Tre uomini in fuga
Durante un raid aereo in territorio francese occupato dai tedeschi, il bombardiere del comandante Sir Reginald viene abbattuto costringendo lui e i suoi uomini a lanciarsi col paracadute. Visto che sono sopra Parigi mettono in atto il piano che prevede il raduno in un bagno turco di loro conoscenza e predisposto in caso di emergenza. Mentre il comandante Sir Reginald finisce nella vasca delle foche in un giardino zoologico e viene prontamente aiutato dal custode che lo riveste anche di abiti civili, i suoi commilitoni hanno altra sorte. Alan MacIntosh finisce sui tetti dell'Opera e successivamente nello studio del direttore d'orchestra Stanislas LeFort che, ripresosi dalla sorpresa, lo nasconde dall'ispezione che è prontamente scattata in città alla vista dei piloti in paracadute. Un terzo pilota, Peter Cunningham, è rimasto appeso ad un muro dove Augustin Bouvet, pittore edile, sta lavorando su di un ponteggio. Il trambusto richiama l'attenzione dei tedeschi che stavano nel piazzale sottostante in parata per l'ispezione di un alto ufficiale che viene verniciato di bianco da un bidone caduto ad Augustine. Scattano immediate le ricerche in tutto il palazzo e solo grazie all'improvvisazione di una inquilina vicina alla Resistenza, riescono a farla franca. Al punto d'incontro si recano sia Augustine che il maestro Stanislas per non dare nell'occhio ed avvertire il loro capo che i piloti sono in salvo. E' l'inizio di una rocambolesca fuga verso i territori liberi che li vedranno prendere i mezzi più disparati e travestirsi anche da soldati tedeschi. Nell'ultimo tratto grazie a Suor Marie-Odile, che forniva i tedeschi del vino prodotto nel suo convento, riescono dapprima a bordo del suo carretto per poi giungere, inseguiti dal grosso dei tedeschi, in un vecchio hangar abbandonato da dove spiccare il volo acrobatico a bordo di due alianti. Così i tre inglesi, il pittore edile Augustine, il direttore d'orchestra Stanislas e Suor Marie-Odile che tutti si prodigano di baciare e ringraziare, volteggiano felici sulle teste dei tedeschi impotenti verso la libertà.
Spettacolare e divertente, era il film di Natale delle sale di parrocchia dove giungeva ovviamente non prima di due o tre anni dal suo debutto nelle sale cittadine. Ottimi gli interpreti per due ore di spensierato divertimento che ancora abbino alla gioia del periodo festivo di tanti anni fa quando lo vidi la prima volta.
La Grande vadrouille
Francia, Regno Unito 1966
Regia: Gérard Oury
Musiche Georges Auric
con
Bourvil: Augustin Bouvet
Louis de Funès: Stanislas LeFort
Terry-Thomas: Sir Reginald
Claudio Brook: Peter Cunningham
Helmuth Schneider: Ufficiale tedesco
Andréa Parisy: Suor Marie-Odile
Colette Brosset: Germaine
Mike Marshall: Alan MacIntosh
Mary Marquet: Madre Superiora
Pierre Bertin: nonno di Juliette
Benno Sterzenbach: Maggiore Achbach
Marie Dubois: Juliette
Jacques Bodoin: Méphisto
Paul Mercey: l'uomo baffuto del bagno turco
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