A Ghentar si muore facile
Terry Grayson, esperto sommozzatore americano, viene ingaggiato dai ribelli della repubblica nordafricana di Ghentar, affinché recuperi una cassetta che era a bordo di un piccolo aereo da turismo precipitato in mare. Il Generale Lorne che detiene il potere con pugno di ferro, sguinzaglia i suoi soldati, tra i quali alcuni sommozzatori, per recuperare a loro volta la misteriosa cassetta che a suo dire contiene importanti documenti che non devono cadere in mano ai ribelli colpevoli di aver colpito il suo aereo in volo. Terry dopo aver contattato i rivoluzionari si attiva e in breve scopre il relitto con la misteriosa cassetta, al cui interno rinviene con immenso stupore brillanti e pietre preziose per un valore inestimabile, al contrario dei documenti previsti. E' chiaro che il Generale vuol nascondere la cosa per un suo personale tornaconto, ragion per cui Terry li nasconde appiccicandoli alla chiglia della barca di Botul, uno dei ribelli diventato suo amico. La polizia e l'esercito sa della sua presenza e lo bracca finché dopo alcuni infruttuosi tentativi di arrestarlo, vi riesce attirandolo in una trappola. Viene dapprima torturato affinché accetti di aiutarli nella ricerca da provetto sub qual'è, ma al suo rifiuto lo spediscono in una cava di pietra a marcire se non accetterà di aiutarli. Non sanno che ha già scoperto e nascosto il contenuto della cassetta, per cui contano di piegarne la resistenza in quell'inferno di prigione dove l'hanno rinchiuso. Ma l'uomo è scaltro e per nulla intimorito al punto che dopo aver studiato l'area, con altri prigionieri organizza una fuga clamorosa che li vedrà attraversare un deserto infuocato. Solo lui riesce a raggiungere la costa e viene aiutato dall'insospettabile Capitano Kim che si rivela essere Gothar il capo dei ribelli che da direttore del campo di prigionia contava di avere notizie sul ritrovamento di quello che è il tesoro di Ghentar. Terry ovviamente non lascia trapelare niente e si offre addirittura di aiutarli a penetrare nella fortezza del generale servendosi di un passaggio sotterraneo che comunica con il mare. Lui lo attraverserà con facilità e una volta dentro cercherà di favorire il loro assalto. Vi riesce facendo saltare la polveriera per l'irruzione vincente di Gothar e della rivoluzione. Il Generale Lorne viene ucciso e mentre tutti festeggiano, lui ne approfitta per allontanarsi a bordo della barca del suo amico Botul che non sa di avere una fortuna attaccata alla chiglia. Terry si immerge e prende il tesoro facendo sgranare gli occhi all'incredulo compare. Una vita dorata li attende in Costa Azzurra dove l'uomo punta la prua della barca. Ma una sfortunata manovra di un barchino con a bordo ribelli in festa, fa cadere le pietre in acqua dove c'è una profondità tale da non poter essere recuperate. Sembra la fine di un sogno quando Botul rinviene una perla rimasta fortunatamente a bordo e che, tutto sommato, sarà sufficiente per spingerli verso nuove avventure.
A Ghentar si muore facile
Italia, Spagna 1967
Regia: León Klimovsky
Musiche Carlo Savina
con
George Hilton: Terry Grayson
Enio Girolami: Capitano Kim / Gothar
Marta Padovan: Mary
Venancio Muro: Botul
Alfonso Rojas: Generale Lorme
Luis Marín: Ispettore Sirdar
Attilio Severini: il colonnello
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