La spia del lago
W ebster Carey, ufficiale americano infiltrato con alcuni paracadutisti nel Nord Italia occupata dai Tedeschi sul finire della Guerra, sta operando con un collega riparato nella Villa de Cresci su di un isolotto in mezzo al Lago d'Orta. In stretto contatto coi partigiani manda messaggi radio dalla cantina della villa alle forze alleate circa movimenti e postazioni del nemico. Con Giulia, nipote dell’anziana proprietaria, la Contessa Francesca de Cresci, ha anche una relazione sentimentale oltre che una valida collaboratrice nella lotta clandestina. Ma una notte, mentre nella cantina stanno inviando messaggi importanti sottratti a un portaordini nazista, ecco piombare nella villa un nutrito numero di soldati e nonostante Giulia tenti in extremis di avvertirli, i due americani vengono sopraffatti e mentre Carey è soltanto ferito il suo collega muore. Stessa cosa pensa sia accaduta alla sua Giulia che l'ha sentita gridare prima di perdere i sensi. Qualche anno dopo lo vediamo in America a Guerra finita che sta osservando un quadro esposto in una vetrina di un negozio, che aveva rinvenuto nel nascondiglio segreto di Villa de Cresci. Chiede pertanto informazioni all'antiquario che lo ha messo in vendita e scopre che proviene da un loro collaboratore svizzero. Insospettito per via dell'opera che difficilmente avrebbe potuto lasciare l'Italia, si mette in testa che il tale che lo ha scoperto in quel nascondiglio segreto e poi venduto deve per forza essere il traditore che
ha causato la morte del suo collega e della amata Giulia. Per cui ritorna in Italia sul luogo che lo vide ferito e catturato dai nazisti per scoprire che attorno a lui c'è molta ostilità. E' ancora aperta la ferita che con la scoperta del loro covo causò la fucilazione di 28 uomini del paese per rappresaglia e per una famiglia del luogo in particolare che venne accusata di tradimento e il cui capo famiglia venne trucidato all'indomani della ritirata nazista. La vedova di quell'uomo, Angelina, è ancora disperata per quei fatti e ancor più perché il suo figlio Pietro è considerato il figlio di un traditore. Suo suocero vorrebbe rivelargli alcune cose ma gli tappano la bocca prima che riesca a spifferare la sua verità. Ancor più sconvolgente è l'incontro con i proprietari della Villa che un tempo lo ospitò, con la fredda e anziana Contessa Francesca de Cresci e il colpo di scena di ritrovare viva e vegeta la sua Giulia oggi sposata all'austero Barone Rocco de Greffi. Il colpo è troppo forte e non ci sarebbe altra scelta che tornarsene in America anche perché il suo scopo principale era quello di vendicare la sua Giulia che invece, non solo era viva, ma addirittura sposata a un altro.
Ma ecco altri colpi di scena e morti di persone che potrebbero rivelargli segreti scottanti fino all'epilogo che vorrebbe rea confessa di quel tradimento la stessa Giulia, per poi smascherare il vero colpevole nella persona del barone stesso che perde la vita in un violento scontro finale con Carey. Giulia era stata costretta a denunciarsi perché sicuri che Carey non le avrebbe fatto niente e il tutto per coprire il salvataggio di suo fratello Carlo, all'epoca in mano tedesca, ad opera del barone De Greffi diventato poi suo sposo. All'epoca in Svizzera come addetto in ambasciata era stato contattato dalla vecchia contessa affinché tentasse di salvare suo figlio e, all'insaputa di Giulia, aveva confidato di nascondere infiltrati americani. Per il barone era stato così facile ottenere la liberazione del Conte Carlo in cambio delle spie americane. Chiarita la triste vicenda Carey può tornarsene in America e lasciare a Giulia la scelta di richiamarlo se ha nel cuore ancora posto per lui e da quell'abbraccio prima dei titoli di coda di posto per lui ne dovrebbe avere ancora in abbondanza.
Targato Paramount vede Alan Ladd protagonista di un'avvincente storia frammista di spionaggio, guerra e sentimento tale da accontentare i gusti di ogni tipo di spettatore. Un solo cruccio nella perdita inopinata della voce del Marcacci nell'ormai incomprensibile e purtroppo consueto ridoppiaggio in anni successivi. Spezzo quindi volentieri una lancia sull'argomento definendola scelta sciagurata assimilabile a quella di ridipingere sopra ad un quadro originale antico, da parte di un pittore moderno per quanto possa essere bravo.
Captain Carey, U.S.A.
Stati Uniti 1950
Regia: Mitchell Leisen
Musiche Hugo Friedhofer
con
Alan Ladd: Capitan Webster Carey
Wanda Hendrix: Baronessa Giulia de Greffi
Francis Lederer: Barone Rocco de Greffi
Joseph Calleia: Dr. Lunati
Celia Lovsky: Contessa Francesca de Cresci
Richard Avonde: Conte Carlo de Cresci
Frank Puglia: Luigi
Luis Alberni: Sandro
Angela Clarke: Serafina
Roland Winters: Manfredo Acuto
Paul Lees: Frank
Jane Nigh: Nancy
Russ Tamblyn: Pietro
Virginia Farmer: Angelina
David Leonard: il musicante cieco
George J. Lewis: Giovanni
Ray Walker: Mr. Simmons
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