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Borat - Seguito di film cinema
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Borat Sagdiyev, giornalista kazako, è da quattordici anni recluso in un campo di lavori forzati per il disonore arrecato al suo paese con il suo primo film documentario girato in America, quand'ecco che viene convocato dal Presidente Nazarbayev che ha in mente una nuova missione per ingraziarsi col nuovo Presidente Trump. Borat conosce l'ambiente essendoci stato ed è la persona giusta per portare in dono a Mike Pence, potente uomo politico e Vice Presidente USA il loro dono più prezioso: Johnny la scimmia, un primate intelligentissimo e amatissimo nel loro paese. Borat dovrà portarlo personalmente negli States e prima di partire torna al paesello natale per scoprire che la gente lo evita e insulta in ogni modo per i suoi trascorsi. Perfino la famiglia lo evita a partire dai suoi adorati figli maschi fino alla moglie che oggi giace con altri. Solo la figlia Tutar, appena quindicenne e già in competizione con un altra ragazza come moglie di uno del posto, saputo che torna in America sogna di accompagnarlo e divenire una nuova Melania. Borat essendo femmina e quindi soggetto al pari di un animale, non la ascolta minimamente e parte alla volta dell'America, trascinandosi la cassa con la scimmia caricata su di un carretto. Dopo numerose tappe fatte dal mercantile su cui viaggiava, sbarca a Galveston in Texas e da lì inizia la sua nuova avventura sul suolo americano. Dapprima scoprendo che all'interno della cassa c'è sua figlia Tutar e i miseri resti della scimmia che la ragazza ha dovuto necessariamente mangiare per sopravvivere gettando suo padre nello sconforto più totale. Cosa porterà adesso in dono? si chiede disperato e la risposta gli viene dalla figlia che potrebbe sostituire Johnny essendo l'uomo politico noto per apprezzare il gentil sesso. Anche il suo Presidente contattato a mezzo fax è d'accordo, a patto che la cosa vada in porto se non vuole essere squartato da due mucche quando tornerà in patria. Ecco quindi che si rende necessario un maquillage energico per rendere presentabile quella ragazza e vi riesce dopo numerosi e grotteschi tentativi in giro per saloni di bellezza e centri di chirurgia estetica. Ma al momento dell'approccio con Pence in una convention del suo partito, Borat viene bloccato dalla sicurezza e cacciato in malo modo. Decide allora di offrire sua figlia a Rudolph Giuliani, altro stretto collaboratore del Presidente Trump e la cosa potrebbe andare in porto se Borat non venisse assalito da scrupoli di coscienza. Al pari di sua figlia, relazionandosi con quel mondo ha imparato a capire alcune sostanziali differenze con il suo modo di vivere. Così mentre la figlia ha imparato che le donne in Occidente non sono capre e possono addirittura guidare una macchina, emancipandosi in brevissimo tempo, Borat dal canto suo capisce cosa significa in Occidente una figlia per un padre e arriva alla conclusione che non è etico quello che sta facendo. Totar seppur conscia delle conquiste delle donne in quella società, non può lasciare che suo padre venga ucciso e per il suo bene accetta le avances di Giuliani, venendo tratta in salvo in extremis dal genitore che mestamente decide di far rientro in patria. Qui però scopre che è stato usato per infettare gli americani con il COVID per mezzo di un'iniezione che gli era stata praticata prima di partire. Da portatore sano aveva diffuso il virus in America e nel mondo, avendo toccato diversi porti nel suo lungo viaggio. Si spiegava anche il perché incontrasse alla fine del suo viaggio solo persone con mascherine chirurgiche. Il Premier Nazarbayev è scoperto e il suo voler vendicarsi dell'America poteva essere facilmente denunciato al mondo, visto che Borat era rientrato con un I-Phone 4 ed era in contatto con il tecnico del negozio che gliel'aveva venduto. Scongiurato lo squartamento, per il suo silenzio ottiene di riottenere il suo posto di giornalista televisivo coadiuvato da sua figlia Tutar, che prelude anche ad una serie di cambiamenti sociali. Non più il patriarcato e un nuovo ruolo attivo della donna con cambi anche nelle linee politiche del paese.
Personalmente stravedo per Sacha Cohen che nella mia mente evoca un Groucho Marx moderno, ma pur divertendo con il personaggio di Borat, non riesce in questo secondo capitolo ad avere la presa e la verve comica della prima clamorosa ed esilarante uscita. Tuttavia si vede in scioltezza per un'oretta e mezza senza particolari sussulti ma anche con gustosi quadretti comici propri del bizzarro tipo.
