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Totò, Eva e il pennello proibito
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Raoul La Spada, truffatore internazionale, aiutato dalla sensuale Eva e dal fido autista guardia del corpo José, vuol mettere a segno un colpo miliardario ai danni di una ricca vedova americana che vive a Madrid. Il piano consiste nel far dipingere una variante della celebre Maja Desnuda del Goya ad un bravissimo copista italiano, Totò Scorcelletti che viene chiamato in Spagna in tutta fretta. Dietro un modesto compenso l'ignaro pittore, giunto col fido Tobia, eterno ragazzo di bottega, confeziona una copia perfetta della Maja. La sensuale Eva ha brillantemente contribuito affinché tutto proceda alla perfezione, dapprima conquistando lo sprovveduto pittore italiano per poi dedicarsi al vero elemento in grado di far passare per autentica quella copia. Il professor Francisco Montiel, storico dell'arte, viene contattato ed irretito dalle grazie della donna che gli fa credere di aver trovato tra le carte della libreria dove vive col complice Raoul, spacciato per facoltoso marchese italiano, un atto col quale il Goya attesta di aver venduto una terza variante della Maja; dopo la celebre Desnuda e la Vestita anche una in camicia. L'uomo non crede ai suoi occhi quando nella villa del finto marchese scopre il quadro che nel frattempo Totò ha rivestito con una camicia da notte, sempre grazie alle avances della seducente Eva. Così quando tutto sembra filare per il verso giusto e, dopo l'attestazione del professore, il quadro sta per passare nelle mani della ricca americana disposta a sganciare centinaia di milioni, ecco il pittore Totò a rovinare tutto. Letto sui giornali del clamore della vendita milionaria, in fretta e furia con il suo aiutante Tobia ha confezionato notte tempo diverse varianti di Maja, compresa quella in bikini e le ha portate alla villa della ricca americana che sta per firmare l'atto di acquisto al finto marchese. Questi dopo aver rischiato di finire in galera, riesce in extremis a farsi perdonare dalla riccona e diventare il suo quarto marito, riuscendo a sedurla ed evitando così l'arresto. Eva si è messa col ricco matador che se ne era invaghito nel corso di questa avventura, mentre il copista e il professore rimangono a bocca asciutta. Il primo rovinato nella reputazione medita il suicidio fermato dal secondo che gli paventa la brillante idea di unire le loro capacità al fine di far tanti quattrini. Uno è in grado di ricopiare fedelmente ogni opera d'arte e con l'aiuto del secondo riuscirà facilmente a piazzare per buona ogni sua crosta, guadagnando centinaia di milioni. Con i milioni si ha sempre vent'anni come afferma Totò prima di rivederlo col compare dietro le sbarre condannati a 20 anni, appunto, di prigione per aver contraffatto dieci Raffaello. Anche stavolta si ride alla grande con le battute di Totò e la sua mimica straordinaria, raggiungendo il crepapelle in alcune scenette oltremodo esilaranti come nel commissariato di fronte alla spalla Luigi Pavese capo della gendarmeria spagnola. La critica del tempo arricciò il naso come spesso nei confronti del nostro amatissimo che al contrario sfida il tempo e li caccia nel limbo degli intellettuali da strapazzo dei quali si può, al contrario di Totò, farne a meno. A completare il cast tra gli altri bravi interpreti c'è la sensuale e seducente Abbe Lane che "ricorda una delle Grazie del Botticelli".
Totò, Eva e il pennello proibito Italia,Francia, Spagna 1959
Regia: Steno Musiche Gorni Kramer con Totò: Totò Scorcelletti Abbe Lane: Eva Mario Carotenuto: Raoul La Spada Louis de Funès: professor Montiel Giacomo Furia: Tobia José Guardiola: José Pilar Gómez Ferrer: Gloria Harrison Ricardo Valle: Pablo Segura il torero Francesco Mulè: Don Alonso Anna Maria Marchi: moglie di don Alonso Enzo Garinei: amante della moglie di don Alonso Guido Martufi: postino Bruno Corelli: copista oriundo Ignazio Leone: facchino spagnolo Luigi Pavese: commissario Silvia De Vietri: Caterina Anna Maestri: signora del treno Gianni Partanna: maître de La posada de la chica Nerio Bernardi: notaio Anna Maria Di Giulio: ballerina bionda Nino Milano: gendarme spagnolo
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
A ppare chiaro fin dall'inizio che in quella missione c'è qualcosa che non quadra. Un gruppo di paracadutisti commandos inglesi agli ordini del Maggiore Smith e del Tenente Schaffer si è appena lanciato da un aereo sulle Alpi Bavaresi con lo scopo di penetrare nell'inaccessibile e super fortificato Schloß Adler , o castello delle aquile, dove è tenuto prigioniero il Generale americano Carnaby , colui che ha ideato il piano d'invasione dell'Europa. I tedeschi contano di ricavare dal prezioso prigioniero quante più informazioni possibili facendo ricorso anche alla tortura. Compito dei commandos è liberarlo infiltrandosi nel castello in virtù della loro padronanza con la lingua tedesca e delle uniformi del nemico. Circa un minuto dopo il lancio del gruppo, una paracadutista donna li segue in solitaria dopo essere sbucata fuori da un vano dell'aereo. Il gruppo atterra e raduna le sue cose constatando che uno dei componenti è morto col collo spezzato. Il co...
