La famiglia Passaguai
D ivertente commedia degli equivoci e spaccato dell'immediato periodo post bellico dove è evidente l'inizio della crescita economica e con essa del cambiamento di abitudini e consumi che si sta facendo strada. Insomma ci sono i soldi per andare al mare d'estate, almeno di domenica e con quello che costa è senz'altro un segno di benessere. Infatti al costo dell'autobus si deve aggiungere quello della cabina nello stabilimento balneare, anche se in parte pagato dall'azienda dove lavora il Rag.Peppe Passaguai e per fortuna che la sora Margherita, sua moglie, si è alzata presto la mattina per preparare il pranzo al sacco. A dire il vero anche lui si è prodigato a friggere fettine, melanzane e peperoni oltre che a tenere lontani i due figli maschi dalla tentazione di assaggiare, mentre la femmina, la più grande dei tre figli, amoreggia dalla finestra col fidanzatino segreto che è pronto con la vespa per seguirli al mare. Trambusto, confusione e urla continue della moglie che avrebbe preferito andare ad Anzio piuttosto che ad Ostia e poi via finalmente verso l'agognato mare con al seguito pure il collega di lui, Rag. Mazza napoletano trapiantato con debole per il sesso femminile. Tra equivoci e gag divertenti un ottimo Aldo Fabrizi, oltre modo agile a dispetto della mole, ci divertirà con la sua giornata memorabile al mare, passando da seccatori petulanti a colleghe segretarie arcigne e zitelle. Dovendosi guardare dalla gelosia della moglie, un' Ave Ninchi debordante, dispotica e urlatrice. Dai figli, alle prese con i primi amori la più grande, agli scherzi di Pecorino affarista e birichino fino alle pernacchie sconvenienti del piccolo Gnappetta. Ma il filo conduttore della giornata è il cocomero, il tipico frutto dissetante estivo, quello che il fruttivendolo con orgoglio ti dice che "ce magni, ce bevi e te ce lavi pure er grugno" e che il sig. Alberto, un altro bagnante, si vede continuamente distruggere dal maldestro Gino o dal suo collega e che scatenerà una furibonda, ripetuta ed esilarante guerra in spiaggia. Senza contare che il sig. Alberto è infuriato pure per il fatto che la moglie Jole gli ha detto di essere stata spiata mentre si spogliava nella cabina proprio da Peppe, il distruttore dei suoi cocomeri. A sera inoltrata la nostra simpatica famigliola, dopo aver perso l'ultimo autobus, fa mesto rientro a casa su di una barchetta a remi e risalendo il Tevere, con la consapevolezza che la miglior vacanza è quella di rimanere a casa.
Un film senz'altro da recuperare con Aldo Fabrizi in gran spolvero sia davanti che dietro la cinepresa e dando una mano nella sceneggiatura. Ottimi i comprimari con una straordinaria Ave Ninchi in un ruolo a lei congeniale, Peppino De Filippo, Tino Scotti e via fino al giovanissimo Carlo Delle Piane, simpaticissimo nel ruolo del figlio Gino detto Pecorino.
La famiglia Passaguai
Italia 1951
Regia: Aldo Fabrizi
Musiche Carlo Innocenzi
con
Aldo Fabrizi: Cav. Peppe Passaguai
Ave Ninchi: Margherita
Peppino De Filippo: Rag. Mazza
Tino Scotti: Comm. Villetti
Nyta Dover: Marisa la segretaria
Giovanna Ralli: Marcella
Carlo Delle Piane: Gino detto Pecorino
Giancarlo Zarfati: Gnappetta
Luigi Pavese: Alberto
Jole Silvani: Jole
Pietro De Vico: il fidanzato segreto di Marcella
Alberto Sorrentino: il tassinaro
Enrico Luzi: il seccatore
approfitto per fare gli auguri all'ex sindaco di Santa Barbara in California ... al protagonista della Trilogia del Dollaro ... Clin Eastwood 83 anni oggi
RispondiEliminaBUON COMPLEANNO
Carmel, sindaco di Carmel e comunque tantisstimi auguri ;-))
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