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Giù la testa
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Messico 1913 - Nel pieno della rivoluzione, il peone Juan Miranda campa depredando il prossimo con la una banda composta dai suoi sei figli. Ha appena assaltato un ricco trasporto, quando sulla sua strada spunta dirompente John Mallory, un irlandese che si fa chiamare "Sean". Esperto di esplosivi tanto da dimostrarlo all'esterrefatto bandito che lo aveva fermato con modi bruschi, bucandogli una ruota della sua motocicletta, ricambiandogli la "cortesia" con l'esplosione della lussuosa diligenza appena rubata e nella quale si era insediato con i suoi. L'astuto messicano vede in quell'uomo la chiave per entrare nella favolosa banca di Mesa Verde e già sogna un sodalizio con il provvidenziale arrivato che al contrario è piuttosto riluttante. Lui ha un passato nell' I.R.A. e una taglia sulla sua testa che lo ha costretto ad espatriare, ma i suoi ideali rivoluzionari sotto tutt'ora intatti, per cui non è interessato al sodalizio criminale che gli propone Juan e approfittando di un treno di passaggio si dilegua. Ma a Mesa Verde i due si ritrovano giusto in tempo per venire coinvolti in un piano di azione dei rivoluzionari locali che coincide con l'assalto alla famosa banca, missione che i due accettano di buon grado, specie Juan che tuttavia avrà una sgradita sorpresa. Infatti al suo interno, invece dell'oro, dopo aver ucciso numerose guardie, vi trovano soltanto prigionieri politici rinchiusi nei vari caveau. Non c'erano prigioni sufficienti e così li avevano rinchiusi lì dentro. Ora la città è libera e la folla acclama Juan Miranda come eroe rivoluzionario, anche se l'uomo sogna di svignarsela con Sean negli Stati Uniti e far soldi rapinando banche. Mentre il socio apre falle nei muri, lui penetra all'interno armi spianate con i suoi figli. Una vita da nababbo è quello a cui aspira, ben diverso da quanto il destino sta preparandogli. Dapprima sfidando l'esercito guidato dal crudele Colonnello Günther Reza con un'imboscata talmente letale per le sue truppe da scatenarne l'immediata reazione violenta. La banda di rivoluzionari e tutti i suoi sei figli, vengono sorpresi nel loro covo e sterminati causando l'immediata violenta e disperata reazione solitaria di Miranda che viene catturato. Davanti al plotone dì'esecuzione viene però salvato in extremis da una spettacolare e ovviamente scoppiettante azione dell'amico Sean che se lo porta via in moto, lasciando ancora una volta Reza con un pugno di mosche. Ma quando sembra ormai vicino il confine e la fine di quella vita senza senso, i due vengono intercettati da Santerna, uno dei luogotenenti di Villa e Zapata che saputo delle brillanti azioni dello sconosciuto Miranda, lo pregano di rallentare il più possibile l'avanzata del Colonnello Reza fino al loro arrivo. Sean sa come e anche dove fermare il suo treno per saldargli definitivamente i conti e vi riesce brillantemente consentendo ai rivoluzionari di avere la meglio sui pochi sopravvissuti. Tra questi però il colonnello ferisce mortalmente Sean prima di venire riempito letteralmente di piombo dalla mitragliatrice del furioso Miranda. Questi cerca di far riprendere l'amico dicendogli che ormai sono quasi in vista del confine e le banche sono là che li aspettano. Non può lasciarlo solo proprio adesso! Ma Sean lo rassicura che ormai è un pezzo grosso della Rivoluzione e lo faranno di sicuro Generale. Poi quando Miranda si allontana in cerca di aiuto, l'irlandese si lascia esplodere per terminare le sofferenze. Miranda non può che voltarsi di scatto sbigottito e addolorato verso l'amico, nel mentre scorrono i crediti finali del secondo capitolo della Trilogia del Tempo.
Giù la testa Italia 1971
Regia: Sergio Leone Musiche Ennio Morricone con Rod Steiger: Juan Miranda James Coburn: John H. "Sean" Mallory Romolo Valli: il dottor Villega Maria Monti: Adelita, la signora in diligenza Rik Battaglia: Santerna Franco Graziosi: il governatore Jaime Antoine Saint-John: il Colonnello Günther Reza Giulio Battiferri: il primo poliziotto in treno Omar Bonaro: un rivoluzionario Poldo Bendandi: un rivoluzionario giustiziato Roy Bosier: il marito di Adelita Goffredo Pistoni: il padre di Juan Amato Garbini: Miguel Biagio La Rocca: Benito Furio Meniconi: l'oste Michael Harvey: il postiglione della diligenza Vincenzo Norvese: Pancho Renato Pontecchi: Pepe Corrado Solari: Napoleone Benito Stefanelli: un soldato
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
Sam Martin sbarca il lunario portando a pesca la gente sul suo battello d'altura aiutato dal fido e quasi sempre sbronzo Harvey . Ha debiti un po' ovunque nella zona porto e spesso deve impegnare oggetti per tirare avanti. L'ultimo cliente, che gli ha pure perso una costosa canna da pesca, lo ha truffato con un assegno a vuoto per cui quel Mr. Hanagan che gli offre una discreta sommetta per farsi portare a Cuba gli capita proprio a proposito. Lui e la sua giovane bionda, che dice essere svedese, sembrano una coppia sportiva e tutto sommato a posto, ma a Cuba è in atto una rivoluzione e lui non ha il permesso per navigare fin là. Gli potrebbe costare il sequestro del battello che peraltro è solo in affitto, ma la somma è di quelle che fan cambiare idea. Sbarcheranno col favore della notte per poi filarsela prima dell'alba come pattuito e tutto procede per il meglio, fino al momento burrascoso della ripartenza, dove il misterioso ospite si imbarca al volo inseguito da ...
