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Jolt - rabbia assassina
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Affetta fin da bambina da una rara forma di disturbo esplosivo intermittente, noto in ambito medico con la sigla IED, Lindy Lewis, alla morte dei genitori è passata tra le più svariate esperienze, compreso un periodo di vita militare, per cercare di reprimere quel suo disturbo comportamentale che la porta a scatti di rabbia incontrollati contro chi le si pari di fronte, anche per banali motivi. Un disturbo bipolare che nessuno sembra possa curare fin quando l'incontro con lo psichiatra Ivan Munchin risulta almeno lenitivo se non risolutivo. Egli infatti mette a punto una sorta di corpetto con elettrodi che la ragazza deve indossare sulla pelle nuda. Collegato ad un interruttore che dovrà tenere in mano, è in grado di darle una scossa elettrica ogni qual volta sente l'irrefrenabile desiderio di assalire qualcuno, che sia per una parola di troppo o addirittura un complimento, tutte cose che le fanno salire la bestia. Sembra che funzioni e se riuscirà anche ad avere rapporti interpersonali col prossimo, specie relazioni sentimentali, secondo il suo medico non potrà che farle bene. Così infatti sembra accaderle quando stupita si risveglia con quel bel giovane col quale si era vista a cena e che poi era finito nel suo letto. Aveva anche avuto voglia di strangolarlo ma le effusioni l'avevano placata insieme con il sesso ed era riuscita a dormire profondamente fino al pomeriggio successivo. Cosa mai accaduta e dopo aver fatto colazione, dolcemente risvegliata da quel giovane, lo aveva visto uscire per andare al lavoro. Justin, si chiama e le ha detto di essere un contabile, ma quando la polizia la chiama per avvertirla che è stato ucciso, le cade di nuovo il mondo addosso. Sconvolta e a stento repressa con le scosse tanto da non riuscire più a placarsi, deve ricorrere al suo medico, per poi partire in quarta per scoprire il perché di quell'assurdo omicidio. Proprio adesso che cominciava a vivere una vita apprezzabile. Recuperata qualche prova custodita presso gli uffici della polizia, la ragazza viene attivamente ricercata per intralcio e furto prove dai detective Vicars e Nevin. Ma mentre il primo è affascinato dalla ragazza e ha nei suoi confronti un atteggiamento accomodante, la collega femmina è al contrario agguerrita e risoluta a metterla dentro, finendo ogni volta picchiata dalla furibonda Lindy che ben presto arriva al Sancta Santorum del mega boss Gareth Fizel indiziato come mandante dell'omicidio del suo amato. Deve liberarsi del suo guarda spalle, il tosto Delacroix, che fatalmente non valuta appieno le enormi capacità della super rabbiosa ragazza che a tu per tu con il vecchio boss lo trova morto e stecchito con a fianco il redivivo Justin che stappa una bottiglia di champagne al suo arrivo, come premio finale a quella che è stata una stupenda caccia al tesoro macchiata di sangue. E' stata usata magistralmente per lo scopo come unica in grado di far breccia nella fitta rete di coperture che si ergeva attorno al boss che alla fine Justin non ha avuto difficoltà a uccidere grazie a lei che imbufalita, gli fa omaggio di un borsello prima di squagliarsela e farlo esplodere con tutto l'attico del grattacielo fortezza. Rimane solo il suo psichiatra di fiducia che cerca invano di spiegarle che è riuscito a curarla in quel modo e che lei può adesso controllare la sua rabbia, tanto che dovrebbe essergli grata. Infatti lo ammanetta solo senza ucciderlo prima dell'arrivo della coppia di detective per la conclusione della storia. Lui le farà anche la corte e nel frattempo, rabbonita la collega, stilerà un rapporto dove tutte quelle vittime lasciate in giro fanno capo a esclusiva auto difesa. Altro action al femminile come ultimamente Primevideo ci ha piacevolmente abituato. Il cast è dei migliori con effetti e tanta azione spettacolare, con il cameo finale di Susan Sarandon che lascia intendere un probabile sequel, dopo averle proposto di unirsi ad una fantomatica agenzia governativa, senza averle svelato la sua identità.
