Ringo, il volto della vendetta
Ringo e Tim, avventurieri vagabondi, salvano la vita a Fidel, un messicano che veniva inseguito da tre banditi. Scoprono che volevano carpirgli le indicazioni di una mappa che ha tatuata sulla schiena e che porta ad un covo dove è stato nascosta della polvere d'oro in due sacchi. Era frutto di una rapina che un suo compagno di cella gli aveva confidato in punto di morte. Lui e un suo amico gli avevano salvato la vita durante una violenta lite con altri detenuti in prigione e per ricompensa l'uomo, senza ormai speranze, aveva confidato il suo segreto e i due per evitare brutti scherzi si erano fatti tatuare metà mappa ciascuno sulla schiena. Fidel accetta di dividere con loro il tesoro visto che l'hanno salvato da morte certa e insieme si mettono sulle tracce del compare che è diventato nel frattempo sceriffo di un paesino. A loro si è unito un giocatore di professione, Trikie, che con alcuni scagnozzi è riuscito a essere della partita. Quando incontrano lo sceriffo, ricevono da questo un trattamento a base di piombo, segno evidente che l'uomo non ha nessuna intenzione di dividere l'oro con estranei. Ringo che è stato anche un abile cartografo nell'esercito, ha ricopiato su carta la metà di Fidel per poi bruciacchiargli quella tatuata sulla pelle per renderla irriconoscibile ad eventuali terzi incomodi. Grazie a questo stratagemma riesce a far ragionare lo sceriffo che ora deve vedersela con lui e non più col vecchio compagno di cella. Tuttavia cerca di tendergli un agguato con i suoi uomini finendo però ammazzato. Si aspetta che venga sepolto per poi riesumarlo di notte e trascrivere la metà di mappa che ha sulla sua schiena. Ma la bara è vuota! Trikie li ha anticipati ed ora ce l'ha scolpita nella memoria, ragion per cui il sodalizio deve restare ancora unito anche se guardinghi gli uni degli altri. Una banda di messicani guidata da Paco tenta di attaccarli spronata da Fidel che vuole giocarsela da solo e viene decimata dai tre rimanenti soci. Nel villaggio dove imperversava la banda si unisce a loro la bella Manuela che essendo stata la sorella di uno della banda rischia di venir linciata. Tra lei e Ringo scoppia l'amore ma Trikie aizza il vecchio Tim contro Ringo, facendolo bere al punto da insediare la giovane. Ringo deve intervenire e tra i due dopo una furibonda lite Tim ha la peggio, restando ucciso inavvertitamente. Per Ringo è uno strazio avendo condiviso con lui gli ultimi dieci anni della sua vita, ma non c'è tempo da perdere, il covo è ormai scoperto e dopo l'ultima carta giocata da Trikie, un quartetto di balordi assoldati all'ultimo minuto, Ringo saprà prevalere su tutti. Con Manuela si incammina verso una nuova vita ma prima un sacco di quell'oro lo regala ai peones del povero villaggio angariato dalla crudele banda di Paco.
Girato al minimo sindacale da Mario Caiano, si salvano gli esterni spagnoli e gli intrepreti, buoni e cattivi, bravi nei rispettivi ruoli. Wolff solitamente perfido, Steffen mono espressivo ma icona del pistolero classico e un insolito e ottimo Fajardo che sveste i panni usuali del "villain" per quelli straripanti di vagabondo del West.
Girato al minimo sindacale da Mario Caiano, si salvano gli esterni spagnoli e gli intrepreti, buoni e cattivi, bravi nei rispettivi ruoli. Wolff solitamente perfido, Steffen mono espressivo ma icona del pistolero classico e un insolito e ottimo Fajardo che sveste i panni usuali del "villain" per quelli straripanti di vagabondo del West.
Ringo, il volto della vendetta
Italia, Spagna 1966
Regia: Mario Caiano
Musiche Francesco De Masi
con
Anthony Steffen: Ringo
Frank Wolff: "Trikie" Ferguson
Eduardo Fajardo: Tim
Armando Calvo: Fidel
Alejandra Nilo: Manuela
Alfonso Godá: lo sceriffo Sam Dellinger
Nazzareno Natale: Paco
Ricardo Canales: Alcalde di San Agustin
Amedeo Trilli: il capo villaggio messicano
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