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Totò terzo uomo
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Santa Serenella un piccolo borgo di pescatori vede l'arrivo del nuovo pretore accolto dal maresciallo dei Carabinieri che presto lo mette al corrente della situazione particolare in cui versa il paese. Il Sindaco Pietro Frittelli, uomo integerrimo e incorruttibile, ha un fratello gemello, Paolo, dal carattere opposto al suo tanto da sembrare diversi anche se del medesimo sembiante. Paolo a differenza di Pietro ha un grosso neo sulla guancia sinistra altrimenti sarebbe la copia spiccicata del fratello essendo gemello monozigote. Tra i due c'è anche accesa rivalità per via di un progetto riguardante il nuovo carcere che dovrebbe sorgere sul terreno di Paolo che avrebbe bisogno di quei soldi come il pane, viste le esigue sostanze rimastegli e tali da farlo litigare con la moglie. Dall'altra parte il fratello sindaco è restio a firmare il progetto proprio per danneggiare suo fratello facendolo restare in perenne bolletta e questo scontentando anche la popolazione del paese che è carente di lavoro e aprire quel cantiere sarebbe una vera manna. Ma ecco che a scompaginare l'impasse che si è creato arriva un terzo fratello gemello identico ai primi due, Totò, un truffatore che viene e va dal carcere e che è stato notato da un altro compagno di cella, Anacleto, che è il sarto truffaldino del paese. Usciti entrambi, a quest'ultimo viene in mente la brillante idea di sostituire Totò ai due ignari fratelli per interpretarne i diversi ruoli. Dapprima fingendosi sindaco darà il via ai lavori facendo incassare denaro contante al fratello Paolo del quale a sua volta prenderà il posto e filerà col denaro, approfittando di volta in volta delle assenze dei veri fratelli. Il piano sembra riuscire ma le persone care dei rispettivi fratelli ne vengono inconsapevolmente coinvolte, tanto che moglie e figlia del sindaco ottengono incredibilmente il permesso di parlate, dopo venti anni di matrimonio, l'una e di fidanzarsi la seconda. Al tempo stesso la moglie di Paolo che stava per lasciarlo si ritrova un marito focoso che non ricordava più di avere. Questi equivoci causano dei pasticci che alla lunga sfociano nell'ennesima lite in tribunale dove Pietro e Paolo si accusano a vicenda di aver preso il posto dell'altro, come successe tanti anni addietro, quando Paolo rubò la marmellata e le botte le prese Pietro. Il nuovo pretore si ritrova quindi a decidere di una storia surreale dove parecchi testimoni attestano le effettive verità dei due contendenti finché non spunta fuori il terzo fratello e tutto si chiarisce. Nessuno ne era a conoscenza essendo nati da una relazione clandestina paterna con una donna che appena partoriti i primi due gemelli gli erano stati stolti per portarli via dopo averla pagata lautamente affinché tacesse. La donna dopo qualche minuto aveva però partorito un terzo figlio, Totò, e visto che nessuno se n'era accorto lo aveva tenuto gelosamente con sé e cresciuto all'oscuro di tutto. Ora che le cose erano state chiarite e alla fine nessun reato era stato commesso, i tre fratelli possono abbracciarsi e a Totò concedere lo spazioso capanno di pesca di Pietro dove andrà a vivere con la prosperosa cameriera di Paolo, al termine di questa ennesima irresistibile commedia del grande Totò, capace di dividersi in tre per aumentare di molto il divertimento di una serie infinita di equivoci e gioco delle parti, tra i più spassosi da lui interpretati.
Totò terzo uomo Italia 1951
Regia: Mario Mattoli Musiche Armando Fragna con Totò: Pietro Frittelli, il sindaco; Paolo Frittelli e Totò Bice Valori: moglie del sindaco Aroldo Tieri: Anacleto, il sarto Elli Parvo: Teresa, moglie di Paolo Franca Marzi: Caterina, domestica di Paolo Diana Dei: Clara Carlo Campanini: Oreste, marito di Clara Alberto Sorrentino: Giovannino, l'ubriaco Fulvia Mammi: Anna, figlia del sindaco Pina Gallini: cameriera del sindaco Enzo Garinei: segretario comunale Cicognetti Mario Castellani: Mario Gustavo Vecchi: pretore Aldo Giuffré: avvocato Carlo Romano: commendator Buttafava Aleardo Ward: assistente del comm. Buttafava Franco Pastorino: Giacometto Ada Dondini: Enrica, madre di Giacometto Ughetto Bertucci: Ughetto Bruno Lanzarini: maresciallo Guglielmo Inglese: cancelliere e con Totò Mignone Liana Billi Gino Cavalieri
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
F ernando , proprietario di un grande magazzino con un migliaio di dipendenti, è ossessionato da incubi ricorrenti nei quali viene sbeffeggiato, malmenato e umiliato, in sogni che lo vedono alle prese con donne bellissime, come l'attrice Silvana Pampanini ad esempio, che lui adora. Solo che quando sta per realizzare il suo sogno, tipo sposare l'attrice e prepararsi per la prima notte di nozze, ecco spuntare questo energumeno che gli rovina la festa oltre a ridicolizzarlo come la solito. A nulla valgono i tentativi del suo medico, il Dott. Furgoni , che non ne può più di essere svegliato in piena notte dal commendatore in preda all'isteria. Ma ecco un bel giorno presentarsi nel suo ufficio un giovane laureato, Walter Milani , in cerca di impiego e guarda caso assomiglia in modo impressionante allo spavaldo che lo tormenta ogni notte nei sogni. La prima reazione di Fernando è furiosa ma il suo medico lo consiglia di assumerlo per placare la sua ansia; avendolo a portat...
