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Il segno del Coyote
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1847 - la California passa ufficialmente sotto la giurisdizione degli Stati Uniti e per gli abitanti, prima spagnoli, poi californiani ed ora yankee si stanno per verificare scenari drammatici. Il governatore Parker con l'aiuto del sodale giudice Clemens e l'esercito ai loro ordini, intende appropriarsi di terreni per poi rivenderli e lucrarne, adducendo che la nuova amministrazione non ha le carte per verificare l'effettiva proprietà dei vari appezzamenti, andate, a loro dire, distrutte in precedenza. Ma è solo uno sporco quanto bieco raggiro che consentirà alla cricca al governo lucrosi vantaggi e chi si opporrà dovrà vedersela con la legge marziale imposta per l'occorrenza. E poi, come non bastasse, avvalendosi anche di una banda di manigoldi prezzolati per ottenere quanto premeditato, che possano agire impuniti e indisturbati avendo la legge dalla loro. Tutto questo ha come contraccolpo una diffusa presa di coscienza della popolazione che ben presto sfocia in ribellione e a capo del malcontento creatosi si è materializzato d'improvviso un valoroso uomo d'azione che si fa chiamare El Coyote e che in diverse rapide apparizioni crea scompiglio nella nuova amministrazione, arrivando perfino a minacciare nel suo palazzo lo stesso Governatore che ne viene profondamente colpito. Ma ben lungi dal seguire le intimidazioni del misterioso avventuriero, nei giorni a venire, furioso più che mai, continua senza indugi la sua brutale opera di conquista, rendendosi ormai inviso a tutti e firmando la sua condanna a morte, quando il Coyote, dopo aver fatto pagare il fio al giudice, si rivelerà essere l'insospettabile e affettato damerino Don Cesar de Echague, figlio di un facendero che tutti credevano un pavido, incapace di usare un'arma e tantomeno la violenza. Nel duello di spada con lui il Governatore morirà, evitando che le autorità americane, poste di fronte alla situazione californiana, avrebbero deciso di deporlo per aprire un'inchiesta. Ora al suo posto è eletto un onest'uomo e la vita può riprendere serena in quello stato dove un valoroso eroe è pronto a dichiararsi alla sua bella per quello che è veramente. Uno dei primi spaghetti western girati in collaborazione con gli spagnoli che forniscono metà del cast e gli esterni, affidando la regia a Mario Caiano che da vita ad una trama che è per tutto identica alle storie di Zorro, cambiandone però il nome con Coyote.
Il segno del Coyote Italia, Spagna 1963
Regia: Mario Caiano Musiche Francesco de Masi con Fernando Casanova: Cesar de Echague / Il Coyote María Luz Galicia: Leonor Acevedo Mario Feliciani: governatore Parker Giulia Rubini: Beatrice Arturo Dominici: giudice Clemens Piero Lulli: Lenny Nadia Marlowa: Lupe Raf Baldassarre: scagnozzo di Lenny Joe Kamel: Hernando Lugones Miguel del Castillo: Julian Giuseppe Fortis: Wilkes José Jaspe: uno dei Lugones José Marco: capitano Grey Fernando Sancho: uno dei Lugones Andrea Scotti: figlio di Don Goyo Jesús Tordesillas: padre di Cesar Paola Barbara: donna Teodora Acevedo Félix Fernández: don Goyo Fernando Hilbeck: Joaquim Gallardo Alfonso Rojas: sergente Hogg
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
C ommedia farsesca, parodiando il famoso romanzo di Dumas e diretta con leggerezza da Carlo Ludovico Bragaglia che mette insieme il meglio del Varietà di quegli anni, dandogli ampia facoltà di improvvisazione a tutto vantaggio del divertimento e di una trama che contempla anche tanta azione. I quattro protagonisti, lestofanti di prim'ordine, si sostituiscono ai veri Moschettieri impegnati nel recupero del prezioso collier che la Regina ha donato come pegno d'amore a Lord Buckingham , suo amante ed ambasciatore d'Inghilterra in Francia, rientrato in patria. Il Cardinal Richelieu , a conoscenza della tresca, aveva consigliato il Re di farle indossare il prezioso monile che le aveva a suo tempo regalato, in occasione della imminente festa della Municipalità a Corte. In quel modo avrebbe constatato di persona il tradimento della sua amata, visto che la preziosa collana si trovava oltre Manica. Così, grazie a Costance , amante di D'Artagnan , la Regina aveva in...
