Il segno di Zorro
Don Diego Vega, abile spadaccino formatosi all'Accademia Militare di Madrid, viene richiamato in California dal padre, Don Alejandro Vega, che lui crede sia ancora l'alcalde di Los Angeles. Ma al suo arrivo i primi contatti con la gente denotano una certa avversione nei confronti dell'alcalde per la sua brutalità nel gestire il potere. Per il giovane lo stupore e l'incredulità durano però poco quando apprende che la carica, un tempo di suo padre, è ora affidata a Don Luis Quintero che a sua volta è spalleggiato e tenuto in pugno dal suo capitano delle guardie Don Esteban Pasquale, tipo questo che si vanta essere imbattibile spadaccino e che in segreto cospira con sua moglie Donna Inez Quintero per cambiare vita a Madrid dopo aver accumulato il denaro sufficiente a vivere agiati. Denaro che impone con continue tasse alla popolazione che si diverte a maltrattare e vessare in ogni maniera pur di ottenere quel che vuole. In questo contesto Don Diego si presenta in quella che fu la sua casa ed ora occupata dal nuovo alcalde per farne la conoscenza e con l'occasione imbattersi anche in sua nipote, la stupenda Lolita Quintero in età da marito ma tenuta ancora sotto rigida sorveglianza. Diego si presenta come un damerino che aborre la violenza e tiene solo alla vita mondana che ha ampiamente apprezzato in Spagna nella capitale. Ragione questa che induce suo padre Don Alejandro Vega, ancora indomito contro le angherie che si stanno perpetrando, a ritenerlo un buono a nulla. Pertanto nessuno sospetta minimamente che il bel damerino possa essere quel misterioso e coraggioso cavaliere nero mascherato che si fa chiamare Zorro, venuto improvvisamente alla ribalta dopo il suo arrivo. Costui si riprende i soldi che vengono estorti alla popolazione per ridistribuirli tra la gente oppressa e attacca manifesti con i quali richiama la popolazione all'avvento di una nuova era di giustizia e condanna per gli attuali oppressori, lasciando sempre al passaggio il suo segno inconfondibile: una Z scritta con la spada. A dargli manforte c'è padre Felipe un francescano bellicoso e tutti i "caballeros" che come suo padre anelano ancora al suo ritorno al vertice, quando gestiva il territorio in assoluta armonia con la gente. Zorro minaccia in diverse occasioni l'alcalde affinché rinunci alla carica a favore del precedente alcalde se non vuole fare una brutta fine e l'uomo, terrorizzato dopo l'ultima apparizione del fantasma nero, si decide a firmare, bloccato dal suo capitano che non intende mollare la presa. Don Diego inaspettatamente accetta di misurarsi con lui a duello e con grande stupore dell'alcalde lo uccide tradendosi e dimostrando di essere Zorro in quanto a conoscenza dei passaggi segreti di quella che fu la sua casa un tempo e così in grado di terrorizzare con continue incursioni Don Quintero. E dire che gli aveva offerto la mano di sua nipote Lolita per unire e riappacificare le famiglie dei grandi proprietari terrieri ai quali i Vega appartenevano. Lolita era raggiante anche perché sapeva che l'uomo dei suoi sogni era quell'eroe mascherato che tutti amavano ormai nella zona. Ora Don Diego giace in prigione in attesa con frate Felipe di venire giustiziato, cosa che dovrà avvenire alla presenza di tutti i "caballeros" convocati d'urgenza a presenziare alla fucilazione del loro paladino, come monito anche per tutta la popolazione. Lo stupore di Don Alejandro nell'apprendere che quel "buono a nulla" di suo figlio è in realtà l'eroe sulla bocca di tutti dura il brevissimo tempo che la popolazione insorga e con i notabili prenda il sopravvento sul povero Quintero. Questi è costretto a firmare le sue dimissioni dalla carica e riconoscere il cattivo operato rinominando al contempo il precedente alcalde nel tripudio generale che fa da cornice anche all'abbraccio felice dei giovani Diego e Lolita.
Nonostante l'età il film di Mamoulian è un classico senza tempo dove ammirare nello splendore della sua giovinezza un mito del cinema come l'indimenticabile Tyrone Power qui con la voce di Emilio Cigoli in luogo della consueta a lui prestata da Giulio Panicali. Ottimo il cast e ottima anche la resa delle scene di azione con particolare efficacia visiva nei duelli di spada.
Nonostante l'età il film di Mamoulian è un classico senza tempo dove ammirare nello splendore della sua giovinezza un mito del cinema come l'indimenticabile Tyrone Power qui con la voce di Emilio Cigoli in luogo della consueta a lui prestata da Giulio Panicali. Ottimo il cast e ottima anche la resa delle scene di azione con particolare efficacia visiva nei duelli di spada.
The Mark of Zorro
Stati Uniti d'America 1940
Regia: Rouben Mamoulian
Musiche Alfred Newman
con
Tyrone Power: Don Diego Vega / Zorro
Linda Darnell: Lolita Quintero
Basil Rathbone: Esteban Pasquale
Gale Sondergaard: Donna Inez Quintero
Eugene Pallette: Frate Felipe
J. Edward Bromberg: Don Luis Quintero
Montagu Love: Don Alejandro Vega
Janet Beecher: Isabella Vega
Robert Lowery: Rodrigo
George Regas: Sergente Gonzales
Chris-Pin Martin: Turnkey
Belle Mitchell: Maria
Frank Puglia: Proprietario terriero
John Bleifer: Pedro
da avere nella propria cineteca alla voce Zorro in quanto uno dei più rappresentativi e ben realizzati
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