Vino, whisky e acqua salata
Durante una missione nel bel mezzo della Seconda Guerra Mondiale, il Comandante Cesare Santucci affonda una petroliera inglese e poi trae a bordo tra i superstiti il solo comandante nemico, Sir Antony Higgins, il quale si appella da subito ai trattati stabiliti con la Convenzione di Ginevra. Pretende di portare con sé il suo fedele barboncino e di dormire in una stanza adeguata al suo rango che corrisponde a quella del Santucci che dovrà giocoforza dividerla con il prigioniero. Vorrebbe sbarazzarsi del cane del prigioniero che si chiama tra l'altro "Duce" ritenuto offensivo ma accettabile visto che il gatto di bordo è stato chiamato "Churchill" per cui si arriva a un compromesso pur mantenendo i normali attriti che la forzata convivenza in spazi angusti genera tra i due ufficiali. Il sommergibile viene poi intercettato da un convoglio britannico che lo bombarda danneggiandone un motore ma senza fortunatamente affondarlo. Si rende necessaria una sosta nel porto franco di Azila dove finalmente i marinai possono sbarcare per una breve licenza. In un locale il Tenente Gargiulo, secondo di bordo, incontra l'avvenente Gilda una ballerina spogliarellista che lo seduce per uno scopo ben preciso. E' in realtà una spia e deve piazzare una bomba nel sottomarino riuscendo a entrarvi di notte dopo aver indossato la divisa del marinaio Calò, anch'esso sedotto abilmente. Ma una volta a bordo dopo che il sottomarino riparato ha ripreso il largo, la donna viene scoperta dall'ufficiale Gargiulo che pur innamorato, scoperto il suo gioco, deve dare l'allarme. Vengono chiusi i compartimenti stagni e si cerca febbrilmente la bomba senza riuscirvi tanto che esplode in sala macchine con il sottomarino che si era depositato sul fondo a 40 metri. Ora debbono risalire a turni con i respiratori fino al comandante che aspetta per ultimo con l'illustre prigioniero. Poi siccome è rimasto un solo respiratore lo cede al nemico che a sua volta vorrebbe ricambiare bisticciando fino al punto di romperlo. Fortunatamente il marinaio Calò è tornato a bordo con altri due respiratori e tutti si salvano, spia compresa che è ormai innamorata del Gargiulo e pentita del gesto anche se dettato dalla guerra. Quattro mesi dopo rivediamo insieme Santucci e Higgins che dopo l'armistizio italiano, si vedono, non alleasti ma cobelligeranti, bisticciare ancora sul comando missione. Come al solito tanto colorito l'italiano quanto compassato il britannico e chi meglio di Raimondo Vianello avrebbe potuto interpretarlo.
Con lui un cast adeguato che vede in Buazzelli un ottimo co-protagonista e tanti caratteristi con l'aggiunta di Franchi e Ingrassia seppur in una piccola parte. Poi lei, il sogno erotico degli italiani dell'epoca, Margaret Lee, la ballerina spia Gilda, che fa impazzire tutti nel film, ottenendo sempre il medesimo risultato anche in sala.
Con lui un cast adeguato che vede in Buazzelli un ottimo co-protagonista e tanti caratteristi con l'aggiunta di Franchi e Ingrassia seppur in una piccola parte. Poi lei, il sogno erotico degli italiani dell'epoca, Margaret Lee, la ballerina spia Gilda, che fa impazzire tutti nel film, ottenendo sempre il medesimo risultato anche in sala.
Vino, whisky e acqua salata
Italia 1963
Regia: Mario Amendola
Musiche Luis Bacalov, Nico Fidenco
con
Raimondo Vianello: Sir Antony Higgins
Tino Buazzelli: Comandante Cesare Santucci
Margaret Lee: la ballerina spia Gilda
Alberto Farnese: Tenente Gargiulo
Alfredo Varelli: Tenente Michetti
Franco Franchi: cuoco
Ciccio Ingrassia: cuoco
Giustino Durano: ufficiale tedesco
Ennio Antonelli: marinaio
Ferruccio Amendola: marinaio silurista Calò
Alberto Sorrentino: marinaio Scaglietti
Ciccio Barbi: marinaio
Alfredo Rizzo: marinaio
e con
José Néstor
Giorgio Bixio
Pino Derio
Fulvio Pellegrino
Aldo Pini
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