A lla vigilia di Ferragosto Roma è quasi del tutto svuotata. Col caldo soffocante sono tutti al mare a Fregene e in città sono rimasti in pochissimi. Come il ragionier Piccoli alle prese col consuntivo trimestrale che deve assolutamente terminare accumulando ore di straordinario che gli servono per mantenere sua moglie nella pensione Stella a Fregene dove è già in vacanza. Il capo ufficio lo ammonisce circa i pericoli di lasciare sua moglie da sola al mare con tutti quei bellimbusti che girano ma lui è irremovibile, del resto sua moglie è fedelissima e i soldi servono. Anche Carlo e Raffaele stanno per lasciare la città, anzi la prigione dove da ladruncoli erano detenuti e subito si mettono d'impegno a studiare quale vittima derubare in mezzo alla tanta gente che affolla la spiaggia dove prontamente si sono trasferiti anche loro. Il cavalier Bonaccorsi invece si sta lavorando una giovane segretaria da assumere se sarà carina con lui, facendole già godere le ferie in a...
Film divertentissimo di un Woody Allen ancora all'inizio della sua sfolgorante carriera di regista-attore e in piena forma anche se stereotipata dai precedenti Prendi i soldi e scappa e il Dittatore di Bananas . E' comunque in questo periodo che si affaccia prepotentemente in Europa e ricordo perfettamente le sale strapiene e fragorose risate accompagnate da battimani di gusto. Lui è sempre il solito imbranato e sfigato omuncolo pieno di complessi e in costante bisogno di sedute psicanalitiche, solo che a dir suo è ormai alla fase della trapanazione del cervello .... . Sam Felix è un critico cinematografico appena lasciato dalla moglie Nancy : " Addio Sam, il mio avvocato chiamerà il tuo !" " Eh ma io non ho avvocati, fagli chiamare il mio dottore ." Per questo pieno di sensi di colpa e senza l'apporto del suo analista " ma perchè gli psichiatri vanno in ferie ad agosto?? è il periodo dove la gente impazzisce di più !", vive un delirio ch...
J ohn non ha conosciuto suo padre e il marchio di bastardo lo ha accompagnato fino in età adulta, arrivando perfino ad odiare sua madre rea di non avergli mai rivelato il nome di chi la sedusse. Ora lei vive in un ranch con due sorelle zitelle e le poche volte che John le fa visita succedono sempre cose sgradevoli. Ma stavolta John, che vive da cinico dissoluto, seducendo ed abbandonando giovani donne, così come pensa possa aver fatto suo padre, è intenzionato a far luce sul suo genitore. Così aiutato dal fido Morenillo , un forzuto senza cervello che lo segue come un' ombra, finge di esser stato ferito ad una gamba per farsi ricevere e curare da sua madre. Costei non può rifiutargli l'aiuto necessario e lo accoglie per i giorni necessari alla sua guarigione intimandogli però di non scocciarla ancora con le sue origini. Astutamente John prima di accomiatarsi le fa dono di una discreta somma di denaro per ripagarla e non visto la sorprende a nasconderlo in in anfratto ric...
Chissà perchè il regista Howard Hawks decide dopo 7 anni circa di riproporre, si parla di remake, la stessa storia del suo mitico Un dollaro d'onore , forse gli era piaciuto tanto che voleva in qualche modo rifarlo o prolungarne gli effetti. Invece il film si regge solo sulla bravura degli interpreti perchè la storia è più o meno la medesima con John Wayne e con Robert Mitchum al posto di un altro grande come Dean Martin , coadiuvato da Arthur Hunnicutt un bravo caratterista di tante pellicole western al posto di Walter -Stumpy- Brennan e un giovane James -Mississippi- Caan anche lui col nome di un fiume come Ricky -Colorado- Nelson che in più cantava e pure bene. Ecco che la storia è speculare e mi riprometto di raccontarla meglio quando affronteremo l' originale, spero prossimamente. Lo sceriffo J.P. Harrah (Mitchum), " una stella attaccata a un ubriaco " ha il suo bel da fare con il solito proprietario terriero con mandrie che necessitano spazi altrui ed...
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