Jolt Stati Uniti d'America 2021
Regia: Tanya Wexler Musiche Dominic Lewis con Kate Beckinsale: Lindy Lewis Bobby Cannavale: Detective Vicars Laverne Cox: Detective Nevin Stanley Tucci: Dr. Ivan Munchin Jai Courtney: Justin David Bradley: Gareth Fizel Ori Pfeffer: Delacroix e con Susan Sarandon: Donna senza nome
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
Chissà perchè il regista Howard Hawks decide dopo 7 anni circa di riproporre, si parla di remake, la stessa storia del suo mitico Un dollaro d'onore , forse gli era piaciuto tanto che voleva in qualche modo rifarlo o prolungarne gli effetti. Invece il film si regge solo sulla bravura degli interpreti perchè la storia è più o meno la medesima con John Wayne e con Robert Mitchum al posto di un altro grande come Dean Martin , coadiuvato da Arthur Hunnicutt un bravo caratterista di tante pellicole western al posto di Walter -Stumpy- Brennan e un giovane James -Mississippi- Caan anche lui col nome di un fiume come Ricky -Colorado- Nelson che in più cantava e pure bene. Ecco che la storia è speculare e mi riprometto di raccontarla meglio quando affronteremo l' originale, spero prossimamente. Lo sceriffo J.P. Harrah (Mitchum), " una stella attaccata a un ubriaco " ha il suo bel da fare con il solito proprietario terriero con mandrie che necessitano spazi altrui ed...
F ernando , proprietario di un grande magazzino con un migliaio di dipendenti, è ossessionato da incubi ricorrenti nei quali viene sbeffeggiato, malmenato e umiliato, in sogni che lo vedono alle prese con donne bellissime, come l'attrice Silvana Pampanini ad esempio, che lui adora. Solo che quando sta per realizzare il suo sogno, tipo sposare l'attrice e prepararsi per la prima notte di nozze, ecco spuntare questo energumeno che gli rovina la festa oltre a ridicolizzarlo come la solito. A nulla valgono i tentativi del suo medico, il Dott. Furgoni , che non ne può più di essere svegliato in piena notte dal commendatore in preda all'isteria. Ma ecco un bel giorno presentarsi nel suo ufficio un giovane laureato, Walter Milani , in cerca di impiego e guarda caso assomiglia in modo impressionante allo spavaldo che lo tormenta ogni notte nei sogni. La prima reazione di Fernando è furiosa ma il suo medico lo consiglia di assumerlo per placare la sua ansia; avendolo a portat...
Fin da bambino il forte ha sempre rappresentato per me quel luogo della fantasia che è spazio sicuro e di difesa in un ambiente ostile. Quante volte avremo giocato da bambini immaginandoci sulle palizzate a respingere l'attacco degli indiani. Con questo spirito mi son messo comodo a guardare il film e il titolo lasciava presagire un certo tipo di dinamiche a me particolarmente gradite. Ricordo ancora quando con mamma entrammo al cinema per recuperare mio fratello che era alla consueta terza visione domenicale e mi rimasero impresse in quei pochi attimi le recinzioni del forte che bruciavano e un trombettiere, che suonando disperatamente a raccolta, si beccava una freccia nella tromba; potessi vederlo quel film del quale non so nemmeno il titolo!! E invece in questo che sto per raccontarvi il forte si intuisce ma non si vede o meglio viene inquadrato solo un portone con spuntoni metallici in testa che si apre o chiude per tutta la durata. La storia pertanto si svolge in esterno...
A nni dopo la strage della sua famiglia, Shane torna sul luogo del massacro, la sua vecchia casa abbandonata e semi distrutta, nella quale persero la vita, i suoi genitori e la sua sorellina in tenerissima età. Trucidati dagli uomini di Ralph Magdalena che aveva messo gli occhi su di un loro piccolo terreno dove Joe , il padre di Shane, dissodandolo, aveva trovato una grossa pepita. Ralph è un prepotente e sta da tempo prendendo con la forza tutte le terre e quella in particolare non se la voleva lasciar scappare e di fronte alla resistenza dell'uomo non aveva esitato a trucidare lui e tutta la sua famiglia compresa la piccola sorellina. Shane era fuori per lavoro e col tempo è diventato abilissimo con la colt, cosa che gli consente di prendersi la sua vendetta sorprendendo e uccidendo i primi scagnozzi che gli capitano a tiro. Ma in un agguato, viene successivamente ferito ad una gamba e solo grazie al piccolo Kristian che lo ritrova esanime poco distante dalla sua fattor...
Victor McLaglen uno dei più grandi caratteristi del cinema, interprete di tanti film fordiani e a fianco del Duca John Wayne. Victor Andrew de Bier Everleigh McLaglen , inglese naturalizzato americano, nato a Tunbridge Wells, l' 11 dicembre 1886 e morto per infarto nella sua casa californiana di Newport Beach, il 7 novembre 1959. Ultimo di otto figli e di padre reverendo protestante, partecipò alla prima guerra mondiale e alla fine si trasferì in Canada dove trovò lavoro in un circo che gli permise di girare tutta l'america. Fu anche un appassionato pugile con trascorsi anche da professionista finché il cinema lo chiamò e grazie al suo fisico interpretò i più svariati personaggi. Ford lo impiegò con successo in diversi film, addirittura vinse l'oscar nel 1936 come migliore attore protagonista nel film " Il Traditore " del quale parleremo in futuro e ottenne anche la nomination come miglior attore non protagonista nel film " Un uomo tranquillo " 1...
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