I prepotenti
P er festeggiare le nozze d'argento i romani Cesare Pinelli e sua moglie Clelia, ritornano a Napoli che li vide all'epoca sposini in viaggio di nozze. Con loro stavolta ci sono i figli Alfredo e Marcella che approfittano del viaggio per recarsi allo stadio a vedere la partita di calcio Napoli - Roma. Lasciati i genitori al ristorante, i due volano allo stadio dove si godono la bella vittoria della loro squadra. Ma all'uscita trovano le due ruote anteriori dell'auto squarciate da ignoti teppisti e nel battibecco che ne segue con altri tifosi di passaggio, Alfredo viene alle mani con Gennarino, un giovane tifoso avversario. Entrambi arrestati dalla polizia vengono raggiunti al commissariato dai rispettivi genitori e qui Cesare si scontra subito con la forte personalità del padre dell'altro giovane, Domenico Esposito detto "Don Mimì". Costui, un prepotente, è tipo dalle maniere brusche e tali da far infuriare un tipo come Cesare, a detta di sua moglie piuttosto irascibile, tanto che come nomignolo ha "cicatrice". Pollivendolo a Roma, l'uomo pensa che rientrati a casa tutto sia finito lì, con i due giovani prontamente rilasciati dopo una ramanzina del commissario di PS. Ma Don Mimì non è tipo da passarci sopra e fa visita al rivale al suo banco al mercato romano, devastandolo completamente. A sua volta Cesare col figlio si reca a Napoli per far visita all'uomo nella sua abitazione ma, per un caso fortuito di omonimia, penetra nella casa di un altro devastandone le suppellettili. A porre fine a questa faida tragicomica ci pensano i rispettivi figli che con la complicità di Zia Rosa, cognata nubile di Don Mimì, hanno inscenato la classica fuga per sposarsi. Marcella e Gennarino si erano conosciuti complice la rissa, col giovane che l'aveva raggiunta in segreto a Roma corteggiandola ricambiato, ma osteggiati nel loro rapporto da entrambe le famiglie. Ora però son tutti preoccupati di qualche insano gesto che i due giovani possano compiere e uniscono le forze in una tregua utile a ritrovarli. La fortuna li porta da zia Rosa dove scovano finalmente i due piccioncini. E' l'occasione propizia per riappacificarsi in un pranzo ufficiale di fidanzamento dove le uniche e ultime divergenze tra i due capofamiglia sono soltanto su quale sia la migliore delle canzoni melodiche delle loro storiche città.
Da un idea dello stesso Aldo Fabrizi nasce questa divertente commedia con un cast di primo piano e due protagonisti, Aldo Fabrizi e Nino Taranto, l'un contro l'altro armati, dal divertimento assicurato. Si ride anche per i tanti siparietti tra i coniugi Fabrizi e Ninchi con quest'ultima storica grande partner femminile, vedi la mitica famiglia Passaguai, dell'indimenticato Aldo. Spazio anche per Mario Riva nei panni di un vigile urbano dalla fastidiosa solerzia, un altro prepotente che ha preso di mira il povero pollivendolo sul suo posto di lavoro.
I prepotenti
Italia 1958
Regia: Mario Amendola
Musiche Gino Filippini
con
Aldo Fabrizi: Cesare Pinelli
Ave Ninchi: Clelia Pinelli
Ferruccio Amendola: Alfredo Pinelli
Wandisa Guida: Marcella Pinelli
Nino Taranto: Domenico Esposito, "don Mimì"
Luca Ronconi: Gennarino Esposito
Clara Bindi: Carmela Esposito
Giuseppe Porelli: Commissario
Carlo Taranto: Numa, commesso di Cesare
Mario Riva: vigile
Rosita Pisano: Zia Rosa
Commenti
Posta un commento
i vostri commenti sono molto apprezzati