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
C ommedia farsesca, parodiando il famoso romanzo di Dumas e diretta con leggerezza da Carlo Ludovico Bragaglia che mette insieme il meglio del Varietà di quegli anni, dandogli ampia facoltà di improvvisazione a tutto vantaggio del divertimento e di una trama che contempla anche tanta azione. I quattro protagonisti, lestofanti di prim'ordine, si sostituiscono ai veri Moschettieri impegnati nel recupero del prezioso collier che la Regina ha donato come pegno d'amore a Lord Buckingham , suo amante ed ambasciatore d'Inghilterra in Francia, rientrato in patria. Il Cardinal Richelieu , a conoscenza della tresca, aveva consigliato il Re di farle indossare il prezioso monile che le aveva a suo tempo regalato, in occasione della imminente festa della Municipalità a Corte. In quel modo avrebbe constatato di persona il tradimento della sua amata, visto che la preziosa collana si trovava oltre Manica. Così, grazie a Costance , amante di D'Artagnan , la Regina aveva in...
Devo dire che il cinema mi ha spesso fatto conoscere musiche che non avrei mai immaginato di ascoltare e questo bellissimo film del quale abbiamo già parlato in questo post serve più che altro a farvi conoscere uno dei più grandi baritoni di tutti i tempi: Tito Gobbi . Considerato da molti inarrivabile per il timbro di voce, in questo film presta la voce "canora", perchè il parlato è di Giulio Panicali uno dei tre più grandi doppiatori della storia del cinema nazionale, a Dennis King , Frà Diavolo alias il Marchese di San Marco . Nel clip mancano i 2 interpreti principali, Stanlio e Ollio , ma lo scopo era quello di far ascoltare questa bellissima aria che potrete divertirvi a cantare dal momento che inserisco le parole e credo tantissimi nel web approfitteranno con i motori di ricerca a reperirle qui e tuttavia possiamo notare alcune delle spalle abituali del duo comico come James Finlayson e la bella Thelma Todd . Per i crediti potete andare al post originale: Frà ...
Un film sessantottino per antonomasia lo definirei: Il Laureato del 1967 con un Dustin Hoffman che da sconosciuto caratterista diventa star di prima grandezza che tutti conosciamo e apprezziamo. Candidato all' oscar per questo film e interprete negli anni '70 di intense e importanti pellicole. Il tema dell'incomunicabilità tra i giovani e i loro genitori ancorati a rigidi schemi da imporre e far rispettare introduce in pratica il malcontento che seguirà a breve nella società sfociando nella contestazione giovanile . A dir il vero questo film, visto da ragazzo, mi colpì principalmente per l'immaginario erotico che evocava affrontando un argomento, per la prima volta al cinema, in un contesto sociale piuttosto bigotto e conservatore a quei tempi. La seduzione esercitata dalla matura signora Robinson nei confronti del giovane studente, la locandina con quella gamba velata da una calza che si sfila di fronte agli occhi del ragazzo sono restate a lungo impresse nella me...
R ansom Stoddard , senatore degli Stati Uniti , è di ritorno a Shinbone , un piccolo villaggio del West , per l'ultimo saluto ad un amico. La notizia fa subito il giro della città e alcuni giornalisti vogliono sapere di più sulla sua visita che sta facendo scalpore per l'alta carica che ricopre. Così, dopo essersi recato dal becchino per l'estremo commiato del suo amico e lasciata lì sua moglie Hallie con Pompeo , il fedele servitore negro del defunto e Link Appleyard l'ex pavido sceriffo di un tempo, si apparta con i giornalisti per raccontare la sua storia e di quella formidabile persona che lo raccolse malconcio sulla strada di Shinbone. Era stato malmenato da un violento bandito del luogo, Liberty Valance , al quale nessuno osava opporsi, tantomeno lo spaurito sceriffo, e lasciato pesto e sanguinante sulla strada dopo che la diligenza su cui viaggiava era stata assaltata. Qui era stato trovato e caricato sul carro da Pompeo il fido aiutante di Tom Doniphon ,...
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