Superuomini, superdonne, super botte
B ellicose Amazzoni spadroneggiano nelle terre a loro vicine finché un giorno giungono in un villaggio dove vengono messe in fuga da un singolare eroe mascherato, capace di grandi prodigi, come lo sparire tra le fiamme o spiccare balzi straordinari. Gli abitanti del villaggio lo venerano come una divinità protettrice attribuendogli centinaia di anni e compensandolo con continui doni e viveri. In realtà, costui, che si fa chiamare Dharma, è un ciarlatano che vive a spese di quella comunità grazie a trucchi di magia che si tramanda negli anni con un giovane apprendista che alla sua morte, ne assume le sembianze indossando il suo costume e continuando l'opera dei predecessori, al punto da farlo sembrare un essere immortale. Ma durante un'ennesima incursione delle Amazzoni, il vecchio Dharma muore trafitto da una lancia e ordina al suo giovane pupillo Aru di indossare il suo costume e recarsi alla Città del Lago d'Argento dove incontrerà due persone straordinarie in grado di aiutarlo nella lotta contro le bellicose guerriere. Essi sono il nero e possente Moog e l'asiatico Chung formidabile nelle arti marziali orientali. Aru dopo averli incontrati e abbindolati con la promessa di farli diventare come lui immortali, fa in modo che si uniscono per fronteggiare il nemico, in un crescendo che li vedrà sconfiggere le sensuali e bellicose Amazzoni, nonostante i continui intralci creati loro dalla goffa banda delle Tigri dei Boschi, capitanata da un nostro vecchio conoscente che se vi dico il nome capite subito quante mazzate possa aver preso. Si è proprio lui: l'ineffabile e simpaticissimo Riccardo Pizzuti.
Firmandosi Al Bradley, il regista Alfonso Brescia dà vita a un polpettone che include quanto di più spettacolare e gradito potesse sfornare l'allora cinema nazional-popolare riempitivo delle sale periferiche o di paese, con un mix di peplum, fantasy, kung fu e chi più ne ha più ne metta, che alla fine faceva passare un paio d'ore in assoluta spensieratezza. E nei turbolenti anni '70 era proprio quello che ci voleva per distrarsi dall'avvelenato agone politico. Non che oggi per la verità siano molto cambiate le cose ... è solo che il cinema nostrano non sforna più questo genere di "spensieratezze".
Superuomini, superdonne, super botte
Italia, Hong Kong, Spagna 1974
Regia: Alfonso Brescia
Musiche Franco Micalizzi
con
Aldo Canti: Aru / Dharma II (accreditato Nick Jordan)
Mark Hannibal: Moog
Hua Yueh: Chung
Malisa Longo: Akela
Aldo Bufi Landi: Dharma I
Magda Konopka: Beghira
Genie Woods: amazzone
Kirsten Gille: Gran Sacerdotessa
Riccardo Pizzuti: Philones il capo banda
Lyn Moody: Mina
Karen Yeh: May May Wong
Giacomo Rizzo: Canicola
Almut Berg: amazzone
Rita Botti: amazzone
e con
Luigi Ciavarro
Rosato Canti
Jean-Pierre Clarain
Omero Capanna
Paolo Magalotti
Giovanni Cianfriglia
Domenico Cianfriglia
Rocco Lerro
Nadia Russeau
Gudrun Gundelach
Patrizia Cianfanelli
Sybilla Barbara Hubner
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