Il giovedì
D
ino Versini, uno spiantato venditore di enciclopedie che nessuno compra, vive a Roma con la compagna Elsa che provvede al suo mantenimento dopo che si è separato da sua moglie, una donna austera, che ha anche ottenuto l'affidamento del loro figlio Robertino. E' parecchio che non lo vede e siccome è in visita alla città con la madre, ottiene di passare con lui un'intera giornata. Per fare bella figura noleggia un'auto di grossa cilindrata e si presenta all'albergo per prelevare suo figlio. Qui è accolto dalla sua nurse con una discreta rigidità che oltre agli orari, lui è già in ritardo, fa presente anche una serie di divieti ai quali il ragazzo deve essere strettamente soggetto, siano essi alimentari che di comportamento. Robertino sembra infatti un automa rigidamente educato e tale è sua madre che abbozza un saluto fugace al suo ex marito visto che è di fretta. Così per padre e figlio inizia un viaggio lungo un giorno utile per scoprirsi e conoscersi meglio. Se da un lato Dino cerca di bluffare sulla sua vita spacciandosi per quell'uomo di successo e ricco che non è, dall'altro il bambino, otto anni compiuti, sembra talmente maturo da aver già capito di che pasta è l'uomo. Tuttavia ne viene affascinato dai modi e dalle libertà che gli concede girando in auto per Roma, dandogli la possibilità di giocare a pallone con altri ragazzini, cosa per lui mai provata o di mangiare cone le mani: “le posate dei re”. Oltre ai regali come il Meccano gigante numero 8, il più completo della sua ricca gamma o la gita al mare sul litorale laziale con bagno e altro divertimento. Insomma il ragazzino non è per nulla dispiaciuto di sperimentare una forma di vita più semplice e popolare, anzi ne è divertito al punto che sfora l'orario delle 20 previsto per il rientro in albergo, andando con il padre perfino a godersi un film con John Wayne. Tra l'altro lui lo aveva già visto ma da quanto gli era piaciuto voleva che anche suo padre lo vedesse. Poi c'era stata quell'ultima visita ad un ingegnere per una cosetta da poco che però gli aveva dato conferma di quanto fosse spiantato suo padre. Ma Dino negli ultimi metri che lo dividono dall'albergo decide di raccontare la verità della sua vita fallimentare al figlio che del resto aveva già capito tutto e non ne era rimasto per nulla turbato. Anzi quell'abbraccio prolungato e ripetuto col padre sotto gli occhi dell'assente madre e dell'arcigna nurse, la dicono lunga sull'amore che prova per quell'uomo al quale promette che lo rivedrà molto di più in futuro e Dino a sua volta che metterà la testa a posto e accetterà quel lavoro che la sua compagna gli ha trovato.
Una commedia intimistica tutta giocata sul tenero filo di affetti che lega un padre, un ottimo e al solito divertente Walter Chiari, al figlio interpretato da uno straordinario Roberto Ciccolini, la cui freschezza e naturalezza di fronte alle telecamere è davvero impressionante. Dino Risi cuce loro addosso una storia che li vede studiarsi per poi conoscersi e infine apprezzarsi in un crescendo di delicati quanto divertiti quadretti. Un film che scalda il cuore e testimonia una società in piena crescita e all'inizio di importanti cambiamenti.
Il giovedì
Italia 1964
Regia: Dino Risi
Musiche Armando Trovajoli
con
Walter Chiari: Dino Versini
Roberto Ciccolini: Robertino
Michèle Mercier: Elsa
Silvio Bagolini: il dottore
Umberto D'Orsi: Ingegner Rigoni
Alice Kessler: sé stessa
Ellen Kessler:se stessa
Milena Vukotic: Lidia
Carol Walker: la moglie di Dino
Else Sandom: la nurse di Robertino
Emma Baron: Giulia
Olimpia Cavalli: Olimpia
e con
Salvo Libassi
Gloria Parri
Sara Simoni
Commenti
Posta un commento
i vostri commenti sono molto apprezzati