Com'è dura l'avventura
Per scongiurare il fallimento, l'industriale varesotto Oreste Raccà intende truffare la compagnia di assicurazione facendo affondare il suo malandato yacht "Giulia" da tempo abbandonato sulla costa marocchina. Per farlo si avvale di suo cognato Gianni Zappi che dovrà rimettere in sesto alla meno peggio la barca per poi affidarla allo spiantato comandante Piero Bigazza col compito di riportare la "Giulia" in patria, ignaro che farà naufragio dopo poche miglia. Dopo aver approntato i lavori indispensabili per farla di nuovo galleggiare, il Zappi con il Bigazzi arrivano in Marocco dove ad attenderli c'è un ex direttore commerciale della ditta, Hahmed Poggi, il quale è dovuto espatriare per problemi col fisco, dopo aver coperto il suo titolare Raccà che da anni gli promette invano di farlo rientrare in patria con l'incolumità. Costui li porta al molo per imbarcarsi dopo un lungo viaggio attraverso il deserto, dove hanno incontrato un missionario, padre Ribaldo, che da quelle parti sembra portare molta sfiga. Cosa che si rivelerà esatta quando inavvertitamente causerà l'imbarco forzato del povero Zappi che prenderà il mare con l'ingenuo Bigazza. Questi ha lasciato in Italia la nipote quasi sedicenne che il Raccà ha accettato di ospitare in attesa del loro rientro con la barca. Ovviamente il suo è un gioco sporco e quella ragazzina sembra tutto fuorché femmina al punto che incarica una sua amica estetista di cercare di darle un aspetto decente. Cosa che riesce in pieno con la giovane, Christa, che da brutto anatroccolo si rivela una stupenda fanciulla, tale da suscitare vivo interesse nell'allupato Raccà che inizia a corteggiarla, ancorché sia del tutto acerba e inesperta. Intanto in mare i due si trovano ben presto in difficoltà durante una violenta tempesta e accortisi di non avere il motore a bordo per i lavori fatti al risparmio, decidono di abbandonare la barca con il battellino di salvataggio. Viene dato l'allarme ma di loro si son perse le tracce, tanto che il Raccà e la ragazza si mettono in moto con uno yacht noleggiato per cercarli. Ma il vero scopo dell'anziano ringalluzzito è quello di stare con la bella Christa e quando scorge da lontano la zattera dei due, vede bene di allontanarsi lasciandoli al loro destino, senza che lei se ne accorga. Per i due naufraghi è tempo di recitare le ultime preghiere, quando un elicottero prima dei titoli di coda ci fa capire che è giunta l'agognata salvezza.
Non bastano Villaggio e Banfi oltre al bravo Moschin per risollevare le sorti di un film banale e del tutto privo di quel mordente che quei nomi lasciano intendere, con poche gags e verve comica al minimo sindacale.
Italia 1987
Regia: Flavio Mogherini
Musiche: Lanfranco Perini
con
Paolo Villaggio: Gianni Zappi
Lino Banfi: Piero Bigazza
Gastone Moschin: Oreste Raccà
Brigitta Boccoli: Christa
Alessandro Haber: Hahmed Poggi
Flavio Bucci: padre Ribaldo
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