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Maciste l'eroe più grande del mondo
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Sconfitta da Cafaus, la città di Nefer deve pagare ogni anno un pesante tributo fornendo ai vincitori 24 vergini da sacrificare ai loro dei. L'inetto Re Pergaso non può nulla per evitare tale orrendo scempio e la popolazione assiste inorridita al rituale che si ripete ogni anno. Ma nell'ultima preparazione delle prescelte interviene di passaggio un forzuto e coraggioso giovane di nome Maciste che accorre in aiuto di una ragazza mentre veniva scortata dalle guardie verso il suo destino. E' la scintilla che infiamma la gente tra la quale è diffuso il malcontento, specie in un gruppo di gladiatori che spiegano al neo arrivato Maciste la scabrosa situazione che vive la loro città. Il loro capo Evandro è pronto a dar battaglia ed ora con l'arrivo del fortissimo Maciste si può sperare nella vittoria. Intanto intercettando la Sacra Triremi di Re Rukas che avrebbe dovuto portare le vergini a Cafaus. Con uno stratagemma i nostri si impossessano di una nave fenicia e con essa affrontano in mare aperto la grossa nave nemica affondandola dopo aspra battaglia. Rientrati, insorgono e prendono il potere a Nefer per poi fingere di trattare con Cafaus una sorta di resa consegnando, in segno di buona volontà e fedeltà, nelle mani del Re Rukas il possente Maciste, accusandolo di essere la causa della ribellione e del mancato arrivo delle vergini, oltre all'affondamento della Sacra Triremi. Infuriato il Re ne ordina l'esecuzione, affidandola al suo fedele braccio destro Morakeb il quale studia un efferato modo per farlo morire, ordinando ai suoi ex compagni, per esser certo delle loro intenzioni, di eseguire la singolare sentenza che vedrà scaturire dall'alto dei micidiali giavellotti sul corpo legato di Maciste e solo uno lo trafiggerà mortalmente. Ma l'eroe riesce non solo a liberarsi ma a dare il via all'assalto alla reggia, liberando anche la principessa Resia, figlia del deposto Re di Nefer, che era stata trattenuta in ostaggio. Morakeb uccide il suo Re nel tentativo tardivo di prendere il potere ma ormai il palazzo è in mano agli insorti e la sua fine è segnata per mano di uno dei gladiatori. Cafaus è data alle fiamme e per Nefer è l'inizio di una nuova era di pace e amore, tra Resia e il giovane Xandros che diverrà suo sposo e Re, mentre Evandro sarà il valido consigliere, dopo aver condotto brillantemente i gladiatori alla vittoria. E Maciste vi chiederete? Lui deve correre là dove serve il suo aiuto per gli oppressi di ogni paese ma presto lo rivedremo su questi schermi. Statene certi.
Maciste l'eroe più grande del mondo Italia 1963
Regia: Michele Lupo Musiche Francesco De Masi con Mark Forest: Maciste Giuliano Gemma: Xandros José Greci: Chelima / Resia Mimmo Palmara: Alceas Livio Lorenzon: Evandro Erno Crisa: Morakeb Piero Lulli: Re Pergaso Paul Müller: Re Rukas Alfio Caltabiano: Meneus Eleonora Bianchi: una vittima sacrificale Jacques Herlin: il mercante fenicio Arnaldo Fabrizio: Golia Ugo Sasso: il padre della vittima sacrificale Calisto Calisti: Delos Loris Loddi: il fratellino della vittima sacrificale Harold Bradley: il soldato nero Giancarlo Bastianoni: un gladiatore Nello Pazzafini: un gladiatore Piero Pastore: un contadino Joe Kamel: un gladiatore
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
J ohnny " Il Bello ", Al " Quattrodita " Caruso e Jack Amoruso sono tre scagnozzi del potente boss della mala Sam Genovese e per lui eseguono maldestramente "lavoretti", dall'estorsione all'eliminazione fisica di chi si oppone al taglieggiamento, procurando sempre grattacapi al loro boss che all'ultimo errore, l'uccisione per sbaglio di una sua zia, decide di accopparli. Devono darsi alla macchia e nascondersi in attesa che la brillante mente del gruppo, Johnny, escogiti un piano per salvarsi. Il problema più grande è quello di far restare sveglio Al che è affetto da una sindrome che gli causa la perdita di memoria ogni volta che si addormenta. Risvegliandosi deve farsi raccontare ogni volta chi è e perché si trovano in quella stanza di albergo. Dopo alcuni giorni passati da Johnny e Jack a ragguardarlo sul da farsi, Al dovrà introdursi nella suite del boss all'ultimo piano dell'albergo dove si sono nascosti, celarsi nel...
