gli estri del cinema i maldestri i generi gli interpreti
Quel fantasma di mio marito
Ottieni link
Facebook
X
Pinterest
Email
Altre app
-
Gianni Alberti è un cronista della Gazzetta di Roma ed è felicemente sposato con Vivia, disegnatrice di moda molto affermata e dinamica al punto che suo marito le arranca dietro per quanta verve ha in corpo. Lui al contrario è solito prendersela comoda come nell'ultimo servizio che gli avevano affidato sulla cattura di un pericoloso criminale. Si era perso dietro ai piagnistei della fidanzata dell'arrestato e non aveva consegnato l'articolo che il furibondo direttore gli ha duramente contestato. Vorrebbe essere cacciato visto il suo disinteresse per quel lavoro ma ha una moglie così vulcanica che quando rientra a casa trova tutto sottosopra, con arredatori ed operai in ogni stanza. Sua moglie ha deciso di aprire un atelier in proprio per vendere le sue creazioni di alta moda smettendo quindi di disegnarle per gli altri. E dire che lui pensava che la sorpresa che lei gli aveva confidato al mattino, prima di salutarsi per il lavoro, fosse che aspettava un figlio! Sarà per un altra volta come gli promette la mogliettina che adesso ha solo in mente il lancio in grande stile del suo atelier. Saputo del diverbio avuto da Gianni col suo direttore, fa in modo di placarlo invitandolo con amici dell'alta società ad un ballo dove con le sue grazie saprà rabbonirlo, ottenendo per Gianni un balzo in carriera che lo vede promosso inviato speciale. Dovrebbe andare in Palestina dove c'è sempre tensione fra arabi ed israeliani e siccome è zona molto pericolosa, sua moglie mette in atto un piano che possa darle risalto in chiave pubblicitaria per il suo atelier. Lui dovrà fingere di morire vittima di guerra e il risalto della notizia non potrà che giovare a lei per il suo nuovo negozio di alta moda. Gianni assai contrariato ma desideroso di aiutarla parte per il servizio e una volta sul posto si imbatte in uno strano califfo che si rivela essere napoletano. Lui è ben lieto di aiutarlo a fingere la sua morte ma inavvertitamente quando stanno inscenando il tutto, Gianni finisce in un fiume annegando. Vani sembrano tutti i tentativi per rianimare il poveretto e in Italia nello stesso istante sua moglie viene colta da un collasso mentre nuota in piscina. Soccorsa dall'aitante "Bud Spencer" (non accreditato), viene ricoverata e le viene diagnosticata come causa di mancamento il suo iniziale stato di gravidanza. Ma comincia subito dopo a vedere suo marito in abiti arabi e si lamenta con lui perché rischia di rovinare i suoi piani, credendolo rientrato di nascosto, senza capire all'inizio che è morto per davvero e che quindi le notizie date dai giornali sono vere. Quando se ne avvede non si capacita di come lei possa vederlo e toccarlo come fosse ancora vivo, dando a tutti l'impressione che l'enorme dolore le abbia dato di volta al cervello, visto che parla al vuoto attorno a sé. Trasferita in una clinica psichiatrica viene seguita con ogni cura anche se lei è felice di relazionarsi col suo Gianni sebbene invisibile agli altri. Ma ecco che l'uomo sente una forza enorme che lo vuole trascinare via e non può farci niente lasciando sgomenta sua moglie. Una fattucchiera che si prodigava accanto al suo corpo nella tenda del califfo, è riuscita con le sue arti magiche e farlo rientrare nel suo corpo resuscitandolo a vita. Può quindi lasciare la Palestina e prendere il primo volo per Roma annunciato da tutti i giornali del mondo. Sua moglie Vivia viene accompagnata in aeroporto e non crede ai suoi occhi quando vede il marito scendere la scaletta dell'aereo. Lui l'abbraccia e lei lo riempie prima di schiaffoni per assicurarsi che non sia un fantasma per poi abbracciarlo e baciarlo con trasporto. Non resta che prendersi un periodo di riposo assoluto dallo zio in campagna a Grosseto per riprendersi ed aspettare la nascita dell'erede. Divertente commedia con un giovanissimo ed aitante Walter Chiari alle prese con una trama godibile e scorrevole della quale si è potuto beneficiare grazie al ritrovamento di una copia della pellicola rimasta per decenni nel dimenticatoio del cinema nazionale. Resuscitata quindi, ironia della sorte, come il protagonista ma molti anni dopo, quando nel 2009 venne presentata al Festival di Locarno.
