Il delitto perfetto
M argot Mary Wendice, ricca londinese, se la fa da tempo con un giornalista americano, Mark Halliday, conosciuto a Londra dove è da poco tornato per incontrarla. Apparentemente suo marito, Tony Wendice, non sembra al corrente della tresca tra i due che si incontrano anche in casa da buoni vecchi amici quali si fan passare agli occhi di Tony, anche se a suo dire è molto cambiato negli ultimi tempi. Costui, ex campione di tennis, sa in realtà della relazione che sua moglie ha da tempo con quell'uomo. Se ne accorse da certe brusche interruzioni di telefonate mentre rientrava a casa o di lettere che riceveva e nascondeva frettolosamente da parte di una certa amica di scuola. Tanto che era riuscito a rubarne una che lei custodiva gelosamente nella borsetta, l'unica di Mark che non aveva distrutto. Le aveva perfino scritto lettere anonime con le quali richiedeva una somma per non recapitare la lettera a suo marito, cosa della quale l'amante Mark era stato messo al corrente. Ma il misterioso ladro e ricattatore non si era mai fatto vedere. Per forza era suo marito che studiava il momento propizio per farla eliminare ed ereditare la sua dote senza la quale non avrebbe potuto vivere negli agi come faceva. Quindi niente divorzio o separazioni ma eliminazione fisica dopo essersi procurato un alibi di ferro. Ha pensato anche al killer, incontrando per caso un suo vecchio amico di scuola, tale Swann, che a quei tempi era stato invischiato in un furto di fondi scolastici e pedinandolo ha scoperto molte cose interessanti sul suo conto. Tipo che è perennemente in bolletta e truffa il prossimo con nomi diversi quando addirittura tentando di impadronirsi del patrimonio di una sua incauta amante.
Contattato con una scusa, l'uomo messo alle strette e in difficoltà economiche accetta di uccidere sua moglie per la somma di mille sterline. Mentre Tony e Mark parteciperanno ad un ricevimento del circolo tennis che lui frequenta, Margot sarà sola a casa e alle 11 di sera Tony la chiamerà con una scusa al telefono e Swann, nascosto dietro la tenda alle spalle della scrivania dove è posto il telefono, avrà modo di strangolarla così che la polizia avrà l'impressione di un maldestro tentativo di arraffare suoi trofei, sfociato nel omicidio per essere stato probabilmente sorpreso dalla vittima. Dovrà lasciare la finestra aperta da dove sarà evidente agli inquirenti che si è introdotto nell'appartamento quando invece lo farà passando dalla porta con una chiave fornitagli da Tony. Tutto sembra procedere come previsto e quando Tony telefona, Margot si alza e va a rispondere venendo aggredita da Swann e dimenandosi disperatamente mentre dall'altra parte suo marito ascolta tutto in silenzio. Sembra ormai sopraffatta quando tra le sue mani capitano un paio di forbici lasciate sulla scrivania e afferratele colpisce mortalmente l'aggressore alla schiena. Suo marito la chiama al telefono e la donna sconvolta riesce a raccontargli quanto accaduto e di tornare subito a casa. Tony le raccomanda di non fare niente che penserà a tutto lui e lasciato con una scusa Mark al circolo rientra precipitosamente per assistere sua moglie. Riesce a placarla e metterla a letto mentre lui studia la situazione e attua un diabolico piano di riserva, mettendo all’interno della giacca del cadavere la lettera che inchioda sua moglie come fedifraga e spacciando il poveretto come il suo ricattatore per poi chiamare la polizia. Ovviamente la relazione clandestina esce allo scoperto con Mark che conferma e nonostante sia lui che Tony difendano Margot, per gli inquirenti appare chiaro che l'uomo sia stato attirato nell'appartamento dalla donna allo scopo di ucciderlo. Magari accettando di offrirgli altro denaro ma con lo scopo evidente di tappargli la bocca. Anche perché sulla finestra non c'erano segni di effrazione per cui l'uomo era entrato dalla porta e qualcuno, probabilmente Margot stessa, gli aveva aperto. La donna subisce un processo e la giuria la ritiene responsabile di omicidio condannandola a morte. Sembra che non ci sia più nulla da fare per salvarla, ma il suo amante Mark, giallista di professione e quindi con uno spiccato acume investigativo, unito al coriaceo capo ispettore Hubbard al quale non quadrano diverse cosette, riescono a ordire un piano astuto nel quale cadrà il bieco Tony scagionando sua moglie in uno di quei finali tesi che appartengono di diritto alla storia del cinema.
Intanto è l'inizio del rapporto di Hitchcock con la bellissima Grace Kelly, con la quale girerà altri due celebri film, poi è uno dei primi esperimenti 3D, sissignori tridimensionale avete capito bene nonostante fossimo nei primi anni '50. Poi è Hitchcock, Alfred Hitchcock, maestro indiscusso del brivido e regista dalle straordinarie capacità che, civettuolo com'era, appare in questo film nella foto di una cena di gala scolastica, al tavolo con il protagonista Tony e quel suo amico Swann scelto per eseguire il delitto. Bravissimi gli interpreti la cui recitazione sopperisce allo spazio chiuso dove si svolge la trama tanto che lo spettatore difficilmente se ne accorge di non essere ... a teatro.
Dial M for Murder
Stati Uniti 1954
Regia: Alfred Hitchcock
Musiche Dimitri Tiomkin
con
Ray Milland: Tony Wendice
Grace Kelly: Margot Mary Wendice
Robert Cummings: Mark Halliday
John Williams: capo ispettore Hubbard
Anthony Dawson: Charles Alexander Swann
George Alderson: primo detective
Patrick Allen: detective Pearson
George Leigh: detective Williams
Robin Hughes: sergente di polizia O'Brien
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