Johnny Oro
E' un formidabile cacciatore di quelle taglie che promettono pagamenti in oro, i soli che accetta mal digerendo le banconote così sporche e piene di germi. Con quell'oro si è fatto parte degli accessori che indossa, ad iniziare dagli speroni per passare ai finimenti del cavallo, fino all'incredibile colt in oro massiccio che pende in bella mostra sul lato sinistro del suo cinturone, perché lui è mancino e tutti lo chiamano Johnny Oro. La sua fama corre lungo il confine col Messico da Barrancos, dove ha appena eliminato i fratelli Perez, fino a Coldstone dove lo sceriffo Bill Norton, uomo tutto d'un pezzo, che ha vietato il transito nel suo paese con le armi, lo ha rinchiuso per cinque giorni in prigione. Lui aveva consegnato la sua colt d'oro allo sceriffo, ma si era tenuta una borraccia con dentro della micidiale nitroglicerina con la quale aveva fatto saltare in aria tre messicani mandati ad eliminarlo dal giovane Juanito, ultimo dei fratelli Perez e senza ancora una taglia sulla testa in quanto lui,disarmato, si serve degli scagnozzi rimasti della banda di suo fratello. Vuole vendetta e non esita ad allearsi con la banda di rinnegati Apache di Sebastian con i quali minaccia di radere al suolo Coldstone se lo sceriffo non gli consegnerà Johnny. I Perez hanno anche dell'oro nascosto in paese e frutto di una grande rapina, tempo addietro, ad una banca di El Paso e che Johnny sembra conoscerne l'ubicazione. Alcuni cittadini impauriti di quanto potrebbe loro accadere, cercano di farsi consegnare Johnny con l'unico risultato di vedersi costretti ad abbandonare il paese per evitare la tempesta che vi sta per abbattersi. Quando Juanito attacca il paese con i suoi scagnozzi e gli Apache di Juanito, lo sceriffo è il solo a contrastarli, asserragliato nel suo ufficio, aiutato dal vecchio Matt e da sua moglie, mentre il loro figlioletto è stato inviato a cercare aiuto al comando militare più vicino. Il ragazzo è stato però intercettato dagli indiani ed ora è in loro mani pronto per essere usato come merce di scambio. Johnny ha ottenuto di farsi liberare dal cocciuto sceriffo e la sua pistola, unita a della dinamite procurata, fa volgere l'ago della bilancia a loro favore. Anche l'ultimo disperato tentativo di Juanito di farsi scudo del piccolo prigioniero nel fronteggiare per ultimo Johnny, si rivela inutile venendo egli colpito di precisione in piena fronte. Johnny recupera anche l'oro dei Perez e nonostante la sua ingordigia per il giallo metallo, lo cede allo sceriffo per ricostruire la città devastata dalle tante esplosioni.
Ottimo esempio di western nostrano, diretto da uno specialista del genere che si avvale di ottimi interni e bravi interpreti che in esterno sembrano proprio muoversi tra i magici graniti sardi che lasciano a tratti intravedere in lontananza stupendi scorci di mare. Indagheremo su quest'aspetto ma l'impressione è proprio quella che si tratti della adorata Sardegna.
Johnny Oro
Italia 1966
Regia: Sergio Corbucci
Musiche Carlo Savina
con
Mark Damon: Johnny Oro
Valeria Fabrizi: Margie
Franco De Rosa: Juanito Perez
Loris Loddi: Stan Norton
Andrea Aureli: Gilmore
Pippo Starnazza: Matt
Ettore Manni: Sceriffo Bill Norton
Giulia Rubini: Jane Norton
Nino Vingelli: cittadino
John Bartha: Bernal, l'Alcalde di Barrancos
Lucio De Santis: Carlos
Silvana Bacci: Manola Rodriguez
Giovanni Cianfriglia: Sebastian, l'indiano
e con
Evaristo Signorini
Vittorio Williams Bonos
Bruno Scipioni
Amerigo Castrichella
Figlia Francesco
Ivan Basta
Mauro Mannatrizio
e l'immancabile ancorché non accreditato
Fortunato Arena
per tacere della cura con cui ha rappresentato gli indiani assai verosimili rispetto agli standard del cinema di genere italiano
RispondiEliminaper quanto riguarda le cavalcate in esterno anch'io ho avuto la netta sensazione che si trattasse della Sardegna piuttosto che la solita Almeria andalusa
la versatilità di Giovanni Cianfriglia spesso (quasi sempre) scagnozzo e qui nei panni di un indiano assai ben reso
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