La seconda moglie
Dopo il mortale incidente d'auto nel quale morì la sua promessa sposa Vivian Sheppard, Jeff Cohalan si è estraniato da ogni rapporto umano extra lavorativo, rinchiudendosi dopo il lavoro nella sua avveniristica villa, costruita da sé su di un promontorio scosceso sul mare. Valente architetto lavora ed è molto apprezzato nello studio del mancato suocero Ben Sheppard col quale ha mantenuto stretti rapporti, al contrario di quelli freddi col collega Keith Ferris. Ma dopo il lavoro si rinchiude nella sua prigione dorata concedendosi qualche galoppata sulla spiaggia col suo cavallo o passeggiate con il fido cane lupo. Nemmeno l'aver conosciuto l'avvenente Ellen Foster sembra scuoterlo dal suo torpore. Lei è un'assicuratrice che è venuta a far visita a una sua vecchia zia che vive poco distante da Jeff ed è nel tempo riuscita anche a far breccia sul cuore di chi credeva ancora innamorato della sua mancata sposa. Ma fatti inquietanti si susseguono nella vita dell'uomo, quando è costretto ad uccidere il cavallo azzoppatisi nella stalla in circostanze misteriose, per vedersi poi avvelenato il fido cane e morire le amatissime rose avvizzite all'improvviso. Niente in confronto all'incendio immane che poco dopo divora la sua villa e ancor peggio che dietro a tutto questo sembra ci sia proprio lui come causa, in quanto, a dire del Dr. Raymond Hartley, affetto con tutta probabilità da paranoia seguita al drammatico incidente da lui causato e nel quale perse la vita la sua promessa sposa. Una sorta di auto punizione che l'uomo sembra volersi infliggere e che pertanto costituisce serio pericolo per le due donne, Ellen e sua zia, che l'hanno ospitato a casa loro. Ma lei è fermamente convinta che ci sia un complotto a suo danno ed essendone innamorata, si mette ad indagare con ostinazione anche se Jeff non vorrebbe, temendo per la sua vita. Così finge un tentativo di suicidio per far uscire allo scoperto chi si cela dietro a tutto questo e la mossa sortisce un effetto, anche grazie alla brillante conclusione delle indagini da parte di Ellen. Così mentre Jeff affronta il suo capo Ben Sheppard ormai sicuro che sia lui a capo del complotto, Ellen porta un testimone che fu coinvolto in quel fatale incidente mortale. Così mentre Ben, scoperto, cerca di uccidere Jeff, reo di avergli ammazzato sua figlia, la cosa più cara che aveva, Ellen smaschera il collega di studio Keith Ferris come responsabile dell'incidente e alla guida della vettura nella quale morì Vivian. Erano amanti e tentavano di fuggire per non dover sposare l'indomani Jeff che, accortosi, li aveva seguiti a bordo della sua auto. L'incidente aveva indotto l'uomo a tacere di quanto era accaduto per salvare l'onore della sua mancata e fedifraga sposa. Ben dopo aver ferito Jeff con la pistola ha un malore all'apprendere la verità e viene trasportato in ospedale. Jeff può abbracciare Ellen alla fine di un incubo, ammonendo Ferris di lasciare per sempre quel posto.
Classico noir americano in bianco e nero degli anni '50 dove la tensione e la suspense la fanno da padrone per tutta la durata, fino all'epilogo che in genere faceva tirare finalmente il sospiro di sollievo con pazienza ed apprensione aspettato. Se poi c'era da gridare "Viva gli sposi!" era ancora più gradito specie dal pubblico femminile.
The Second Woman
Stati Uniti d'America 1950
Regia: James V. Kern
Musiche Joseph Nussbaum, Pëtr Il'ič Čajkovskij
con
Robert Young: Jeff Cohalan
Betsy Drake: Ellen Foster
John Sutton: Keith Ferris
Florence Bates: Amelia Foster
Morris Carnovsky: Dr. Raymond Hartley
Henry O'Neill: Ben Sheppard
Jean Rogers: Dodo Ferris
Raymond Largay: Maggiore Badger
Shirley Ballard: Vivian Sheppard
Jason Robards Sr.: Stacy Rogers
Steven Geray: Balthazar Jones
Jimmie Dodd: Mr. Nelson
Cliff Clark: Sergente di Polizia
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