I cento cavalieri
N ella Spagna divisa tra Mori e Cristiani, in un villaggio della Castiglia si vive pacificamente intrattenendo affari con entrambe le fazioni. Le uniche preoccupazioni per l'alcalde Alfonso Ordoñez sono dovute alle proteste dei compratori di frumento che si lamentano per i prezzi in continuo aumento come il giovane Don Fernando Herrera che bisticcia aspramente con la tenace Sancha Ordoñez, figlia dell'alcalde, rea di pretendere anche il pagamento per i sacchi che contengono il grano. Ma è poca cosa rispetto a quello che sta per capitare agli abitanti del villaggio con l'arrivo imprevisto dello Sceicco Aben Galbon. Costui ospitato in transito con le sue truppe dall'alcalde ha col tempo preso possesso dell'intera zona pretendendo i raccolti di frumento e costringendo la popolazione a lavorare per lui. Don Gonzalo, padre di Don Fernando, cerca di coinvolgere il Conte di Castiglia in persona che tuttavia intende rispettare la tregua e non inviare truppe per infiammare di nuovo la Spagna. Occorre quindi agire di proprio conto, addestrando quanti tra la popolazione non sopporta più l'oppressione dello Sceicco. Inizia una guerriglia che culmina con la tattica di dare fuoco ai campi di grano per rendere invivibile la zona ai Mori. L'alcalde viene impiccato con altri venti come esempio e la repressione si fa sempre più dura, con Don Fernando che insieme con il padre sta preparando una controffensiva dopo aver addestrato un esercito raccogliticcio, in prevalenza composto da contadini. Ma nonostante questo riuscirà con i suoi ad avere la meglio nello scontro finale dove lo sceicco morrà di spada parimenti a suo padre Don Gonzalo. Le parti in conflitto potranno quindi accordarsi per un proficuo periodo di pace condividendo insieme quello che la terra offre. A suggellare la riappacificazione arriva il matrimonio tra il figlio dello Sceicco e una giovane rampolla cristiana, contemporaneamente a quello tra Don Fernando e la bisbetica domata Sancha, celebrati davanti ad una folla festante.
Con una trama che oscilla tra la farsa e il dramma e una lungaggine eccessiva nel dipanarsi della storia, il film non convince anche se dispone di un cast di buona fattura. Il bravo Arnoldo Foà interpreta una sorta di Don Chisciotte del tutto fuorviante rispetto al tema e alla crudezza di alcune scene di tortura, rimanendo pertanto incomprensibile come ruolo, ferma restando al bravura dell'attore. Il protagonista Mark Damon oscilla tra il faceto e l’ebete per poi virare nel finale nell'eroe cavalleresco che tutti si aspetterebbero fin dalla locandina fuori dal cinema. L'unica certezza è la bellezza di Antonella Lualdi e gli splendidi esterni spagnoli tra i quali il magnifico castello di Coca, Segovia, Castiglia, Spagna per chi non avesse ancora capito.
I cento cavalieri
Italia, Germania, Spagna 1964
Regia: Vittorio Cottafavi
Musiche Antonio Pérez Olea
con
Mark Damon: Don Fernando Herrera y Menendez
Arnoldo Foà: Don Gonzalo Herrera y Menendez
Antonella Lualdi: Sancha Ordoñez
Hans Nielsen: Alfonso Ordoñez, alcalde
Rafael Alonso: Don Jaime Badaloz
Manuel Gallardo: Halaf
Wolfgang Preiss: Sceicco Aben Galbon
Mario Feliciani: consigliere dello Sceicco presso il Conte
Barbara Frey: Laurencia
Gastone Moschin: Frate Carmelo
Salvatore Furnari: Il capo dei predatori
Enrico Ribulsi: Conte di Castiglia
non accreditati
Aldo Sambrell
José Canalejas
Mirko Ellis
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