Il terrore dei barbari
Nell'anno 568 d.C., Alboino Re dei Longobardi calò in Italia dalla vicina Pannonia. Le orde barbariche costituite da genti di razze diverse, che la bramosia di conquista teneva unite, dilagarono nella penisola da Cividale del Friuli, portando ovunque la distruzione e la morte...
dopo Verona, Alboino conquista Milano e punta su Pavia per costituirvi il suo quartier generale. Ha lasciato dietro di sé una scia di violenza e alcuni tra i più fedeli generali a gestire le varie zone conquistate. Nel Veneto presidiato da Delfo è apparso un misterioso erculeo individuo che, mascherato da creatura infernale, sta seminando il panico tra le fila degli invasori. Costui è in realtà il giovane Emiliano che ha giurato vendetta sulla tomba di suo padre e sta pian piano mettendo insieme un gruppo di rivoltosi colpiti dalle sue incredibili gesta. L'incontro con Landa, la bella figlia di Delfo, fa scoccare la scintilla dell'amore nei due giovani e la ragazza riesce a salvare la vita del suo amato dopo che era stato catturato dagli uomini di Svevo, mandato in Veneto dal crudele Igor, il più spietato dei luogotenenti di Alboino. Emiliano, la cui vera identità viene protetta da Landa, supera due incredibili prove di forza per dimostrare la sua innocenza secondo un rituale barbaro. Liberato può continuare la lotta arrivando a rubare la preziosa Corona reale di Alboino mentre veniva trasportata dallo stesso Svevo. L'ira di Igor si fa presto sentire quando irrompe nel campo di Delfo e impone una ferrea legge arrestando e torturando inermi cittadini fino a costringere Emiliano a consegnarsi a lui. Il possente eroe si offre in cambio degli ostaggi e della Corona che consegna a Igor, venendo subito dopo tradito dal perfido barbaro che ordina ai suoi di ucciderli tutti. Ma anche gli uomini di Emiliano sono nei pressi e, uniti ai barbari fedeli a Delfo, ingaggiano una furibonda battaglia con quelli di Igor. Questi viene ucciso dopo un corpo a corpo finale con Emiliano al quale, Delfo morente, colpito a tradimento dallo stesso Igor, affida sua figlia Landa affinché la ami e protegga per il resto della loro vita.
Con buone scene di massa e i muscoli di Steve Reeves in primo piano a impreziosire il tutto, il film si colloca tra gli esempi migliori del genere peplum e avventura assai popolari in quegli anni e che facevano la gioia principalmente dei tanti ragazzi che frequentavano l'oratorio e il cinema parrocchiale la domenica, dove in genere si assisteva almeno due volte al film per poi giocarci a memoria per tutta la settimana seguente.
Italia 1959
Regia: Carlo Campogalliani
Musiche Carlo Innocenzi
con
Steve Reeves: Emiliano
Chelo Alonso: Landa
Bruce Cabot: Alboino
Livio Lorenzon: Igor
Arturo Dominici: Svevo
Andrea Checchi: Delfo
Giulia Rubini: Lidia
Luciano Marin: Marco
Furio Meniconi: Genserico
Carla Calò: madre di Bruno
Fabrizio Capucci: Bruno
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