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Le pistole non discutono
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Ha appena pronunciato il si davanti al prete che il maturo sceriffo Pat Garrett deve mettersi a caccia dei fratelli Clayton che hanno appena rapinato la banca di Rivertown uccidendo due impiegati. Richiamati dagli spari avevano fatto in tempo a farsi rivelare i nomi dei rapinatori prima di spirare e Garrett aveva deciso di inseguirli in Messico per porre fine a queste continue scorrerie. I suoi uomini preferiscono non attraversare il confine per paura delle autorità messicane, non favorevoli a questo tipo di azioni da parte dei gringos, per cui Pat deve proseguire da solo. Coriaceo e risoluto, li sorprende in una posada e riesce ad ammanettarli per poi filarsela all'arrivo dei Federales richiamati dall'oste. Per evitare inseguimenti, Pat sceglie la via del deserto conscio dei rischi che ben presto si materializzeranno a profusione. Intanto i due prigionieri non se ne stanno certo tranquilli, aspettando il momento propizio per aggredirlo e liberarsi. Dei due il grande, Billy, è l'assassino dei bancari ed era solito agire da solo, ma stavolta il fratellino George ha preteso di seguirlo nella sua "carriera" ed ora si trovava ferito e ammanettato sotto il sole cocente. Pat lo cura alla meglio e con i cavalli e i viveri acquistati da un losco commerciante, inizia il suo viaggio di ritorno. L'uomo ha notato che Pat aveva una sacca di soldi e allerta il bandito Santero del facile colpo che gli si prospetta, chiedendone una parte per averglielo rivelato. Questi che sta spadroneggiando nella zona di confine non ci pensa un attimo e con tutte le precauzioni del genere inizia una logorante caccia al terzetto che lo vede quasi sempre perdere uomini per via della mira dell'inflessibile Garrett. Quando sembrano ormai preda dei banditi, Billy tenta una sortita da solo e ammanettato, rubando il cavallo di Pat, ma venendo raggiunto da Santero e ucciso. Sembra non esserci più speranza, quando appare il ranch della giovane Agnes che li accoglie stanchi ed assetati. Pat le racconta di avere Santero alle costole ma la ragazza per nulla intimorita è pronta ad aiutarlo in caso venissero attaccati. Lui presenta il giovane George come un amico bisognoso di cure al quale la giovane si dedica immediatamente. Passa una giornata tranquilla dove rimettersi in sesto, quando Santero arriva con i pochi uomini rimastigli. Si spara ma si resta bene riparati per non perderne altri e poi è stato chiamato a dar manforte il cognato con una altra banda di personcine della stessa risma. Peccato solo che dovranno dividere il malloppo in più persone ma meglio poco da spendere vivi che niente e finire sotto terra. L'assedio sembra essere la soluzione migliore al momento, quando improvvisamente George forza il blocco cavalcando all'impazzata oltre le linee dei banditi. Pat pensa tra sé che il ragazzo lo ha giocato e aspetta solo l'attacco finale che l'indomani la nutrita banda è pronta a sferragli dopo l'arrivo dei rinforzi. La sparatoria sembra non dare più scampo ai difendenti quand'ecco da lontano risuonare una tromba e subito dopo il fragore di tanti cavalli al galoppo. E' la carica di un contingente di cavalleria yankee allertata dal coraggioso George che spazza via i banditi, con Santero che viene ucciso come si conviene dall'eroe positivo nel duello finale. George si è dimostrato un ragazzo ravveduto e siccome tra lui e Agnes è nato l'amore, Pat decide di lasciarlo a vivere la sua seconda vita da uomo onesto, salutando tutti alla fine di questo piccolo capolavoro. Attorno a questo film che Caiano firma con lo pseudo di Mike Perkins gira una leggenda che vuole un secondo film girato in contemporanea per mitigare i costi e a budget ridotto a un quarto e quel film, affidato a un certo Sergio Leone sembra fosse Per un pugno di dollari. Ma ripeto è leggenda, mentre è reale la direzione delle musiche da parte di Morricone che si firma a sua volta Dan Savio e gli esterni sono spagnoli, quelli migliori reperibili in Europa, come gran parte della manovalanza e cast caratteristi. Disponibile su Primevideo è l'occasione per abbonazzarvi che il costo è sostenibilissimo e c'è tanta bella robina da guardare e gustare.
