Soldati e caporali
Nella caserma di Fanteria comandata dal Colonnello Rigamonti fervono i preparativi per l'annuale sfida di Santa Barbara con quelli della Marina, in una gara atletico-canora che è molto sentita. Le squadre seguite direttamente dal sergente Pancani hanno come punte di diamante e sicuri vittoriosi il baldo saltatore in alto Gino e il trio canoro composto da Mario e Federico alle chitarre e dal "firmaiolo" Nicola a dare voce e movenze femminili, visto che si esibiscono in play-back su disco di una cantante. Escluso Nicola che si lamenta continuamente della parte che dovrà sostenere sul palco, gli altri tre sono dei veri raccomandati che usufruiscono della copertura del sergente che li lascia dormire fuori per poi rientrare ad appello terminato, grazie al fido Nicola che risponde "presente" per loro, dall'attiguo appartamento del maresciallo Luigi Donatone senza quindi passare per la porta carraia ed eludendo ogni controllo. Il maresciallo ignaro di quanto avvenga a casa sua essendo padre di sette figlie e quindi in netta inferiorità con otto femmine che, solidali tra loro, coprono i movimenti dei tre giovani soldati legati a tre delle figlie che mammà Assunta è ben lieta di maritare. Così tra finti allenamenti e sotterfugi vari come il lavativo Brambilla che marca sempre visita per poter essere esonerato, si assiste alla novità dell'arrivo in caserma del famoso cantante Tony Renis, altra freccia nella squadra dei fanti, che precede i due siculi Franco e Ciccio, che semi analfabeti e renitenti alla leva sono stati messi in gattabuia da "obiettori di incoscienza" come sostiene fiero Franco. Il maresciallo si accorge si quando sta accadendo a casa sua e schiaffa dentro i responsabili fregandosene della imminente gara tra le proteste di moglie e figlie. Si arriva al fatidico giorno delle sfide dove la Fanteria si trova subito sotto nel punteggio e il Colonnello infuriato scopre che alcuni importanti tasselli sono in prigione, ordinandone subito la liberazione. Mentre i tre del canto fanno subito fiasco, la Fanteria ottiene di schierare Tony Renis che risolleva di nuovo le sorti della squadra alla quale il salto di Gino può dare la vittoria. Ma il ragazzo si infortuna alla caviglia e anche la gara di salto è persa. Non resta che l'ultima prova di lotta tra il forzuto della Marina, un colosso che chiamano "il Gorilla" e il Brambilla lavativo che è però chiuso in bagno per il tanto olio di ricino che il medico militare, stanco di vederselo attorno, gli ha fatto ingurgitare. Quando tutto sembra segnato ecco che hanno la brillante idea di gettare in mischia lo sprovveduto Franco che senza rendersi conto, dietro la promessa di un mese di licenza, accetta col fido Ciccio come secondo. Nonostante le botte e la paura che incute il grosso avversario, Franco riuscirà a stenderlo e far vincere la Fanteria per la gioia finale di tutti. Compresa l'Onorata Società che approfitterà di quel mese di licenza dei due "picciotti" per far diventare "acqua passata" una recente diatriba col figlio del sindaco.
Tra il musicale e la commedia militare si dipana la trama semplice di questa commediola convenzionale del periodo, dove Franco e Ciccio servono a cucire i vari quadretti meno interessanti dei tanti comprimari.
Soldati e caporali
Italia 1965
Regia: Mario Amendola
Musiche Coriolano Gori
con
Franco Franchi: Franco
Ciccio Ingrassia: Ciccio
Gabriele Antonini: Federico Giustini
Vittorio Congia: Mario
Stelvio Rosi: Gino Zangheri
Mario Pisu: Colonnello Rigamonti
Franco Giacobini: sergente Pancani
Paola Pitti: Claretta
Gioia Ferrari: Laura
Daniela Surina: Lidia
Pietro De Vico: Nicola Cacace
Enzo Garinei: caporale
Alfredo Adami: Maggiore
Aldo Pini: Ufficiale Medico Militare
Gino Buzzanca: Maresciallo Luigi Donatone
Tony Renis: Sé stesso
Umberto D'Orsi: Alfredo Brambilla
Didi Perego: Assunta
Cinzia Bruno: Anna Maria
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