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Rita la zanzara
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Rita Santangelo è tra le più vivaci ragazze di un collegio femminile, sempre dedita agli scherzi e in lotta con il professorino di musica Paolo Randi che è nipote della direttrice e tipo perennemente addormentato. Il perché Rita lo scopre nella doppia vita che il giovane conduce la sera quando esce e si traveste da giovane Beat indossando una vistosa parrucca per esibirsi come cantante scatenato in locali notturni. E' anche l'autore di molte delle canzoni che canta con i ragazzi della band e Rita, amante a sua volta della cosiddetta musica yè-yè pensa bene di imitarlo, travestendosi a sua volta da scatenata cantante sbarazzina. Uscendo di nascosto dal collegio riesce a farsi notare da Paolo che se ne invaghisce non riuscendo però mai a fermarla per conoscerla meglio ed allacciare un rapporto. Lei gli sfugge e si fa desiderare, venendo a sapere da un componente della band che Paolo la ama perdutamente ed esattamente al contrario di quanto invece la detesti nei suoi panni di integerrimo insegnante di musica, sempre alle prese con i suoi diabolici scherzi. Così dopo l'ennesima sfuriata di Paolo nei suoi confronti, quando la apostrofa in malo modo di non voler crescere e di piantarla con quei modi puerili di mettersi in mostra in classe, lei sbotta al punto da esibirsi la sera stessa in un Concorso Canoro dove Paolo la scopre cantare un suo brano ottenendo un successo incredibile e la vittoria incontrastata nel concorso. Ma ancora una volta Rita fugge e solo dopo diversi infruttuosi tentativi, a Paolo che gli urla il suo amore, lei si toglie la parrucca e si svela per essere quella pestifera e odiata ragazzina che gli rovina le giornate a lezione. Per nulla sorpreso Paolo la abbraccia e stringe forte a sé, per poi baciarla appassionatamente e chiedere in moglie una Rita ormai al settimo cielo.
Lina Wertmüller, firmandosi Giorge Brown, dirige un musicarello dove Rita Pavone ha la possibilità di mettere in mostra tutte le sue sorprendenti doti artistiche. Cantante e ballerina, riesce anche con disinvoltura a dare la sua interpretazione di personaggi del calibro di Carmen Miranda, Marilyn Monroe e Mina, raggiungendo l'apice in una buffa e incredibile imitazione del grande Charlot. Con lei un cast stratosferico con Giannini co protagonista e una nutrita partecipazione di attori e caratteristi di grosso calibro per un prodotto che diverte e testimonia un'epoca che stava mostrando i primi segni di un profondo cambiamento culturale.
Ritala zanzara Italia 1966
Regia: Lina Wertmüller (come Giorge Brown) Musiche Bruno Canfora e i "The Planets" con Giancarlo Giannini: professor Paolo Randi Rita Pavone: Rita Laura Efrikian: Lili Vittorio Congia: Ciccio Peppino De Filippo: Carmelo Turi Ferro: Professore siciliano Bice Valori: Direttrice del collegio Tanya Lopert: Lida Giusi Raspani Dandolo: Vicedirettrice collegio Gino Bramieri: L'ubriacone Milena Vukotic: istruttrice di danza Nino Taranto: Provveditore agli studi Sergio Ferranino: amico di Paolo Rosella Spinelli: Marisa Marina Marfoglia: ragazza della scuola Ileana Riganò: ragazza che balla Teddy Reno: sé stesso Paolo Panelli: Peppino Le Collettine: loro stesse I Collettoni: loro stessi Mirella Pamphili: professoressa Bonfanti Ugo Fangareggi: Wolfgang
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
Girato nell' Idaho e in Oregon il film è un capolavoro assoluto del genere avventuroso. I paesaggi maestosi, la sapiente fotografia e i personaggi di assoluto valore ne fanno un film epico che sfida tranquillamente il tempo. E' anche il primo film a colori del regista Vidor e dell'indimenticabile Spencer Tracy . Lui è il maggiore Robert Rogers a capo di un temutissimo reparto di cacciatori abili nello scovare ed eliminare indiani nei loro territori, che nel selvaggio Nord America sono alleati dei nemici Francesi e rappresentano una continua minaccia per gli insediamenti Inglesi e dei coloni Americani con frequenti incursioni che culminano ogni volta con distruzioni ed atti di efferata violenza ... QUESTO E' IL RACCONTO DELLA NOSTRA AMERICA ... DEL SECOLO DI BATTAGLIE TRA FRANCESI E INDIANI ... QUANDO IL BISOGNO TRASFORMO' UOMINI SEMPLICI, SCONOSCIUTI ALLA STORIA, IN LEGGENDE DI AUDACIA E RESISTENZA. TUTTO INIZIA A PORTSMOUTH, NEW HAMPSHIRE, NEL 1759 ... ...
