Il ponte dei sospiri
I
l giovane Rolando Candiano, figlio del Doge di Venezia, viene ingiustamente accusato dell'omicidio del Consigliere Davila, unico dei Dieci contrario alle riforme porposte da suo padre. Parimenti suo padre viene esiliato come mandante del delitto ed accecato dal boia come ulteriore crudele pena. A capo della congiura c'è il bieco Inquisitore Bembo che si è avvalso del braccio del Capitano Altieri, comandante delle guardie e della confessione falsa della cortigiana Imperia che per salvare sua figlia Bianca dalle loro grinfie ha giurato il falso. Il povero Rolando è condannato a morte e la promessa sposa Leonora Dandolo si dispera con suo padre membro del Consiglio dei Dieci e difensore del giovane. Se lui darà in sposa sua figlia al Capitano Altieri, che la ama da sempre, potrà diventare il nuovo Doge su disegno del Bembo che con la figlia potrà averlo sempre in pugno. Una volta Doge potrà commutare a suo piacimento la condanna a morte del Candiano con il carcere a vita. Ai Pozzi dove è segregato, Rolando non sa cosa stia succedendo fuori e che la sua amata per salvarlo ha accettato di sposare l'Altieri ma è risoluto a tentare la fuga per vendicarsi dei cospiratori e dimostrare la propria innocenza. Scavando un tunnel sotterraneo arriva nella cella di un altro detenuto invece della sospirata libertà. Ma è Scalabrino, un vecchio ceffo da galera, al quale aveva salvato la vita e che è stato tradito dagli stessi che hanno ordito il complotto. Lui ha le mani di ferro e ha ucciso una guardia per cui è in attesa di supplizio. Il condannato a morte viene coperto con un lugubre cappuccio nero, così quando vengono a prenderlo, il cappuccio lo indossa Rolando, mentre Scalabrino, nella cella lasciata aperta, riemerge dal cunicolo e segue il drappello, finché li sorprende e, liberato Rolando, insieme si gettano in acqua per sfuggire alle guardie sopraggiunte. Trovano riparo fuori Venezia presso la capanna della ragazza di Scalabrino che ha anche accolto il vecchio Doge esule che fa in tempo ad abbracciare il figlio prima di spirare tra le sue braccia. La sua ingiusta fine andrà aggiunta al conto che sta per portare a Venezia e con l'aiuto del possente amico, inizia a colpire i mandanti iniziando dal Capitano Lorenzi e arrivando anche all'Inquisitore Bembo che morranno per mano del suo alleato. Libera poi la figlia di Imperia che il Bembo aveva fatto rapire e induce sua madre a confessare di averlo accusato ingiustamente. Questo le costerà la vita, uccisa davanti al Doge dal Capitano Altieri che dimostra la sua colpevolezza di fronte a sua moglie. Vorrebbe sbarazzarsi anche di loro ma Rolando irrompe e ingaggia un duello all'ultimo sangue che lo vede prevalere. Comprende che la sua Leonora aveva sposato il malvagio al solo scopo di salvargli la vita e senza mai concedersi a lui, cosa che lo riavvicina a lei nel tripudio generale di una Venezia liberata dagli intrighi di palazzo.
Venezia fa da stupendo scenario a questo esempio del cappa e spada che vede Piero Pierotti, qui come Peter Stanley prendere in mano la situazione mentre Campogalliani, parimenti accreditato, al suo ultimo film, ne collaborava principalmente per la stesura. Buoni gli interpreti con Brett Halsey che come Montgomery Ford girava nel bel paese anche discreti spaghetti western nel solco dei tanti americani che avevano in quegli anni trovato l'America in Italy.
Il ponte dei sospiri
Italia, Spagna 1964
Regia: Carlo Campogalliani, Piero Pierotti
Musiche Angelo Francesco Lavagnino
con
Brett Halsey: Rolando Candiano
Gianna Maria Canale: Imperia
Vira Silenti: Leonora Dandolo
Burt Nelson: Scalabrino
Conrado San Martín: Capitano Altieri
Lilli Darelli: Bianca
José Nieto: Antonio Dandolo
Paolo Gozlino: Capitano Lorenzi
José Marco Davó: Bembo, l'Inquisitore
Andrea Bosic: Davila
Jean Murat: Doge Candiano
Perla Cristal: Juana
Nino Persello: Sandrigo
Nello Pazzafini: Bepi
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