo che i 2 farebbero senz'altro un ottimo lavoro e di sicuro esportabile
mancano le idee mancano gli script
e i sceneggiatori .. solo con questi fai un film
la golino dopo rain man s'è persa per strada in america forse nella metropolitana .. capita
RispondiEliminaperò certo ben venga quando vedo uno dei nostri scritturato ad esempio
in narnja con castellitto e favino
ma sono rare eccezioni mentre un tempo i nostri erano impiegati più spesso all'estero e cinecittà era una base usa..
e poi mi ripeto e alla fine son prolisso ma abbiamo location naturali per ambientazioni storiche e manco lì esce niente tutti aspettano il soldo pubblico ma se il cinema è un'azienda deve sottostare al rischio commerciale se no se aspetti lo stato farai sempre prodotti preconfezionati
e quel che è peggio ridondanti di ideologia politica da 4 soldi
che francamente ha ormai stancato
fino al midollo
i migliori attori che abbiamo in italia vengono tutti dal teatro.
RispondiEliminaIl teatro è sempre stata la scuola per eccellenza per gli attori.
Non è un caso che molti rinuncino al cinema per fare teatro.
Non potete paragonare un attore di serial televisivi americani,con un attore di teatro.
Non potete paragonare un attore di serial televisivi americani,con un attore di teatro.
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concordo appieno. spiegalo al ranger ora ;-)
purtroppo in italia il teatro è visto come qualcosa di alieno ... si fa fatica a portarlo nelle scuole ... è lasciato al libero arbitrio, e passione, dei docenti.
Non come avviene nella maggior parte degli stati europei e non solo ...
Ma è frustante sapere, come mi disse una volta un grande attore teatrale italiano, che una puntata al Maurizio Costanzo gli rendeva di più di quasi un'intera turnè annuale ... ed era uno che di solito fa il tutto esaurito ovunque vada ...
Comunque anche i grandi attori americani e non, vengono dal teatro ...
ma guardate che sfondate una porta aperta, anch'io la penso come voi per quanto riguarda il teatro e la preparazione di alcuni ma i bravi sono pochi poi a reggere parti
RispondiEliminasenza senso al cinema
il figlio di gassman ad esempio è
molto bravo e godibile a teatro quanto insulso al cinema e la colpa è come dicevo delle sceneggiature
e delle parti improbabili che vengono affidate a costoro che son comunque molto al di sotto dei padri e parlo di gassman e tognazzi in "in a qualcuno piace caldo"
mentre facevo notare come in america anche chi fa serial tivù
con parti e script adeguati sembra un fenomeno ..
attenzione a non fraintendermi
ma potrei portarvi tantissimi esempi .. me ne viene uno sul
grandissimo stoppa che al cinema faceva sempre parti secondarie ma
lasciava sempre il segno perchè era un ATTORE .. capisciammé
ci siamo fraintesi nel fraintenderci.
RispondiEliminaQuello che vedo è che dal mondo americano arrivano attori tutti uguali.
Oramai il genere scenografico, oppure la trama sono tutti uguali, prendono piede nella gente e quindi ogni attore è considerato bravo.
In Italia un attore di teatro praticamente non lo si apprezza mai,se non ha la fortuna di fare cinema e trovare un film che poi diventa un Blockbuster.
Se prendiamo il marchese del Grillo, la parte di Paolo Stoppa è grandiosa. Abbina la commedia in un film dai connotati comici a una battuta storica di grande drammaticita come la famosa frase:
"Non possiamo, non dobbiamo, non Vogliamo"....
D'altronde chi è l'attore di questo film?
Toni Srevillo...
chi se lo cagava questo qui prima di Gomorra o il divo?
eppure a teatro era un grandissimo.
il metodo stanislavskij e l'actor's studio di lee strasberg (gran bella fiola la susan strasberg) e a un certo punto sembravano davvero tutti uguali ma questa impressione l'ho avuta a cavallo degli anni 70 e 80
RispondiEliminaora sembrano più "sciolti" i vecchi ormai consacrati e i giovani credo
non frequentino più la scuola e si
esprimono molto più liberamente e a seconda delle proprie qualità
.. io questo noto al contrario
di te critico
oggi li vedo, anche i caratteristi, molto più easy-going
;-))
sinceramente dei nuovi attori e attrici americani ne salvo molto pochi ... hanno la fortuna che hanno un mercato spianato ... ma certe opere che ho visto premiare con oscar erano oscene ... bei ragazzi sciolti, forse, ma niente più ... comunque zio smettila di fare il filo americano e guarda i film italiani ... ed Alessandro Gassman è molto bravo ... anche al cinema ... peccati che ci lavori poco ... o che lo facciano lavorare poco ... e torniamo da capo ...
RispondiEliminapiù che altro di film italiani se ne fanno pochi perchè rendono poco, quindi ci possono lavorare pochissimi attori, che poi per vivere fanno teatro.
RispondiEliminaindicativo piuttosto che i più visti siano sovente le scoreggiate di boldi e compagnia sotto le feste natalizie.
questo è molto indicativo di un approccio al cinema di un popolo cresciuto con le pubblicità e i vari drive in e latterie ballonzolanti cantando.