Guardia, ladro e cameriera
La notte di Capodanno, poco prima dello scocco della fatidica mezzanotte, lo squattrinato Otello viene convinto da due suoi amici, Franco e Bacchino, a fare un colpo in un appartamento. Lui è riluttante visto che non ha mai rubato nulla ma nell'euforia generale viene arruolato quasi di forza. La mente del piano è di un tale che si fa chiamare "il professore" ed ha individuato in un appartamento dei Parioli un colpo facilissimo. I proprietari, due nobili attempati, usciranno per il veglione e la cameriera se ne torna al paese per cui l'appartamento rimarrà vuoto e siccome di fianco danno una festa, nessuno si accorgerà di eventuali rumori. Per non destare sospetti poi, il professore ha noleggiato tre smoking che fa subito indossare ai tre ragazzi, perché nessuno al mondo sospetta di una persona elegantemente vestita. Verso le dieci di sera i due proprietari escono e ci si mette in azione. Otello che credono abbia fatto il paracadutista durante il servizio militare, entrerà da una finestra mentre il professore e Franco, ad un segnale convenuto, entreranno dalla porta e Bacchino aspetterà con la macchina sotto ad una finestra che gli lancino la refurtiva. Otello riesce ad entrare in casa ma scopre che la cameriera è rimasta per accudire il cagnolino di famiglia ammalato. Lei, Adalgisa, sulle prime viene imbrogliata da Otello che tutto elegante com'è, si spaccia per un amico dei suoi padroni, anch'egli nobile e stravagante, che era stato invitato al veglione. Ma di fronte all'insistenza della ragazza di chiamare i suoi padroni al telefono per avvertirli, è costretto a rivelarsi per le effettive intenzioni che aveva ancorché non è ladro e non ha mai rubato niente. La prega pertanto di non urlare e calmarsi che lui non le farà nulla di male. Ma la ragazza si affaccia alla finestra e chiede aiuto prima di venire calmata da Otello. Una guardia notturna di passaggio sente le grida di aiuto e entra nel palazzo bussando al piano da dove ha udito provenire i richiami. E' l'inizio di una serie di divertenti equivoci che vedranno gli altri complici di Otello entrare in scena per poi essere messi fuori combattimento dallo stesso Otello che non vuole più partecipare e fatti passare per allegri compagni di bevute all'arrivo di altri scatenati festaioli del piano di sotto e della stessa guardia accorsa poco prima. Questi, Amerigo Zappitelli, caporale da molto tempo, sognava la volta buona che avesse potuto mettere le mani su di un ladro per venire promosso brigadiere e questa è l'occasione propizia. Ma Adalgisa ha potuto apprezzare la bontà di quel giovane sgangherato e tutt'altro che ladro e si è innamorata del suo Otello, ragion per cui prega la guardia di lasciar perdere e di fronte alla sua riluttanza lo colpisce in testa facendolo svenire. A questo punto chiede ad Otello di indossarne gli abiti e portarlo via per non insospettire qualche passante, visto che una guardia che porta in spalla un ubriaco non ne desterebbe affatto. Ma una volta scambiati di abito ecco arrivare inaspettati i padroni di casa che constatano il tentativo di furto e la brillante azione della guardia nell'aver arrestato il ladro. Riceverà un encomio come promesso dal conte prima di lasciare l'edificio. Ma al risveglio la guardia capisce cosa sta succedendo e in un parapiglia e conseguente fuggi fuggi, Otello cade e finisce al pronto soccorso. La guardia lo piantona mentre viene medicato per portarlo al commissariato ma nell'attesa riceve la chiamata dei suoi colleghi che gli comunicano di essere stato promosso a brigadiere e questo è merito di quell'uomo che sta piantonando e che merita di essere lasciato libero in compagnia della sua adorata Adalgisa. E così mentre la guardia si allontana gli altri due sotto gli occhi benevoli del medico di guardia si lasciano andare ad un appassionato bacio con subito sovrimpressa la parola FINE.
Ladri pasticcioni diretti da Steno che vede protagonista un ottimo Nino Mnfredi in questa commedia ben giostrata su equivoci e bonari sentimenti sullo sfondo di un Veglione di Capodanno del 1957, per la serie "come eravamo".
Ladri pasticcioni diretti da Steno che vede protagonista un ottimo Nino Mnfredi in questa commedia ben giostrata su equivoci e bonari sentimenti sullo sfondo di un Veglione di Capodanno del 1957, per la serie "come eravamo".
Guardia, ladro e cameriera
Italia 1958
Regia: Steno
Musiche Lelio Luttazzi
con
Nino Manfredi: Otello Cucchiaroni
Fausto Cigliano: Amerigo Zappitelli
Gabriella Pallotta: Adalgisa Pellicciotti
Bice Valori: La contessa
Luciano Salce: Il conte Tedesco
Mario Carotenuto: Il "Professore"
Enzo Garinei: Il medico del P. S.
Gianni Minervini: Una guardia
Mario De Simone: Bacchino
Marco Guglielmi: Franco
Salvo Libassi: Gioacchino il barista
Giampiero Littera: Angelino
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