Maciste nella Valle dei Re
D urante la dominazione persiana dell'Egitto, il mite e giusto Faraone Amirté non può nulla contro le frequenti razzie dei villaggi a danno del suo popolo. Gli scampati alla morte, ricevuti a corte, lo pregano di intervenire per porre fine alle barbare uccisioni degli uomini e alla deportazione delle donne giovani per essere vendute come schiave. Il faraone promette loro di aiutarli ma quando alcuni dei presenti riconoscono nella sua giovane sposa, la Regina Smedes, la mandante degli ultimi assalti, egli si adira e pretende spiegazioni dalla donna, ordinando a tutti di lasciarli soli. Smedes gli spiega che è l'unico modo per sopravvivere come regno visti i costi di corte e i lauti ricavi derivanti dalla vendita di schiave, cosa che fa infuriare ancora di più l'anziano consorte. E' allora che la regina ordina ad un suo arciere di scoccare un dardo mortale che trafigge il faraone alle spalle. Il suo giovane figlio Kenamun era da tempo in giro per i villaggi immedesimandosi nella vita semplice dei suoi sudditi e innamorandosi della bella Nofret, alla quale ha promesso di tornare per prenderla come moglie. Non sa ancora cosa è successo a suo padre nella capitale e quando lo scopre, gli viene spiegato che l'uomo era morto di cause naturali avendo gli dei deciso di fermargli il cuore mentre serenamente dormiva. Il giovane non aveva potuto accorgersi della ferita alla schiena del padre in quanto già bendato per essere riposto nel sarcofago. La regina conta dopo il previsto periodo di lutto di unirsi al giovane per continuare a regnare, ma Kenamun si era come sappiamo innamorato di un'altra, la giovane Nofret che, al pari del suo promesso sposo, viene salvata dal possente Maciste, un eroe senza macchia incontrato sulla strada mentre a sua volta veniva deportata nell'ennesima razzia. Kenamun invece lo aveva conosciuto mentre si recava a casa e Maciste lo aveva salvato dall'attacco di un leone, riuscendo ad ucciderlo a mani nude. Ora Maciste punta diretto verso la capitale dove nel frattempo è giunta l'eco delle sue gesta e la regina con i suoi fidi dignitari conta di catturarlo. Intanto ha soggiogato al suo volere il giovane Kenamun facendogli un sortilegio ma non può nulla contro quel fortissimo avversario che sta sollevando le masse e liberando gli schiavi. Egli infatti può forzare le sbarre o le enormi pietre che chiudono le prigioni e spezzare le catene di quanti costretti a lavorare in schiavitù alla posa in opera del grande obelisco eretto in onore del giovane Kenamun futuro faraone d'Egitto. Maciste riesce da solo a bloccare la rovinosa caduta del pesante blocco di granito, salvando così molti schiavi che stavano per essere sfracellati sotto il suo peso, per poi porlo definitivamente a dimora e prima di affrontare le guardie accorse sul posto. La ribellione è ormai irrefrenabile e prende il sopravvento, con Maciste che libera dall'incantesimo il suo giovane amico e consegna alla giustizia popolare il fido consigliere della regina. Costei per non subire la condanna prevista di essere murata viva, preferisce darsi la morte nella vasca degli alligatori. Kenamun viene proclamato faraone e davanti al popolo esultante si unisce alla sua amata Nofret. Maciste invece deve partire per la sua eterna missione in aiuto di chi ha bisogno della sua forza e del suo coraggio per avere giustizia.
Primo film della longeva serie sull'eroe dannunziano con protagonista il convincente e muscoloso Mark Forest che vediamo all'opera con dovizia di costumi e buone scene di massa in esterni egiziani a dir poco straordinari. Alla stupenda Chelo Alonso protagonista femminile del film, recentemente scomparsa, un sentito e affettuoso ricordo.
Maciste nella Valle dei Re
Italia, Francia, Jugoslavia 1960
Regia: Carlo Campogalliani
Musiche Carlo Innocenzi
con
Mark Forest: Maciste
Chelo Alonso: Regina Smedes
Vira Silenti: Tekaet
Angelo Zanolli: Faraone Kenamun
Federica Ranchi: Nofret
Ignazio Dolce: mercante
Carlo Tamberlani: Faraone Amirté
Nino Musco: Senneka
Petar Dobric: Gran Sacerdote
Zvonimir Rogoz: Gran Visir
Andrea Fantasia: maniscalco
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