Girato nell' Idaho e in Oregon il film è un capolavoro assoluto del genere avventuroso. I paesaggi maestosi, la sapiente fotografia e i personaggi di assoluto valore ne fanno un film epico che sfida tranquillamente il tempo. E' anche il primo film a colori del regista Vidor e dell'indimenticabile Spencer Tracy . Lui è il maggiore Robert Rogers a capo di un temutissimo reparto di cacciatori abili nello scovare ed eliminare indiani nei loro territori, che nel selvaggio Nord America sono alleati dei nemici Francesi e rappresentano una continua minaccia per gli insediamenti Inglesi e dei coloni Americani con frequenti incursioni che culminano ogni volta con distruzioni ed atti di efferata violenza ... QUESTO E' IL RACCONTO DELLA NOSTRA AMERICA ... DEL SECOLO DI BATTAGLIE TRA FRANCESI E INDIANI ... QUANDO IL BISOGNO TRASFORMO' UOMINI SEMPLICI, SCONOSCIUTI ALLA STORIA, IN LEGGENDE DI AUDACIA E RESISTENZA. TUTTO INIZIA A PORTSMOUTH, NEW HAMPSHIRE, NEL 1759 ... ...
F ernando , proprietario di un grande magazzino con un migliaio di dipendenti, è ossessionato da incubi ricorrenti nei quali viene sbeffeggiato, malmenato e umiliato, in sogni che lo vedono alle prese con donne bellissime, come l'attrice Silvana Pampanini ad esempio, che lui adora. Solo che quando sta per realizzare il suo sogno, tipo sposare l'attrice e prepararsi per la prima notte di nozze, ecco spuntare questo energumeno che gli rovina la festa oltre a ridicolizzarlo come la solito. A nulla valgono i tentativi del suo medico, il Dott. Furgoni , che non ne può più di essere svegliato in piena notte dal commendatore in preda all'isteria. Ma ecco un bel giorno presentarsi nel suo ufficio un giovane laureato, Walter Milani , in cerca di impiego e guarda caso assomiglia in modo impressionante allo spavaldo che lo tormenta ogni notte nei sogni. La prima reazione di Fernando è furiosa ma il suo medico lo consiglia di assumerlo per placare la sua ansia; avendolo a portat...
N inì Cantachiaro e il suo compare Mimì Makò sono suonatori ambulanti di contrabbasso costretti alla fame a causa di un "repertorio" che non riscuote le attenzioni dei passanti. La fortuna sembra assisterli quando Mimì riceve in eredità da una zia un libretto al portatore con un milione e mille lire . E' l'occasione che il furbo Ninì, la mente della coppia, coglie al volo per girare il mondo nel tentativo di farsi un nome ed entrare nel novero degli artisti di fama e delle attrazioni dei locali più prestigiosi al mondo. Li seguiamo quindi in siparietti divertenti a far da contorno o introdurre spettacoli di arte varia in giro per Parigi , Madrid , Londra , New York e addirittura Hong Kong, ovviamente senza fortuna e sperperando tutto il denaro per fare mestamente ritorno a Roma da dove erano partiti. Con Macario a fare da spalla, Totò si esibisce nel suo repertorio classico, ballo compreso, ma è solo un pretesto per introdurre, in un periodo ancora piuttos...
Forse il più bello in assoluto dei tanti film ricavati dal romanzo di Dumas padre, almeno per quanto riguarda la resa che l'aitante ballerino Gene Kelly fa del guascone spadaccino D'Artagnan . La sua agilità nei duelli saltellando tra mobili, tendaggi, scale, balaustre fino ai rami degli alberi resteranno per sempre nella memoria. Anche perché non dimentichiamo che in quegli anni la computer grafica non c'era e i trucchi davvero pochi e se pensiamo che è stato girato interamente in America ricreando alla perfezione le scene di corte come degli esterni franco-inglesi che gli valsero la nomination all'oscar per la fotografia nel 1949 ecco che il film entra di diritto nella storia del cinema. La storia che vede il nostro D'Artagnan entrare in maniera più che dirompente nel corpo dei Moschettieri fedeli al re, arrivando a Parigi dalla lontana campagna di Guascogna e capace in poco tempo di scombussolare l'ovattata vita di corte e i piani diabolici dell...
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