Quel fantasma di mio marito Italia 1950
Regia: Camillo Mastrocinque Musiche Franco Casavola con Walter Chiari: Gianni Alberti Medy Saint-Michel: Vivia, sua moglie Ernesto Almirante: Villa, suo zio Cesare Bettarini: il direttore del giornale Enzo Biliotti: il senatore Franco Coop: Kalif El Kabir Leo Garavaglia: Achille Santi, il colonnello in pensione Jole Fierro: Maria Carlo Rizzo: l'albergatore Enrico Luzi: Slim, il caporedattore del giornale Agnese Dubbini: Fatima, la fattucchiera Gianna Dauro: Madame Du Parc, la direttrice dell'atelier di moda Katia Suffi: Ginetta Leopoldo Valentini: il centralinista Marco Tulli: Arcangelo, l'autista non accreditato Carlo Pedersoli: nuotatore che soccorre Vivia in piscina
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
A ppare chiaro fin dall'inizio che in quella missione c'è qualcosa che non quadra. Un gruppo di paracadutisti commandos inglesi agli ordini del Maggiore Smith e del Tenente Schaffer si è appena lanciato da un aereo sulle Alpi Bavaresi con lo scopo di penetrare nell'inaccessibile e super fortificato Schloß Adler , o castello delle aquile, dove è tenuto prigioniero il Generale americano Carnaby , colui che ha ideato il piano d'invasione dell'Europa. I tedeschi contano di ricavare dal prezioso prigioniero quante più informazioni possibili facendo ricorso anche alla tortura. Compito dei commandos è liberarlo infiltrandosi nel castello in virtù della loro padronanza con la lingua tedesca e delle uniformi del nemico. Circa un minuto dopo il lancio del gruppo, una paracadutista donna li segue in solitaria dopo essere sbucata fuori da un vano dell'aereo. Il gruppo atterra e raduna le sue cose constatando che uno dei componenti è morto col collo spezzato. Il co...
Girato nell' Idaho e in Oregon il film è un capolavoro assoluto del genere avventuroso. I paesaggi maestosi, la sapiente fotografia e i personaggi di assoluto valore ne fanno un film epico che sfida tranquillamente il tempo. E' anche il primo film a colori del regista Vidor e dell'indimenticabile Spencer Tracy . Lui è il maggiore Robert Rogers a capo di un temutissimo reparto di cacciatori abili nello scovare ed eliminare indiani nei loro territori, che nel selvaggio Nord America sono alleati dei nemici Francesi e rappresentano una continua minaccia per gli insediamenti Inglesi e dei coloni Americani con frequenti incursioni che culminano ogni volta con distruzioni ed atti di efferata violenza ... QUESTO E' IL RACCONTO DELLA NOSTRA AMERICA ... DEL SECOLO DI BATTAGLIE TRA FRANCESI E INDIANI ... QUANDO IL BISOGNO TRASFORMO' UOMINI SEMPLICI, SCONOSCIUTI ALLA STORIA, IN LEGGENDE DI AUDACIA E RESISTENZA. TUTTO INIZIA A PORTSMOUTH, NEW HAMPSHIRE, NEL 1759 ... ...
F ernando , proprietario di un grande magazzino con un migliaio di dipendenti, è ossessionato da incubi ricorrenti nei quali viene sbeffeggiato, malmenato e umiliato, in sogni che lo vedono alle prese con donne bellissime, come l'attrice Silvana Pampanini ad esempio, che lui adora. Solo che quando sta per realizzare il suo sogno, tipo sposare l'attrice e prepararsi per la prima notte di nozze, ecco spuntare questo energumeno che gli rovina la festa oltre a ridicolizzarlo come la solito. A nulla valgono i tentativi del suo medico, il Dott. Furgoni , che non ne può più di essere svegliato in piena notte dal commendatore in preda all'isteria. Ma ecco un bel giorno presentarsi nel suo ufficio un giovane laureato, Walter Milani , in cerca di impiego e guarda caso assomiglia in modo impressionante allo spavaldo che lo tormenta ogni notte nei sogni. La prima reazione di Fernando è furiosa ma il suo medico lo consiglia di assumerlo per placare la sua ansia; avendolo a portat...
N inì Cantachiaro e il suo compare Mimì Makò sono suonatori ambulanti di contrabbasso costretti alla fame a causa di un "repertorio" che non riscuote le attenzioni dei passanti. La fortuna sembra assisterli quando Mimì riceve in eredità da una zia un libretto al portatore con un milione e mille lire . E' l'occasione che il furbo Ninì, la mente della coppia, coglie al volo per girare il mondo nel tentativo di farsi un nome ed entrare nel novero degli artisti di fama e delle attrazioni dei locali più prestigiosi al mondo. Li seguiamo quindi in siparietti divertenti a far da contorno o introdurre spettacoli di arte varia in giro per Parigi , Madrid , Londra , New York e addirittura Hong Kong, ovviamente senza fortuna e sperperando tutto il denaro per fare mestamente ritorno a Roma da dove erano partiti. Con Macario a fare da spalla, Totò si esibisce nel suo repertorio classico, ballo compreso, ma è solo un pretesto per introdurre, in un periodo ancora piuttos...
Forse il più bello in assoluto dei tanti film ricavati dal romanzo di Dumas padre, almeno per quanto riguarda la resa che l'aitante ballerino Gene Kelly fa del guascone spadaccino D'Artagnan . La sua agilità nei duelli saltellando tra mobili, tendaggi, scale, balaustre fino ai rami degli alberi resteranno per sempre nella memoria. Anche perché non dimentichiamo che in quegli anni la computer grafica non c'era e i trucchi davvero pochi e se pensiamo che è stato girato interamente in America ricreando alla perfezione le scene di corte come degli esterni franco-inglesi che gli valsero la nomination all'oscar per la fotografia nel 1949 ecco che il film entra di diritto nella storia del cinema. La storia che vede il nostro D'Artagnan entrare in maniera più che dirompente nel corpo dei Moschettieri fedeli al re, arrivando a Parigi dalla lontana campagna di Guascogna e capace in poco tempo di scombussolare l'ovattata vita di corte e i piani diabolici dell...
Commenti
Posta un commento
i vostri commenti sono molto apprezzati