L'ovest selvaggio
La fine della Guerra Civile segnò l'inizio della indiscriminata espansione del paese verso Ovest. A ostacolare l'avanzamento della nuova civiltà c'erano uomini indisciplinati e selvaggi. I pistoleri il cui stile di vita stava per estinguersi. Il capitolo finale della lunga e violenta lotta fu scritto in un caldo giorno d'estate da un uomo chiamato Jagade ...
costui si imbatte nello sceriffo Allan Burnett sule tracce di un fuorilegge e gli salva la vita uccidendo il ricercato mentre cercava di colpirlo alle spalle. Grato l'uomo, che sta per sposarsi, lo invita in paese. Lo sceriffo è in procinto di accasarsi con Sharman Fulton, ex ballerina del locale saloon e vecchia conoscenza di Jagade che stenta a riconoscerla in abiti borghesi da donna rispettabile. Lei è preoccupata del suo arrivo e conoscendolo, prega lo sceriffo di cacciarlo prima che succeda il peggio. Ma lui ha un debito di riconoscenza verso quell'uomo e finché non si macchierà di qualche reato non farà nulla per farlo sloggiare. Neanche una sparatoria che vede Jagade uccidere un tale che voleva sparargli da una finestra, visto che si è trattato a detta di tutti di legittima difesa. In breve il pistolero si piazza in pianta stabile nel saloon dove, riporta anche le ballerine e dove conta di rivedere all'opera anche la sua ex fiamma Sharman, facendo in questo modo infuriare le autorità cittadine che, con in testa il giudice John J. McLean, gli intima di andarsene. Jagade non si preoccupa affatto e il giudice infuriato tenta di affrontarlo armi in pugno, finendo per essere ferito e disarmato dallo sceriffo per salvargli la vita in quello che sarebbe stato uno scontro impari. Medicato, l'uomo, mette insieme una squadra e destituisce lo sceriffo facendolo arrestare per tentato omicidio nei suoi confronti per poi sobillare la popolazione contro il pistolero. Un bulletto del posto nel frattempo si era messo spavaldamente dalla parte del pistolero e in un diverbio con il gruppo di cittadini assoldati dal giudice, aveva ucciso il reverendo Jason, uomo che cercava di riportare la pace e il buon senso in paese. Anche la maestrina Miss Timmons sconvolta da un suo incontro col pistolero, che l'aveva derisa davanti a tutti, si è impiccata dalla vergogna. I cittadini non possono nulla contro Jagade per cui liberano lo sceriffo che lo affronta nel saloon per intimargli di andarsene. Jagade allora estrae ma frastornato dal suono delle campane che chiamano a raccolta si fa superare in velocità dallo sceriffo che lo uccide. Sharman accorre in preda a forte trepidazione per il suo uomo e quando lo vede ritto davanti al suo rivale a terra, tira un sospiro di sollievo e abbracciata a lui si incammina fuori del saloon accompagnati dai crediti di coda.
Western minore con cast secondario ma di discreta presa per il vasto pubblico che ancora apprezza il genere.
costui si imbatte nello sceriffo Allan Burnett sule tracce di un fuorilegge e gli salva la vita uccidendo il ricercato mentre cercava di colpirlo alle spalle. Grato l'uomo, che sta per sposarsi, lo invita in paese. Lo sceriffo è in procinto di accasarsi con Sharman Fulton, ex ballerina del locale saloon e vecchia conoscenza di Jagade che stenta a riconoscerla in abiti borghesi da donna rispettabile. Lei è preoccupata del suo arrivo e conoscendolo, prega lo sceriffo di cacciarlo prima che succeda il peggio. Ma lui ha un debito di riconoscenza verso quell'uomo e finché non si macchierà di qualche reato non farà nulla per farlo sloggiare. Neanche una sparatoria che vede Jagade uccidere un tale che voleva sparargli da una finestra, visto che si è trattato a detta di tutti di legittima difesa. In breve il pistolero si piazza in pianta stabile nel saloon dove, riporta anche le ballerine e dove conta di rivedere all'opera anche la sua ex fiamma Sharman, facendo in questo modo infuriare le autorità cittadine che, con in testa il giudice John J. McLean, gli intima di andarsene. Jagade non si preoccupa affatto e il giudice infuriato tenta di affrontarlo armi in pugno, finendo per essere ferito e disarmato dallo sceriffo per salvargli la vita in quello che sarebbe stato uno scontro impari. Medicato, l'uomo, mette insieme una squadra e destituisce lo sceriffo facendolo arrestare per tentato omicidio nei suoi confronti per poi sobillare la popolazione contro il pistolero. Un bulletto del posto nel frattempo si era messo spavaldamente dalla parte del pistolero e in un diverbio con il gruppo di cittadini assoldati dal giudice, aveva ucciso il reverendo Jason, uomo che cercava di riportare la pace e il buon senso in paese. Anche la maestrina Miss Timmons sconvolta da un suo incontro col pistolero, che l'aveva derisa davanti a tutti, si è impiccata dalla vergogna. I cittadini non possono nulla contro Jagade per cui liberano lo sceriffo che lo affronta nel saloon per intimargli di andarsene. Jagade allora estrae ma frastornato dal suono delle campane che chiamano a raccolta si fa superare in velocità dallo sceriffo che lo uccide. Sharman accorre in preda a forte trepidazione per il suo uomo e quando lo vede ritto davanti al suo rivale a terra, tira un sospiro di sollievo e abbracciata a lui si incammina fuori del saloon accompagnati dai crediti di coda.
Western minore con cast secondario ma di discreta presa per il vasto pubblico che ancora apprezza il genere.
A Day of Fury
Stati Uniti 1956
Regia: Harmon Jones
Musiche Irving Gertz, Henry Mancini
con
Dale Robertson: Jagade
Mara Corday: Sharman Fulton
Jock Mahoney: sceriffo Allan Burnett
Charles Cane: Duggen
Jan Merlin: Billy Brand
Dee Carroll: Miss Timmons
John Dehner: reverendo Jason
Carl Benton Reid: giudice John J. McLean
Dani Crayne: Claire
Helen Kleeb: Mrs. McLean
Howard Wright: sindaco Alston
James Bell: Doc Logan
Phil Chambers: Burson
Howard Wendell: Vanryzin
Sheila Bromley: Marie
Sydney Mason: Beemans
Fern Barry: Mrs. Beemans
Joe Bassett: Fred
Tim Graham: Johnson
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