...dai nemici mi guardo io!
Due milioni di dollari in oro dell'Esercito Confederato sono stati nascosti in un luogo, la cui ubicazione è incisa con delle cifre su tre dollari speciali affidati a tre diverse persone affinché non cadano in mani sbagliate. I numeri su di esse opportunamente tradotti in lettere con un semplice cifrario, condurranno al luogo del tesoro. Alan Burton, un pistolero appiedato è stato appena raccolto da una diligenza di passaggio che dopo poche miglia è stata attaccata da cinque banditi. Cercavano un ufficiale sudista a bordo che stava andando a riconsegnare la divisa a guerra terminata. Gli altri passeggeri e i conducenti vengono uccisi a sangue freddo senza accorgersi di Alan che è sgattaiolato fuori e con un fucile li uccide tutti e cinque. Scopre dall'ufficiale morente la storia delle tre monete e prende con sé il suo dollaro dopo aver scoperto che un altro è nelle mani del sergente Jack Garland che si è rifatto una vita in una stazione di posta nei pressi. Purtroppo quando arriva sul luogo, scopre solo cadaveri e da una sopravvissuta viene a sapere che è stata la banda del Condor che ha compiuto una strage e torturato quell'uomo per farsi consegnare un dollaro. Tutti quei morti per una miserabile moneta piange ignara la donna. Alan allora cerca di rintracciarli e farsi accettare come abile pistolero dal Condor che ha una banda numerosa ed agguerrita agli ordini del fido Cincaro. Alan ha invece raccolto per strada un indio di nome Hondo che si è rivelato utilissimo in molte occasioni, togliendolo d'impaccio e salvandogli la vita, come quando il Condor scopre il suo gioco e lo sottopone alla tortura cinese della goccia per farsi consegnare il suo dollaro. L'altro si dice sia custodito in una cassetta di sicurezza di una banca cittadina che però risulta vuota. Hondo libera Alan e insieme hanno la meglio sugli uomini del Condor che muore per ultimo dopo aver perso la sua moneta. Ma ecco il colpo di scena con Hondo che intima, colt alla mano, all'amico di consegnargli le due monete perché lui ha la terza. Ha fatto tutta quella sceneggiata dopo aver casualmente scoperto la storia e rubato la moneta al proprietario della cassetta di sicurezza. Con uno abile come Alan era stato facile avere la meglio sugli altri. Ma ora Alan era sotto tiro e temendo una sua reazione, Hondo apre il fuoco centrandolo in pieno petto. Certo di averlo ucciso si china su Alan per venire disarmato e preso a ceffoni. Una di quelle monete pesanti e speciali gli hanno salvato la vita, ma ora, essendo inutilizzabile con le cifre cancellate dal colpo, non servono a niente. Così dopo un sonoro ceffone gli lascia le monete e la vita, spronando il cavallo in paese dove inizierà una nuova vita con la bella Juana che ha conosciuto ed apprezzato in questa singolare avventura.
Firmandosi Irving Jacobs, Mario Amendola dirige un western convenzionale con un discreto cast in esterni spagnoli che stranamente vengono specificati nei crediti iniziali come se fosse difficile riconoscerli 😉.
Firmandosi Irving Jacobs, Mario Amendola dirige un western convenzionale con un discreto cast in esterni spagnoli che stranamente vengono specificati nei crediti iniziali come se fosse difficile riconoscerli 😉.
...dai nemici mi guardo io!
Italia 1968
Regia: Mario Amendola
Musiche Carlo Rustichelli
con
Charles Southwood: Alan Burton
Julián Mateos: Hondo
Mirko Ellis: El Condor
Pietro Ceccarelli: Cincaro
Alida Chelli: Juana
Ivano Staccioli: Luis Garcia (accreditato John Heston)
Giovanni Ivan Scratuglia: vice sceriffo
Dada Gallotti: Mrs Garland
Maria Mizar Ferrara: zingara
Piero Morgia: scagnozzo
e con
Roberto Biciocchi
Vladimiro Tuicovich
Vittorio Manfrino
Arrigo Peri
Vasco Santoni
Luigi Scavran
Jean Daniel Fiorino
non accreditati
Lorenzo Robledo: sergente Jack Garland
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