Borat Subsequent Moviefilm: Delivery of Prodigious Bribe to American Regime for Make Benefit Once Glorious Nation of Kazakhstan Stati Uniti d'America, Regno Unito 2020
Regia: Jason Woliner Musiche Erran Baron Cohen con Sacha Baron Cohen: Borat Sagdiyev Maria Bakalova: Tutar Sagdiyev Ion Gheorghe: Bilak Sagdiyev Nicolae Gheorghe: Biram Sagdiyev Dani Popescu: il Premier Nazarbayev Manuel Vieru: Dr. Yamak Miroslav Tolj: Nursultan Tulyakbay Alin Popa: HueyLewis / Jeffrey Epstein Sagdiyev e camei di Tom Hanks Rudy Giuliani Mike Pence
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
A ppare chiaro fin dall'inizio che in quella missione c'è qualcosa che non quadra. Un gruppo di paracadutisti commandos inglesi agli ordini del Maggiore Smith e del Tenente Schaffer si è appena lanciato da un aereo sulle Alpi Bavaresi con lo scopo di penetrare nell'inaccessibile e super fortificato Schloß Adler , o castello delle aquile, dove è tenuto prigioniero il Generale americano Carnaby , colui che ha ideato il piano d'invasione dell'Europa. I tedeschi contano di ricavare dal prezioso prigioniero quante più informazioni possibili facendo ricorso anche alla tortura. Compito dei commandos è liberarlo infiltrandosi nel castello in virtù della loro padronanza con la lingua tedesca e delle uniformi del nemico. Circa un minuto dopo il lancio del gruppo, una paracadutista donna li segue in solitaria dopo essere sbucata fuori da un vano dell'aereo. Il gruppo atterra e raduna le sue cose constatando che uno dei componenti è morto col collo spezzato. Il co...
Girato nell' Idaho e in Oregon il film è un capolavoro assoluto del genere avventuroso. I paesaggi maestosi, la sapiente fotografia e i personaggi di assoluto valore ne fanno un film epico che sfida tranquillamente il tempo. E' anche il primo film a colori del regista Vidor e dell'indimenticabile Spencer Tracy . Lui è il maggiore Robert Rogers a capo di un temutissimo reparto di cacciatori abili nello scovare ed eliminare indiani nei loro territori, che nel selvaggio Nord America sono alleati dei nemici Francesi e rappresentano una continua minaccia per gli insediamenti Inglesi e dei coloni Americani con frequenti incursioni che culminano ogni volta con distruzioni ed atti di efferata violenza ... QUESTO E' IL RACCONTO DELLA NOSTRA AMERICA ... DEL SECOLO DI BATTAGLIE TRA FRANCESI E INDIANI ... QUANDO IL BISOGNO TRASFORMO' UOMINI SEMPLICI, SCONOSCIUTI ALLA STORIA, IN LEGGENDE DI AUDACIA E RESISTENZA. TUTTO INIZIA A PORTSMOUTH, NEW HAMPSHIRE, NEL 1759 ... ...
F ernando , proprietario di un grande magazzino con un migliaio di dipendenti, è ossessionato da incubi ricorrenti nei quali viene sbeffeggiato, malmenato e umiliato, in sogni che lo vedono alle prese con donne bellissime, come l'attrice Silvana Pampanini ad esempio, che lui adora. Solo che quando sta per realizzare il suo sogno, tipo sposare l'attrice e prepararsi per la prima notte di nozze, ecco spuntare questo energumeno che gli rovina la festa oltre a ridicolizzarlo come la solito. A nulla valgono i tentativi del suo medico, il Dott. Furgoni , che non ne può più di essere svegliato in piena notte dal commendatore in preda all'isteria. Ma ecco un bel giorno presentarsi nel suo ufficio un giovane laureato, Walter Milani , in cerca di impiego e guarda caso assomiglia in modo impressionante allo spavaldo che lo tormenta ogni notte nei sogni. La prima reazione di Fernando è furiosa ma il suo medico lo consiglia di assumerlo per placare la sua ansia; avendolo a portat...
N inì Cantachiaro e il suo compare Mimì Makò sono suonatori ambulanti di contrabbasso costretti alla fame a causa di un "repertorio" che non riscuote le attenzioni dei passanti. La fortuna sembra assisterli quando Mimì riceve in eredità da una zia un libretto al portatore con un milione e mille lire . E' l'occasione che il furbo Ninì, la mente della coppia, coglie al volo per girare il mondo nel tentativo di farsi un nome ed entrare nel novero degli artisti di fama e delle attrazioni dei locali più prestigiosi al mondo. Li seguiamo quindi in siparietti divertenti a far da contorno o introdurre spettacoli di arte varia in giro per Parigi , Madrid , Londra , New York e addirittura Hong Kong, ovviamente senza fortuna e sperperando tutto il denaro per fare mestamente ritorno a Roma da dove erano partiti. Con Macario a fare da spalla, Totò si esibisce nel suo repertorio classico, ballo compreso, ma è solo un pretesto per introdurre, in un periodo ancora piuttos...
Forse il più bello in assoluto dei tanti film ricavati dal romanzo di Dumas padre, almeno per quanto riguarda la resa che l'aitante ballerino Gene Kelly fa del guascone spadaccino D'Artagnan . La sua agilità nei duelli saltellando tra mobili, tendaggi, scale, balaustre fino ai rami degli alberi resteranno per sempre nella memoria. Anche perché non dimentichiamo che in quegli anni la computer grafica non c'era e i trucchi davvero pochi e se pensiamo che è stato girato interamente in America ricreando alla perfezione le scene di corte come degli esterni franco-inglesi che gli valsero la nomination all'oscar per la fotografia nel 1949 ecco che il film entra di diritto nella storia del cinema. La storia che vede il nostro D'Artagnan entrare in maniera più che dirompente nel corpo dei Moschettieri fedeli al re, arrivando a Parigi dalla lontana campagna di Guascogna e capace in poco tempo di scombussolare l'ovattata vita di corte e i piani diabolici dell...
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