Mulan
Si narrano molte storie su Mulan la grande guerriera, la fanciulla addestrata da suo padre e allevata come un maschio che l'uomo non ha avuto da sua moglie, anche se ritiene le sue due figlie un dono del cielo. Così mentre la madre si dispera di avere una figlia poco femminile, assolutamente diversa dalla sorella, Mulan, in età da matrimonio si rifiuta di sposare l'uomo scelto dalla sua famiglia e parte da casa raccogliendo la chiamata dell'Imperatore a unirsi al suo esercito per fronteggiare l'invasione da nord degli Unni Rouran. In realtà era suo padre che doveva partire, ma reduce da una grave menomazione subita in precedenti guerre, non sarebbe più tornato a casa a detta di sua moglie e così Mulan, ormai pronta ed eccellente nelle arti marziali, forte anche di una padronanza incredibile del Ching, la forza che pervade chi sa trovarne l'equilibrio, raggiunge, partendo di nascosto in piena notte, l'esercito imperiale fingendosi un maschio. E' infatti fatto divieto assoluto, pena la morte, alle ragazze di arruolarsi nell'esercito, cosa che costringe Mulan a celare le sue forme riuscendo a eludere abilmente i suoi commilitoni e superiori. Nell'addestramento eccelle tanto da venir notata dal supremo Comandante Tung che vorrebbe addirittura fargli conoscere sua figlia per dargliela in moglie. Onore che Mulan a stento deve giocoforza ben accettare fin quando svelerà la sua vera identità dopo un primo scontro con gli invasori Rouran guidati da Bori Khan. Costui si avvale dell'aiuto di Xianniang una potente strega mutaforme capace da sola di incidere pesantemente nelle battaglie, riuscendo ad eliminare intere guarnigioni. E' però vessata dal suo capo che l'ha raccolta reietta per strada e nonostante la promessa di averla a fianco quando prenderà il posto dell'imperatore, la considera sempre come un essere inferiore. Lei, prendendo le sembianze del cancelliere imperiale ha ordinato alle truppe di radunarsi in un luogo preciso lasciando sguarnito il palazzo, consentendo così a Bori Kahn di affrontare di persona l'imperatore. Mulan che aveva dimostrato valore in battaglia salvando la vita ai suoi commilitoni, viene espulsa dall'esercito per il suo grave reato. Ma essendosi distinta per coraggio e lealtà, visto anche l'appoggio e la stima che gode da parte dei suoi compagni, viene inviata in soccorso dell'imperatore mentre i resti dell'esercito cercheranno di resistere contro gli invasori. Xianniang affronta la giovane guerriera e si sente attratta dai suoi ideali e dalla sua purezza, cercando la redenzione con l'estremo sacrificio per salvarle la vita da Bori Khan. Costui ha catturato l'imperatore e sta per ucciderlo quando Mulan riesce a raggiungerlo e a misurarsi con lui per avere la meglio e liberare il suo imperatore. Grato, non solo perdona la giovane ma le fa omaggio di una nuova spada e della promozione a ufficiale del suo esercito con grade onore per la sua famiglia che può riabbracciarla e gioire con lei dopo aver sofferto per la decisione avventata di quella loro giovane e coraggiosa figlia.
Ottima trasposizione cinematografica del personaggio Disneyano in origine a cartoni che qui ha le stupende sembianze della giovane Liu Yifei che è attorniata da un cast composto da ben più famosi ed affermati attori in un crescendo di azione in esterni magici ad altissimo impatto visivo.
Stati Uniti d'America, Cina 2020
Regia: Niki Caro
Musiche Harry Gregson-Williams
con
Liu Yifei: Hua Mulan
Donnie Yen: Comandante Tung
Jason Scott Lee: Bori Khan
Yoson An: Chen Honghui
Gong Li: Xian Lang
Jet Li: Imperatore della Cina
Tzi Ma: Hua Zhou
Ron Yuan: sergente Qiang
Jimmy Wong: Ling
Doua Moua: Po
Chen Tang: Yao
Xana Tang: Hua Xiu
Utkarsh Ambudkar: Skatch
Chum Ehelepola: Ramtish
Nelson Lee: cancelliere
Rosalind Chao: Hua Li
Jun Yu: Grillo
Cheng Pei-pei: mezzana
Ming-Na Wen: cortigiana imperiale
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