F ernando , proprietario di un grande magazzino con un migliaio di dipendenti, è ossessionato da incubi ricorrenti nei quali viene sbeffeggiato, malmenato e umiliato, in sogni che lo vedono alle prese con donne bellissime, come l'attrice Silvana Pampanini ad esempio, che lui adora. Solo che quando sta per realizzare il suo sogno, tipo sposare l'attrice e prepararsi per la prima notte di nozze, ecco spuntare questo energumeno che gli rovina la festa oltre a ridicolizzarlo come la solito. A nulla valgono i tentativi del suo medico, il Dott. Furgoni , che non ne può più di essere svegliato in piena notte dal commendatore in preda all'isteria. Ma ecco un bel giorno presentarsi nel suo ufficio un giovane laureato, Walter Milani , in cerca di impiego e guarda caso assomiglia in modo impressionante allo spavaldo che lo tormenta ogni notte nei sogni. La prima reazione di Fernando è furiosa ma il suo medico lo consiglia di assumerlo per placare la sua ansia; avendolo a portat...
A ppare chiaro fin dall'inizio che in quella missione c'è qualcosa che non quadra. Un gruppo di paracadutisti commandos inglesi agli ordini del Maggiore Smith e del Tenente Schaffer si è appena lanciato da un aereo sulle Alpi Bavaresi con lo scopo di penetrare nell'inaccessibile e super fortificato Schloß Adler , o castello delle aquile, dove è tenuto prigioniero il Generale americano Carnaby , colui che ha ideato il piano d'invasione dell'Europa. I tedeschi contano di ricavare dal prezioso prigioniero quante più informazioni possibili facendo ricorso anche alla tortura. Compito dei commandos è liberarlo infiltrandosi nel castello in virtù della loro padronanza con la lingua tedesca e delle uniformi del nemico. Circa un minuto dopo il lancio del gruppo, una paracadutista donna li segue in solitaria dopo essere sbucata fuori da un vano dell'aereo. Il gruppo atterra e raduna le sue cose constatando che uno dei componenti è morto col collo spezzato. Il co...
N inì Cantachiaro e il suo compare Mimì Makò sono suonatori ambulanti di contrabbasso costretti alla fame a causa di un "repertorio" che non riscuote le attenzioni dei passanti. La fortuna sembra assisterli quando Mimì riceve in eredità da una zia un libretto al portatore con un milione e mille lire . E' l'occasione che il furbo Ninì, la mente della coppia, coglie al volo per girare il mondo nel tentativo di farsi un nome ed entrare nel novero degli artisti di fama e delle attrazioni dei locali più prestigiosi al mondo. Li seguiamo quindi in siparietti divertenti a far da contorno o introdurre spettacoli di arte varia in giro per Parigi , Madrid , Londra , New York e addirittura Hong Kong, ovviamente senza fortuna e sperperando tutto il denaro per fare mestamente ritorno a Roma da dove erano partiti. Con Macario a fare da spalla, Totò si esibisce nel suo repertorio classico, ballo compreso, ma è solo un pretesto per introdurre, in un periodo ancora piuttos...
Forse il più bello in assoluto dei tanti film ricavati dal romanzo di Dumas padre, almeno per quanto riguarda la resa che l'aitante ballerino Gene Kelly fa del guascone spadaccino D'Artagnan . La sua agilità nei duelli saltellando tra mobili, tendaggi, scale, balaustre fino ai rami degli alberi resteranno per sempre nella memoria. Anche perché non dimentichiamo che in quegli anni la computer grafica non c'era e i trucchi davvero pochi e se pensiamo che è stato girato interamente in America ricreando alla perfezione le scene di corte come degli esterni franco-inglesi che gli valsero la nomination all'oscar per la fotografia nel 1949 ecco che il film entra di diritto nella storia del cinema. La storia che vede il nostro D'Artagnan entrare in maniera più che dirompente nel corpo dei Moschettieri fedeli al re, arrivando a Parigi dalla lontana campagna di Guascogna e capace in poco tempo di scombussolare l'ovattata vita di corte e i piani diabolici dell...
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