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Cimitero senza croci
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Ben Caine, ricercato con i fratelli Thomas e Elia dal possidente Will Rogers, è stato raggiunto nel suo ranch e impiccato di fronte alla moglie Maria. La donna straziata e impotente non può che seppellire piangendo suo marito prima di venire raggiunta dai fratelli. Hanno rubato dei soldi ai Rogers che da tempo spadroneggiano nel territorio, costringendo molti coloni ad andarsene e cedere le loro terre. Per cui ritengono il furto una sorta di indennizzo alle ruberie e prepotenze dei Rogers. Con la parte che era di Ben, la vedova decide di vendicarlo, assoldando un pistolero, Manuel, un tempo legato a lei sentimentalmente, fino al matrimonio della donna con Ben, dopo averlo ritenuto morto in guerra. L'amore tra i due c'è ancora e l'uomo, che è andato a vivere in un villaggio fantasma lontano da tutto e tutti, di fronte alla visione della sua amata, non esita a darle il suo aiuto. Si intrufola nel ranch dei Rogers dopo aver salvato la vita a due suoi figli e per le sue doti di pistolero, viene assoldato e posto a capo dei braccianti. Crea di notte un diversivo facendo fuggire i cavalli e mentre tutti sono impegnati a riprenderli, lui rapisce l'unica figlia dei Rogers, Diana, conducendola prigioniera nel villaggio fantasma. Maria detta le condizioni a suo padre che per riaverla, deve riesumare la salma di Ben e dal ranch portarlo in corteo al cimitero del paese di fronte agli occhi della gente per umiliarsi e poi tumularlo con tutti gli onori. Non vuole soldi ma queste sono le sue condizioni e se non tornerà viva la ragazza sarà uccisa. Will Rogers deve pertanto mordere il freno al pari dei figli e sottostare ai voleri della vedova, sfilando in corteo davanti agli occhi di tutti in paese dietro al feretro dell'uomo da loro ucciso. Intanto i due fratelli della vittima d'accordo con la cognata, fanno vista alla prigioniera e la violentano a turno. Manuel non interviene ma quando i due pretendono di farsene scudo per passare il confine, glielo impedisce pronto a concludere la faccenda a vendetta di Maria ultimata. Mentre Manuel scorta la prigioniera a casa sua, Will che ha catturato i due fratelli di Ben, ottiene da loro il luogo dove è prigioniera sua figlia e per prima cosa si vendicano della vedova, aggredendola nel suo ranch e ferendola mortalmente. Spira tra le braccia di Manuel che, liberata la ragazza, era corso da lei per fuggire insieme. Non può che fare mesto ritorno nel suo covo nel villaggio abbandonato dove ad attenderlo trova Will e i suoi tre figli. Deciso li affronta e ne ha la meglio con una rapida successione di colpi. Ma non può nulla contro il winchester della figlia Diana, che, tornata sul luogo della prigionia, lo sorprende alle spalle, giustiziandolo nel malinconico e avvincente finale. Ben girato con una mano in sceneggiatura data da Dario Argento è uno spaghetti di impostazione, compresi esterni e scagnozzi spagnoli, ma con contaminazioni baguettiane. Insomma il genere spopolava in Europa e anche altri, seppur con minori risultati e quantitativi, cercarono di accaparrarsi una fetta della torta western, riuscendoci, come in questo caso decisamente bene. Apprezzabile la regia e l'interpretazione della coppia protagonista, amatissima ai tempi nella serie sull' Indomabile Angelica, con esterni spagnoli, di grandissimo impatto visivo, a impreziosire il tutto e con la ciliegina sulla torta, nei crediti finali, della dedica di Robert Hossein al suo amico Sergio Leone.
Une corde, un Colt Francia, Italia 1969
Regia: Robert Hossein Musiche André Hossein con Robert Hossein: Manuel Michèle Mercier: Maria Caine Guido Lollobrigida: Thomas Caine (accreditato Lee Burton) Daniele Vargas: Will Rogers Anne Marie Balin: Diana Rogers Michel Lemoine: Elia Caine Serge Marquand: Larry Rogers Pierre Hatet: Frank Rogers Philippe Baronnet: Bud Rogers Pierre Collet: lo sceriffo Ben Ivano Staccioli: Valey Béatrice Altariba: la ragazza del saloon non accreditato Benito Stefanelli: Ben Caine
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
Chissà perchè il regista Howard Hawks decide dopo 7 anni circa di riproporre, si parla di remake, la stessa storia del suo mitico Un dollaro d'onore , forse gli era piaciuto tanto che voleva in qualche modo rifarlo o prolungarne gli effetti. Invece il film si regge solo sulla bravura degli interpreti perchè la storia è più o meno la medesima con John Wayne e con Robert Mitchum al posto di un altro grande come Dean Martin , coadiuvato da Arthur Hunnicutt un bravo caratterista di tante pellicole western al posto di Walter -Stumpy- Brennan e un giovane James -Mississippi- Caan anche lui col nome di un fiume come Ricky -Colorado- Nelson che in più cantava e pure bene. Ecco che la storia è speculare e mi riprometto di raccontarla meglio quando affronteremo l' originale, spero prossimamente. Lo sceriffo J.P. Harrah (Mitchum), " una stella attaccata a un ubriaco " ha il suo bel da fare con il solito proprietario terriero con mandrie che necessitano spazi altrui ed...
