Gli orrori del museo nero
Scotland Yard ha nel tempo messo insieme una serie di armi e strumenti vari usati per i vari crimini ai quali si è dedicata e li ha riuniti un cosiddetto "Museo Nero del Crimine" che tuttavia non è aperto al pubblico. Edmond Bancroft, noto scrittore di romanzi gialli, è ospite fisso negli uffici di Scotland Yard dove intrattiene spesso conversazioni con l'Ispettore Lodge, spesso volte ad ottenere ispirazione per i suoi libri o articoli di giornale, dove non esita ad attaccare la polizia quando non riesce a catturare il criminale di turno. Come ad esempio quell'assassino seriale di donne che sta imperversando in città. I suoi metodi brutali e al tempo stesso fantasiosi stuzzicano molto Bancroft che prevede magre figure per l'ispettore che a sua volta comincia ad averne abbastanza di quell'impiccione sempre tra i piedi. Ma ecco che quell'uomo claudicante, costretto ad appoggiarsi su di un bastone e in apparenza inoffensivo si scopre essere una persona psicologicamente distorta da manie e avversioni per le donne, tali da renderlo in realtà estremamente pericoloso. Nello scantinato della sua abitazione ha creato nel tempo un suo personale museo degli orrori, popolato da svariate armi usate in efferati crimini oltre a ricostruire scene di torture medievali con statue e manichini. Con lui opera Rick, un giovane di bell'aspetto, ma completamente soggiogato dalla forte personalità dello scrittore che è in cura da un medico che inizia a sospettare della sua schizofrenia e questo gli costerà la vita, come alla vecchia antiquaria che spesso gli vendeva oggetti particolari e singolari armi, una delle quali aveva riconosciuto a fianco di uno degli ultimi cadaveri di donna. La sua scoperta le risulterà altrettanto fatale come quella di sorprendere il suo fido Rick appartato con la fidanzata proprio nel sotterraneo adibito a museo. Bancroft non può rischiare di venir scoperto e denunciato da quella ragazza e nonostante le rassicurazioni di Rick, lo obbliga ad ucciderla escogitando un piano diabolico da attuare in un luna park. Bancroft nei suoi studi ha messo a punto un siero che agisce sulla personalità come nel racconto del Dr. Jekyll che iniettato nel giovane lo rende dopo un po' di tempo un mostro dalla forza incredibile. Così il succube giovanotto si reca con la ragazza al parco divertimenti e nel Tunnel dell'Amore la accoltella per poi darsi alla fuga tra le grida della gente. La polizia accorre tempestivamente e il giovane tenta la fuga arrampicandosi su di una ruota panoramica. Si cerca di farlo scendere e convincere ad arrendersi, ma quando l'effetto della droga svanisce, il poveretto si accorge del suo padrone Bancroft presente e lo supplica di aiutarlo e di aver fatto tutto quello che gli ha ordinato di fare. L'uomo allora ordina di sparargli e non starlo ad ascoltare e Rick vistosi perduto si tuffa su di lui accoltellandolo mortalmente al cuore e finendo a sua volta crivellato di colpi. Per l'Ispettore Lodge è ormai tutto chiaro e quello scrittore che lo importunava tutti i giorni era in realtà la mente criminale che si celava dietro a tutti i suoi racconti ed articoli.
Brividi "british" di un certo cinema molto popolare in quegli anni e che rivisto oggi ha un suo fascino ancora immutato anche se provoca appena un solletico o addirittura una risata se paragonato al pari genere degli ultimi anni. E' anche l'occasione per gustarsi una Londra vintage animata da barattoli a quattro ruote che chiamarle auto oggi si rischia il processo per diffamazione .. motoria 😁.
Horrors of the Black Museum
Regno Unito 1959
Regia: Arthur Crabtree
Musiche Gerard Schurmann
con
Michael Gough: Edmond Bancroft
June Cunningham: Joan Berkley
Graham Curnow: Rick
John Warwick: Ispettore Lodge
Shirley Anne Field: Angela Banks
Geoffrey Keen: soprintendente Graham
Gerald Anderson: dottor Ballan
Austin Trevor: Commissario Wayne
Beatrice Varley: Aggie
Dorinda Stevens: Gail Dunlap
Malou Pantera: Peggy
Howard Greene: Tom Rivers
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