A ppare chiaro fin dall'inizio che in quella missione c'è qualcosa che non quadra. Un gruppo di paracadutisti commandos inglesi agli ordini del Maggiore Smith e del Tenente Schaffer si è appena lanciato da un aereo sulle Alpi Bavaresi con lo scopo di penetrare nell'inaccessibile e super fortificato Schloß Adler , o castello delle aquile, dove è tenuto prigioniero il Generale americano Carnaby , colui che ha ideato il piano d'invasione dell'Europa. I tedeschi contano di ricavare dal prezioso prigioniero quante più informazioni possibili facendo ricorso anche alla tortura. Compito dei commandos è liberarlo infiltrandosi nel castello in virtù della loro padronanza con la lingua tedesca e delle uniformi del nemico. Circa un minuto dopo il lancio del gruppo, una paracadutista donna li segue in solitaria dopo essere sbucata fuori da un vano dell'aereo. Il gruppo atterra e raduna le sue cose constatando che uno dei componenti è morto col collo spezzato. Il co...
Girato nell' Idaho e in Oregon il film è un capolavoro assoluto del genere avventuroso. I paesaggi maestosi, la sapiente fotografia e i personaggi di assoluto valore ne fanno un film epico che sfida tranquillamente il tempo. E' anche il primo film a colori del regista Vidor e dell'indimenticabile Spencer Tracy . Lui è il maggiore Robert Rogers a capo di un temutissimo reparto di cacciatori abili nello scovare ed eliminare indiani nei loro territori, che nel selvaggio Nord America sono alleati dei nemici Francesi e rappresentano una continua minaccia per gli insediamenti Inglesi e dei coloni Americani con frequenti incursioni che culminano ogni volta con distruzioni ed atti di efferata violenza ... QUESTO E' IL RACCONTO DELLA NOSTRA AMERICA ... DEL SECOLO DI BATTAGLIE TRA FRANCESI E INDIANI ... QUANDO IL BISOGNO TRASFORMO' UOMINI SEMPLICI, SCONOSCIUTI ALLA STORIA, IN LEGGENDE DI AUDACIA E RESISTENZA. TUTTO INIZIA A PORTSMOUTH, NEW HAMPSHIRE, NEL 1759 ... ...
N inì Cantachiaro e il suo compare Mimì Makò sono suonatori ambulanti di contrabbasso costretti alla fame a causa di un "repertorio" che non riscuote le attenzioni dei passanti. La fortuna sembra assisterli quando Mimì riceve in eredità da una zia un libretto al portatore con un milione e mille lire . E' l'occasione che il furbo Ninì, la mente della coppia, coglie al volo per girare il mondo nel tentativo di farsi un nome ed entrare nel novero degli artisti di fama e delle attrazioni dei locali più prestigiosi al mondo. Li seguiamo quindi in siparietti divertenti a far da contorno o introdurre spettacoli di arte varia in giro per Parigi , Madrid , Londra , New York e addirittura Hong Kong, ovviamente senza fortuna e sperperando tutto il denaro per fare mestamente ritorno a Roma da dove erano partiti. Con Macario a fare da spalla, Totò si esibisce nel suo repertorio classico, ballo compreso, ma è solo un pretesto per introdurre, in un periodo ancora piuttos...
D an Casey è appena giunto a Guainas e deve subito vedersela con gli scagnozzi di Villarda che tuttavia riesce ad ammansire prima di trovare alloggio nella locale locanda. Ortega Villarda nelle vesti di Delegato del Governo tiene in pugno una situazione, che si va facendo sempre più difficile a causa dei rivoluzionari guidati da Lobo . Dan che si fa chiamare O'Hara , induce Villarda a crederlo figlio del vecchio O'Hara, creduto morto in giro dopo essere stato torturato da lui per farsi confessare il luogo dove ha nascosto un favoloso tesoro in smeraldi , trovati in una misteriosa miniera della zona. Ma il vecchio non parla e non è morto, bensì rinchiuso nella famigerata prigione di Santa Margherita da dove è impossibile evadere ed anche avvicinarsi, a causa della palude infestata da serpenti e pericoli di ogni genere. Ma che ci vuole a Dan a rubare l'elicottero che porta i rifornimenti in prigione e a far salire il vecchio O'Hara? Niente! Ha un salvacondotto ...
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