Le pistole non discutono Italia, Spagna, Germania Ovest 1964
Regia: Mario Caiano Musiche Ennio Morricone con Rod Cameron: Pat Garrett Ángel Aranda: George Clayton Horst Frank: Billy Clayton Mimmo Palmara: Santero (accreditato Dick Palmer) Vivi Bach: Agnes Goddard Andrea Aureli: Manuel (accreditato Andrew Ray) Hans Nielsen: il reverendo Alvarez Kay Fischer: Helen Luis Duran: Mike Goddard Giulia Rubini: Martha Coogan Josè Manuel Martin: Ramon Tito Garcia: Miguel Eulalia Tenorio: scagnozzo Joe Kamel: Cap. MacKay Manuel Arbó: Banchiere
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
Q uattro astronauti, tre uomini, il Capitano e Comandante missione Theo Cooper , Bug Kieslowski , Cole Dvorak e una donna, la Dr.ssa Emily McTier , sono stati scelti per una simulazione di un volo interplanetario della durata di 400 giorni , durante i quali dovranno vivere in un simulatore posto sotto terra e nel quale accedere per mezzo di una botola. Dovranno affrontare una convivenza forzata per lungo tempo e in spazi che, seppur dotati di ogni comfort, sono ovviamente limitati a quelli di una vera astronave. Cibi liofilizzati e liquidi corporei riciclati per un periodo talmente lungo che la dottoressa dovrà costantemente monitorare per osservare ogni cambiamento di umore, comprese crisi di nervi e allucinazioni in un susseguirsi di simulazioni e gestione degli imprevisti che potrebbero capitare durante il viaggio. Tipo perdere il collegamento con la base dopo pochi giorni e trovarsi nel bel mezzo di quello che sembra un campo di asteroidi che li colpisce all’esterno, ma nul...
Michele Placido in questo film ci racconta il '68 attraverso tre giovani tra loro molto diversi e che si troveranno intrecciati in un vorticoso giro di emozioni, amori, odi, tradimenti. Nicola (Riccardo Scamarcio) è un poliziotto, lo fa per mantenersi gli studi, vuole diventare attore. Laura (Jasmine Trinca) è una studentessa, di una famiglia borghese romana, di estrazione cattolica. Libero ( Luca Argentero) è un leader del movimento studentesco. Nicola lavora come infiltrato nel movimento studentesco e s'innamora di Laura che è la ragazza di Libero. Attraverso questo triangolo, Placido ci racconta il suo '68, quello che lo ha visto (in parte) nelle vesti di Nicola. Il film si sdoppia in due, da una parte la cronaca di quegli anni dall'altra una storia di amore ed amicizia. Lavoro riuscito in parte, o forse completamente. In questo caso parlando di un passato che divide, le aspettative erano diverse. Chi voleva un esaltazione di quegli anni, chi una condanna netta...
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
Frizzante commedia americana con due protagonisti brillanti e seducenti in grado di mettere d'accordo, una volta ogni tanto, le esigenze della coppia domestica alle prese con il film che possa soddisfarne le esigenze. L'azione lui, l'amore lei, trovano in questo film la giusta miscela e il tempo passa allegramente. Milo Boyd , ex poliziotto, si guadagna da vivere facendo il cacciatore di taglie e recuperando alla giustizia marioli di piccolo calibro per una ricompensa non certo sufficiente a mantenere il vizietto delle scommesse. E già all'inizio lo vediamo in rocamboleschi inseguimenti e alle prese con goffi figuri che vorrebbero da lui riscuotere. Lui è un zuzzurellone ma pur sempre abile di mano e pistola così che riesce a trarsi di impaccio con relativa facilità. Lei è Nicole , Jennifer Aniston , la moglie in carriera, la giornalista d'assalto che è sulle tracce di un finto suicidio; può infatti un suicida lanciarsi nel vuoto da un palazzo di testa?? sembra i...
Se ne è andata alla soglia degli 80 anni Liz Taylor , colei che per anni incarnò il mito della diva. Irascibile, scontrosa, bellissima donna a tutto tondo, sempre alla ricerca dell'amore, di amare e di essere amata. Con lei se ne va un pezzo di cinema e se ne va per sempre Cleopatra la divina. Ad attenderla ci sarà senz'altro il suo Antonio , Richard Burton , che in vita sposò 2 volte e con il quale riempì pagine su pagine di rotocalchi: la coppia più celebre del cinema per anni. Quel cuore che tanto palpitò in vita non ti ha sorretto e ti sia dolce il riposo eterno e ti accompagni la nostra gratitudine. Ciao Cleo
Come raccomandava Tiger Jack in un commento al film Green Zone qui sul blog ho visto finalmente questo film pluridecorato a non si sa bene quale valore nel 2010 con ben 6 Oscar . Francamente non riesco a spiegarmi come abbia fatto a vincere il premio come miglior film e migliore regia ... passi per gli altri 4 - sceneggiatura, sonoro, montaggio e montaggio sonoro - ma anche no. In sostanza è difficile comprenderli tutti e sei. E non mi si venga a dire che il filo conduttore è il rischio di perdere la vita ogni volta che costoro escono in missione o che la guerra è una droga perchè è ovvio e scontato in ogni film di guerra. Tra l'altro la poca introspezione psicologica dei tre protagonisti è banale e nulla aggiunge di diverso ai tanti altri film di altro genere. C'è l'esperto di esplosivi, il sergente William James ( Jeremy Renner ), guascone e per niente prudente nel suo pericolosissimo mestiere, un cow-boy spavaldo come tanti visti. Il più cauto sergente J.T. Sanb...
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