I bandoleros della dodicesima ora
T ravestito da prete, il corpulento Big Jim e il suo fratellastro rapinano un treno portavalori dopo aver sistemato in due diverse stazioni alcuni banditi che con le loro stesse intenzioni volevano salire su quel treno. A bordo li aspettavano altri tre balordi che contavano insieme ai compari di mettere le mani sui 20 mila dollari custoditi a bordo. Malmenati dai due abili pistoleri, i tre son costretti a tornarsene a piedi al villaggio di La Paz, mentre i nostri vengono raggiunti con i cavalli dal loro padre, il vecchio Tequila. In paese scoprono che i soldi erano le rate che i contadini della zona dovevano al banchiere Mr. Cray per saldare le loro rate dei mutui, ragione questa che inizia a intenerire il cuore di uno dei due pistoleri, specie dopo che ha appreso la cosa dalla bella contadina Barbara giunta in paese per delle compere. Il banchiere in realtà è un tipo losco che aveva commissionato il furto al treno per costringere quella povera gente ad andarsene perdendo ogni diritto sulle loro proprietà che sarebbero passate inevitabilmente alla banca. Ma i tre sono in paese e alcuni scagnozzi li hanno riconosciuti come autori della rapina al loro posto. Senza contare che i tre già litigano di loro con il vecchio e astuto padre che vuole per sé il denaro cercando a più riprese di scappare e infinocchiare i suoi figli. Tra loro uno è più tenero e inizia a stare dalla parte dei contadini, mentre il più grosso e burbero nonché vorace è di tutt'altro parere. Saranno i modi bruschi del banchiere, che nel violento tentativo di re impadronirsi del denaro, riusciranno a riunire tutta l'allegra e formidabile famigliola, ormai coesa nel dare la giusta lezione ai cattivi e rendere il denaro ai buoni, in un finale scoppiettante dove l'intera città verrà demolita e data alle fiamme, con la lieta sorpresa finale che sotto sgorga anche un ricco giacimento di petrolio utile a tutti per arricchirsi e ricostruire la città.
Contaminazione spagnola del genere spaghetti comedy inaugurata con la coppia Hill - Spencer, che resta ovviamente inarrivabile e saldamente nel mito del cinema intero. I due "sosia" qui impiegati ce la mettono tutta per cercare di imitarli con l'unico risultato di ottenere una dovuta dose di simpatia per l'arduo compito loro affidato da Alfonso Balcázar, qui con il nick di Al Bagran, al quale va riconosciuto il merito di aver saputo "rubare il mestiere con l'occhio" a tanti nostri registi che si recavano in Spagna per sfruttare i migliori esterni. Al di là della trama scontata va sicuramente ricordata la lunga scazzottata finale culminante con la demolizione e incendio di tutto il set paese, a suon di candelotti di dinamite, scena insolita e di grande impatto visivo.
Italia, Spagna 1972
Regia: Alfonso Balcázar
Musiche Willy Brezza
con
Michael Forest: Amen
Fernando Bilbao: Big Jim (accreditato Fred Harrison)
Luigi Bonos: Old Tequila (accreditato Gigi Bonos)
Malisa Longo: Barbara
Antonio Molino Rojo: Mr. Cray, Banker
Antonio Almorós: Sceriffo
Gaspar 'Indio' González: Tony (accreditato Gaspar Gonzalez)
Manuel Muñiz: uomo nel cimitero (accreditato Pajarito)
Fernando Rubio: Sam
Juan Fairen: Steve (accreditato Johnny Fairen)
Juan Torres: Blinky
Manuel Bronchud: Guardia sul treno
Irene D'Astrea: Passeggera sul treno
César Ojinaga: Passeggero sul treno
e con
Luigi Antonio Guerra
Mario Del Vago
Fabio Garriba
Mario Filippo
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