Simbad e il califfo di Bagdad
Reduce da innumerevoli viaggi per i mari di tutto il mondo, il giovane Simbad rientra finalmente a Bagdad deciso a non mettere più piede in una nave. Ma dopo aver scoperto che la vecchia nutrice è morta e la casa dove aveva vissuto è stata requisita dal Vizir per i tanti debiti accumulati dalla donna, viene lusingato dalle attenzioni di, Firùz e Bamàn, due astuti ladruncoli e con loro, per dimenticare la brutta realtà in cui versa, finisce drogato in un locale dove si arruolano forzatamente marinai. Si ritrova così a bordo dell'ennesima nave e costretto a lavorare se non vuole finire in pasto ai pesci. La nave trasporta tra le altre, la bella Sherazade che deve andare in sposa al califfo Shariar, noto per le sue manie e perversioni che lo vedono uccidere ogni volta la più bella delle sue ballerine al termine della danza in cui il giovane raggiunge una sorta di orgasmo, prima della crisi epilettica che lo assale. I suoi dignitari vorrebbero defenestrarlo ma non hanno ancora le necessarie forze per farlo. Nel frattempo a bordo nave l'aitante Simbad ha modo di relazionarsi con la bella Sherazade finendo per innamorarsi. Questo gli costa l'abbandono in mare con i suoi due compagni di bisboccia parimenti finiti arruolati come marinai. Il terzetto approda in un'isoletta deserta nella quale fanno mostra di sé tanti scheletri di sventurati che prima di loro vi fecero naufragio. Tra i relitti trovano anche uno strano pallone che gonfiandolo con aria calda, secondo quanto scritto su di una pergamena, è in grado di alzarsi in volo. Trovano anche nei resti di quella nave cinese molti razzi e bombe con micce da innescare. Preso quindi il volo i tre raggiungono dapprima la nave, per regolare i conti col capitano, scoprendo che la principessa è già stata sbarcata a destino, ragione questa che li vede riprendere il volo verso Bagdad dopo aver bastonato per bene l'equipaggio e depredato di ogni avere. A destino Simbad scopre di essere il gemello, allontanato quand'era in fasce, del pazzo califfo per cui i suoi dignitari escogitano un piano per sostituirlo a quello al comando, contando poi di averne facilmente ragione. Ma il neo arrivato è scaltro e aitante al punto che non solo riesce a salvare la bella Sherazade dalle grinfie del gemello, ma anche a liberarsi dei suoi famelici dignitari grazie al bombardamento che i suoi due fidati soci compiono servendosi dell'aerostato. Ricchi e con la bella Sherazade i nostri possono andarsene verso un radioso futuro.
Italia 1973
Regia: Pietro Francisci
Musiche Alessandro Alessandroni
con
Robert Malcolm: Simbad e il califfo Shariar
Sonia Wilson: Sherazade
Luigi Bonos: Firùz
Leo Valeriano: Bamàn
Spartaco Conversi: Hassem
Arturo Dominici: il Vizir
Franco Fantasia: il comandante delle guardie
Eugene Walter: Zenebi, l'eunuco
Paul Oxon: il capitano della nave
e con
Carla Mancini
Maria Luigia Biscardi
Eva Maria Gabriel
Gianfranco Clerici
Commenti
Posta un commento
i vostri commenti sono molto apprezzati