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
A lla vigilia di Ferragosto Roma è quasi del tutto svuotata. Col caldo soffocante sono tutti al mare a Fregene e in città sono rimasti in pochissimi. Come il ragionier Piccoli alle prese col consuntivo trimestrale che deve assolutamente terminare accumulando ore di straordinario che gli servono per mantenere sua moglie nella pensione Stella a Fregene dove è già in vacanza. Il capo ufficio lo ammonisce circa i pericoli di lasciare sua moglie da sola al mare con tutti quei bellimbusti che girano ma lui è irremovibile, del resto sua moglie è fedelissima e i soldi servono. Anche Carlo e Raffaele stanno per lasciare la città, anzi la prigione dove da ladruncoli erano detenuti e subito si mettono d'impegno a studiare quale vittima derubare in mezzo alla tanta gente che affolla la spiaggia dove prontamente si sono trasferiti anche loro. Il cavalier Bonaccorsi invece si sta lavorando una giovane segretaria da assumere se sarà carina con lui, facendole già godere le ferie in a...
J ohn non ha conosciuto suo padre e il marchio di bastardo lo ha accompagnato fino in età adulta, arrivando perfino ad odiare sua madre rea di non avergli mai rivelato il nome di chi la sedusse. Ora lei vive in un ranch con due sorelle zitelle e le poche volte che John le fa visita succedono sempre cose sgradevoli. Ma stavolta John, che vive da cinico dissoluto, seducendo ed abbandonando giovani donne, così come pensa possa aver fatto suo padre, è intenzionato a far luce sul suo genitore. Così aiutato dal fido Morenillo , un forzuto senza cervello che lo segue come un' ombra, finge di esser stato ferito ad una gamba per farsi ricevere e curare da sua madre. Costei non può rifiutargli l'aiuto necessario e lo accoglie per i giorni necessari alla sua guarigione intimandogli però di non scocciarla ancora con le sue origini. Astutamente John prima di accomiatarsi le fa dono di una discreta somma di denaro per ripagarla e non visto la sorprende a nasconderlo in in anfratto ric...
Chissà perchè il regista Howard Hawks decide dopo 7 anni circa di riproporre, si parla di remake, la stessa storia del suo mitico Un dollaro d'onore , forse gli era piaciuto tanto che voleva in qualche modo rifarlo o prolungarne gli effetti. Invece il film si regge solo sulla bravura degli interpreti perchè la storia è più o meno la medesima con John Wayne e con Robert Mitchum al posto di un altro grande come Dean Martin , coadiuvato da Arthur Hunnicutt un bravo caratterista di tante pellicole western al posto di Walter -Stumpy- Brennan e un giovane James -Mississippi- Caan anche lui col nome di un fiume come Ricky -Colorado- Nelson che in più cantava e pure bene. Ecco che la storia è speculare e mi riprometto di raccontarla meglio quando affronteremo l' originale, spero prossimamente. Lo sceriffo J.P. Harrah (Mitchum), " una stella attaccata a un ubriaco " ha il suo bel da fare con il solito proprietario terriero con mandrie che necessitano spazi altrui ed...
Avanti con gli anni, il prode D'Artagnan è capitano dei Moschettieri e fedele alla Regina Anna . Costei tuttavia subisce gli infausti consigli del Cardinal Mazzarino che a proposito del loro illustre ospite Carlo II Re d'Inghilterra consiglia di maritarlo a sua nipote Olimpia Mancini . In primo luogo per sottrarlo alle ire del rivoluzionario Cromwell ed aiutarlo poi a riprendersi il trono d'Inghilterra unendo le due potenze con un patto di sangue indissolubile e al tempo stesso garante di maggior presa nei confronti dell'altro grande patto attuato tra Spagna e Austria che potrebbe risultare deleterio per la Francia . Ma ecco che il Re Carlo, forse subodorando oscuri piani, si allontana da Parigi rifugiandosi nel castello del Principe di Condè , avversario politico del Mazzarino. D'Artagnan viene incaricato di riportare Re Carlo a Parigi con qualunque mezzo e pur contrario alle direttive del Cardinale, non può sottrarsi al medesimo volere della sua Regina ...
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