Gli imbroglioni
U na intensa giornata di lavoro in tribunale per un pretore che la inizia malamente per una banale questione di posteggio litigando con un prepotente che guarda caso deve essere da lui giudicato. Imparerà a sue spese ad essere più educato e ben disposto col prossimo venendo ovviamente condannato nella prima causa della mattinata. Intervallate poi da diverse cause che vedono per soggetti due siciliani, delle cui identità si dubita fortemente e che alla fine, sommando diversi mesi per ognuna di esse, finiranno in gattabuia, si avvicendano tre casi tra il grottesco e il comico. Nel primo l'ing. Tabanelli, Presidente del Bologna Calcio, denuncia l'aggressione fisica del dirigente della Roma Oscar Taverna. Durante la trattativa per la cessione di un suo giocatore, il Tabanelli si era lasciato andare in considerazioni piccanti su di una donna che transitava nei pressi e successivamente aveva continuato a parlarne nei giorni seguenti avendola sognata in più riprese e in diverse situazioni osé scatenando alla fine la reazione violenta del Taverna che fino ad allora aveva resistito nel non rivelargli che stava parlando di sua moglie. Il pretore tuttavia riesce alla fine a riappacificarli per poi passare ad un caso che vede incredibilmente una religiosa, suor Celestina, accusata di oltraggio a pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni. Lei e un'altra sorella, come d'abitudine nel loro convento, ricamano biancheria che poi vendono a negozi o sono da essi incaricate di rammendi e lavoretti vari. Ovviamente senza una ricevuta con evasione IGE che un brigadiere della tributaria sta contestando in una boutique dove ha trovato anche le due suore con la loro roba. Stuzzicate dall'uomo circa quel tipo di biancheria intima osé sulla quale lavorano da religiose, ecco la veemente reazione, del tutto giustificata di suor Celestina che, pentita però, ammette la sua colpa e accetta di buon grado una piccola condanna.
Commedia a episodi diretta con mano sicura da Lucio Fulci che in carriera ha saputo trattare ogni tipo di film lasciando un segno particolare nel cinema di genere nostrano. Davanti a lui tanti volti noti del periodo e di consumata bravura unitamente alle tante spalle e caratteristi del fiorente cinema italiano del periodo che in confronto, quello degli ultimi decenni sprofonda in un abisso senza fondo e non riesco a immaginare se mai lo toccherà per rialzarsi.
Gli imbroglioni
Italia 1963
Regia: Lucio Fulci
Musiche Carlo Rustichelli, Giorgio Gaber, vari
con
Walter Chiari: dott. Mario Corti
Antonella Lualdi: suor Celestina
Raimondo Vianello: ing. Tabanelli
Aroldo Tieri: Oscar Taverna
Dominique Boschero: moglie di Oscar
Claudio Gora: Spianelli
Camillo Mastrocinque: avvocato difensore di Spianelli
Josè Luis Lopez Vasquez: il pretore
Franco Franchi: Salvatore Di Carmine
Ciccio Ingrassia: Napoleone Palumbo
Luciana Gilli: Liliana Ferri
Xenia Valderi: madre di Liliana
Elio Crovetto: Gustav Schultz
Margaret Rose Keil: figlia di Gustav Schultz
Umberto D'Orsi: on. Lucarini
Pietro De Vico: cancelliere
Mario Scaccia: avvocato difensore di Mario
José “Pepe” Calvo: brigadiere della tributaria
Lucia Modugno: Franca
Margaret Lee: Adelina infermiera del dott. Corti
Nino Terzo: Viglie
Oreste Lionello: Ciocchi
Giorgio Gaber: canta ad inizio film "La ballata degli imbroglioni"
gli episodi con Vianello e soprattutto quello con l'irresistibile Walter Chiari sono veramente spassosi ;)
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