Gastone
Gastone, danseur di tabarin, nell'italia mondana del dopo prima guerra mondiale, rappresenta un mondo, quello affettato e dorato, di una società che sta pian piano scomparendo. Balla in un localino con la sua partner Sonja, una sedicente nobile russa sfuggita ai massacri dei mugichi, che al par suo sbarca il lunario al meglio, vivendo in ristrettezze in una pensioncina e, grazie a Gastone, approfittando di qualche riccone che il guitto le rimedia nel locale. Achille ad esempio è quello che ha finora scucito più soldi illudendosi di poter combinare qualcosa con la seducente nobildonna. Altro nobile, in apparenza spiantato ma con grande auto ironia è il cosiddetto "principe" che al pari di Gastone vive perennemente paludato in sparato e frac, firmando cambiali allo strozzino Achille, su menzionato, per dissetare le sue donne, Sonja in primis, con costosi Mumm e Veuve Cliquot. Ed è il "principe" a far balenare in testa a Gastone il possibile lancio della bella Nannina, conosciuta nella sgangherata scuola di danza che dirige per arrotondare il magro stipendio. Lei è una ex servetta cacciata dalla padrona ed è brava a ballare oltre a disporre di una voce incredibile. Sgrezzandola un po' e facendola accompagnare al sofisticato "principe", spacciandola come una delle sue amanti, l'ultima, la più bella, ecco che si può lanciare nel firmamento dello spettacolo e al suo fianco esordire nei locali. Anche perché Sonja è meglio che se la squagli in fretta e ripari a Parigi dove del resto contava di trasferirsi da tempo, perché Achille è ormai furibondo ed ha capito di essere stato abbindolato. Così Gastone dopo averla accompagnata in stazione dà inizio al sodalizio con la bella Nannina che, col nome di battaglia di Anna la Belle, ben presto raggiunge la meritata notorietà. Ma ecco allora che dalla riconoscenza iniziale verso quell'uomo che l'aveva aiutata e soccorsa in difficoltà, passa senza scrupoli ad un ricco impresario che in breve la fa esibire nei principali teatri europei. Per nulla avvilito Gastone. che crede ancora in quello che fa e nel suo personaggio, continua imperterrito nel suo genere, esibendosi stavolta con una vecchia fiamma raccattata per la strada e con la quale andrà in contro ad un fiasco clamoroso e alla fine di un genere che non piace più ad un pubblico che negli anni è profondamente cambiato. Gastone rivede fugacemente la sua Nannina, dispiaciuta ma presa ormai dal suo ruolo e la tranquillizza accomiatandosi da gran signore quale lui imperterrito crede ancora di essere. In fondo a lui "l'ha rovinato la guera se no a quest'ora era a Londra".
Gastone
Italia 1960
Regia: Mario Bonnard
Musiche Angelo Francesco Lavagnino
con
Alberto Sordi: Gastone
Vittorio De Sica: il principe
Anna Maria Ferrero: Nannina
Magali Noël: Sonja
Paolo Stoppa: Achille
Franca Marzi: Rosa
Chelo Alonso: Carmencita
Mario Frera: maestro Testa
Livio Lorenzon: capitano Negri
Tino Scotti: illusionista
Nando Bruno: Michele
Mimmo Palmara: impresario
Mino Doro: Cavallini
Salvo Libassi: commissario
Salvatore Cafiero: Antonio
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