Dillinger
N el pieno della sua attività criminale John Dillinger può contare su una banda affiatata composta da Homer Van Meter, Harry Pierpont, Charles Mackley e di volta in volta altri desiderosi di unirsi a lui nello svaligiare banche. Nel bel mezzo della Grande Depressione questi banditi sono visti come eroi popolari dalla gente comune che mal digerisce le restrizioni di legge imposte in questo duro periodo per tutti. Ma il massacro di Kansas City, nel giugno del 1933, che vide numerosi agenti di polizia trucidati in pieno giorno, ha fatto scattare la molla nelle autorità che hanno istituito un corpo speciale, che gli stessi banditi chiameranno in seguito G-Men ovvero uomini del governo, i quali possono far piazza pulita dei banditi anche usando mezzi illegali vista l'emergenza. L'importante per Melvin Purvis, a capo di questa squadra di agenti governativi, è di farla pagare a chi ritiene responsabile di quell'orrendo massacro: Machine Gun Kelly, Pretty Boy Floyd, Jack Klutas, Baby Face Nelson, Wilbur Underhill e John Dillinger naturalmente. In breve dimostrando sprezzo del pericolo e grande fiuto, Purvis mette il sale sulla coda a Kelly e fa fuori Klutas e Underhill, ma nulla può ancora contro Dillinger in quanto si è tenuto fuori dal violare leggi federali. Tuttavia mentre in Arizona con la banda si apprestava a compiere una rapina, John viene arrestato dalla polizia locale e portato nell'Indiana per essere processato. Ma con uno strattagemma riesce ad evadere con un tale, Reed Youngblood, compagno di prigionia col quale raggiunge il resto della banda. Ora è anche lui nel mirino di Melvin Purvis il quale non perde tempo a portarsi sulle sue tracce di sangue lasciate dopo diverse rapine culminate con violente sparatorie. La banda scappa a Little Bohemia nel Wisconsin sempre col fiato dei G-Men sul collo, che in diverse occasioni vengono a tiro con Pierpont, Nelson, Van Meter e Floyd uccidendoli senza tanti complimenti.
Esordio alla regia per John Milius che porta sullo schermo tra storia e finzione le gesta di uno dei più grandi rapinatori americani quel John Dillinger che qui ha la faccia, sorniona e divertita, di un bravo Warren Oates. Buona la ricostruzione ambientale anni '30 e il resto del cast dove non mancano nomi di spicco.
Dillinger
Stati Uniti 1973
Regia: John Milius
Musiche Barry De Vorzon
con
Warren Oates: John Dillinger
Ben Johnson: Melvin Purvis
Michelle Phillips: Billie Frechette
Cloris Leachman: Anna Sage
Harry Dean Stanton: Homer Van Meter
Geoffrey Lewis: Harry Pierpont
John P. Ryan: Charles Mackley
Richard Dreyfuss: Baby Face Nelson
Steve Kanaly: Pretty Boy Floyd
John Martino: Eddie Martin
Roy Jenson: Samuel Cowley
Read Morgan: Big Jim Wollard
Frank McRae: Reed Youngblood
Richard Eschliman: Machine Gun Kelly
a me piacque molto all'epoca certo rivisto oggi perde un po' mdel suo fascino ma fu un successo di pubblico
RispondiElimina