F ernando , proprietario di un grande magazzino con un migliaio di dipendenti, è ossessionato da incubi ricorrenti nei quali viene sbeffeggiato, malmenato e umiliato, in sogni che lo vedono alle prese con donne bellissime, come l'attrice Silvana Pampanini ad esempio, che lui adora. Solo che quando sta per realizzare il suo sogno, tipo sposare l'attrice e prepararsi per la prima notte di nozze, ecco spuntare questo energumeno che gli rovina la festa oltre a ridicolizzarlo come la solito. A nulla valgono i tentativi del suo medico, il Dott. Furgoni , che non ne può più di essere svegliato in piena notte dal commendatore in preda all'isteria. Ma ecco un bel giorno presentarsi nel suo ufficio un giovane laureato, Walter Milani , in cerca di impiego e guarda caso assomiglia in modo impressionante allo spavaldo che lo tormenta ogni notte nei sogni. La prima reazione di Fernando è furiosa ma il suo medico lo consiglia di assumerlo per placare la sua ansia; avendolo a portat...
Fin da bambino il forte ha sempre rappresentato per me quel luogo della fantasia che è spazio sicuro e di difesa in un ambiente ostile. Quante volte avremo giocato da bambini immaginandoci sulle palizzate a respingere l'attacco degli indiani. Con questo spirito mi son messo comodo a guardare il film e il titolo lasciava presagire un certo tipo di dinamiche a me particolarmente gradite. Ricordo ancora quando con mamma entrammo al cinema per recuperare mio fratello che era alla consueta terza visione domenicale e mi rimasero impresse in quei pochi attimi le recinzioni del forte che bruciavano e un trombettiere, che suonando disperatamente a raccolta, si beccava una freccia nella tromba; potessi vederlo quel film del quale non so nemmeno il titolo!! E invece in questo che sto per raccontarvi il forte si intuisce ma non si vede o meglio viene inquadrato solo un portone con spuntoni metallici in testa che si apre o chiude per tutta la durata. La storia pertanto si svolge in esterno...
A nni dopo la strage della sua famiglia, Shane torna sul luogo del massacro, la sua vecchia casa abbandonata e semi distrutta, nella quale persero la vita, i suoi genitori e la sua sorellina in tenerissima età. Trucidati dagli uomini di Ralph Magdalena che aveva messo gli occhi su di un loro piccolo terreno dove Joe , il padre di Shane, dissodandolo, aveva trovato una grossa pepita. Ralph è un prepotente e sta da tempo prendendo con la forza tutte le terre e quella in particolare non se la voleva lasciar scappare e di fronte alla resistenza dell'uomo non aveva esitato a trucidare lui e tutta la sua famiglia compresa la piccola sorellina. Shane era fuori per lavoro e col tempo è diventato abilissimo con la colt, cosa che gli consente di prendersi la sua vendetta sorprendendo e uccidendo i primi scagnozzi che gli capitano a tiro. Ma in un agguato, viene successivamente ferito ad una gamba e solo grazie al piccolo Kristian che lo ritrova esanime poco distante dalla sua fattor...
Victor McLaglen uno dei più grandi caratteristi del cinema, interprete di tanti film fordiani e a fianco del Duca John Wayne. Victor Andrew de Bier Everleigh McLaglen , inglese naturalizzato americano, nato a Tunbridge Wells, l' 11 dicembre 1886 e morto per infarto nella sua casa californiana di Newport Beach, il 7 novembre 1959. Ultimo di otto figli e di padre reverendo protestante, partecipò alla prima guerra mondiale e alla fine si trasferì in Canada dove trovò lavoro in un circo che gli permise di girare tutta l'america. Fu anche un appassionato pugile con trascorsi anche da professionista finché il cinema lo chiamò e grazie al suo fisico interpretò i più svariati personaggi. Ford lo impiegò con successo in diversi film, addirittura vinse l'oscar nel 1936 come migliore attore protagonista nel film " Il Traditore " del quale parleremo in futuro e ottenne anche la nomination come miglior attore non protagonista nel film " Un uomo tranquillo " 1...
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