Caravan petrol
Ciro Cerquetti, barbiere napoletano, sbarca il lunario nel negozio di proprietà aiutato dal futuro genero Alfonsino Cammarano col quale non va per nulla d'accordo ritenendolo un incapace. Ma sua figlia e sua moglie sono di parere opposto e come consuetudine italiana le donne in famiglia hanno sempre ragione. Specie l'arcigna suocera che controlla ogni pur minima entrata del povero Ciro, opprimendolo più delle altre. Ma ecco che un giorno arriva un plico dallo sconosciuto e lontano paese arabo dell'Irat al cui interno ci sono le ultime volontà di un parente partito anni prima e del quale non si sapevano più notizie. Gli ha lasciato come unico erede al mondo un appezzamento di ben 8 mila ettari che potrebbero valere una fortuna. Ecco allora Ciro e il futuro genero Alfonsino, appoggiati dalle donne di casa, recarsi al consolato iratiano per ottenere i necessari visti d'ingresso nel paese. Servono anche i soldi che vengono reperiti dalla strozzina donna Rosa alla quale va in pegno il negozio da barbiere di Ciro. Sebbene informati della difficile situazione politica del paese, i nostri non esitano a prendere il primo aereo per trovarsi in mezzo alla rivoluzione, catturati e imprigionati come spie dagli uomini del generale ribelle. Buon per loro che il vecchio presidente riprende il potere un attimo prima che vengano fucilati e tutto sembra tornare alla normalità, con i nostri che, mostrati gli incartamenti, sono pronti a prendere possesso dell'eredità. Si sparge la notizia e in molti cercano di accaparrarsi le loro simpatie ma tutti con lo scopo di raggirarli e prenderne le terre ereditate. Comprese potenze straniere come la Russia e l'America coi loro agenti segreti, Botuloff da un lato e la seducente "mulattona" Z4 che si esibisce come cantante ballerina in un night. Il tutto tra continui cambi di potere al vertice tra le fazioni contendenti e con i nostri che passano da pericoli scampati in extremis a piacevoli forme di soggiorno, contornate da splendide odalische, finché prenderanno possesso dei territori constatandone l'assoluta aridità di quello che è soltanto un immenso deserto. Ciro disperato se la vorrebbe prendere con il povero Alfonsino ma ecco che l'America gioca la sua carta con un ingegnere minerario che dopo aver perforato la zona in alcuni punti, ne scopre una gran quantità di petrolio che intende acquistare da Ciro offrendo un assegno di ben 2 milioni di dollari, tale da far svenire i nostri due increduli eredi. Coi soldi si pensa subito di darsi alla bella vita, assumendo Botuloff come segretario addetto al reclutamento di future giovani mogli per i due nababbi che intendono mettere su adeguati e personali harem in barba alle loro donne in patria. Ma si illudono perché a Napoli le donne iniziano a preoccuparsi della mancanza di notizie e piombano in Irat sul più bello, guastando a suon di randellate la festa dei due uomini già attorniati da nugoli di fanciulle. Come non bastasse scoppia l'ennesima rivoluzione e bisogna darsela a gambe senza perdere tempo. Con due macchine si cerca di raggiungere il confine, ma mentre l'auto con le donne passa, quella con gli uomini si ritrova invischiata in scontri di frontiera tra le opposte fazioni. Riescono tuttavia ad approfittare della confusione per passare anche loro seguiti dalla parola FINE e chissà quante altre legnate una volta rientrati in patria.
Divertente commedia con un cast in prevalenza proveniente dal rinomato repertorio comico napoletano con innesti utili ad una trama scorrevole e godibile per doppi sensi e battute a ripetizione tra i due bravi interpreti principali Nino Taranto e Pietro De Vico.
Caravan petrol
Italia 1960
Regia: Mario Amendola
Musiche Piero Umiliani
con
Nino Taranto: Ciro Cerquetti
Pietro De Vico: Alfonsino Cammarano
Anna Campori: moglie di Ciro
Angela Luce: fidanzata di Alfonsino
Gérard Landry: ingegnere Hatworn
Glamor Mora: agente segreto Z4
Amelia Perrella: suocera di Ciro
Carlo Campanini: Botuloff
Pupella Maggio: donna Rosa la strozzina
Alberto Sorrentino: Omar
Gino Buzzanca: console dell'Irat
Renato Carosone: il cantante
Gegè Di Giacomo: Gegè
Fanfulla: Hammud 'ellak
Enzo Turco: professore
Carlo Taranto: militare iratiano
Alfredo Rizzo: dipendente della compagnia petrolifera
Nino Milano: portalettere
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