La piccola bottega degli orrori
S
eymour Krelboyne, un commesso imbranato nel negozio di fiori di Mr. Mushnik sta per essere licenziato a causa dei continui danni che combina in un'attività che stenta decisamente a decollare. Gli è rimasta un'unica carta da giocarsi se vuole mantenere il posto ed è quella di portare in negozio una piantina che tiene a casa e che un cliente della bottega sostiene essere assai rara. Così il signor Gravis Mushnik, supplicato anche dall'altra commessa Audrey Fulquard, accetta di dare un'ulteriore settimana a Seymour, se l'esposizione della sua pianta in negozio darà i frutti sperati. Ma non è altro che una piccola specie di Dionea mangia insetti e sembra piuttosto malandata per ottenere quello che tutti si auspicano. Così Seymour passa intere notti in negozio accudendola al meglio fino a scoprire che la pianta ha sete di sangue. E' costantemente affamata e non le bastano più le poche gocce che il giovane le da in pasto punzecchiandosi le dita. Sufficienti comunque per vederla crescere e prosperare ma con un costante aumento di appetito e, cosa straordinaria e del tutto inaspettata, iniziando a parlare col giovane, chiedendogli spesso da mangiare finché Seymour, che non lo ha ancora detto a nessuno, le porta alcuni brandelli di un poveraccio rimasto ucciso da un treno. E' l'inizio di un escalation di sangue che quella piantina, al grido continuo di "ho fame!" pretende dal povero Seymour ormai in balia di quella che ha chiamato "Audrey 2" in onore della collega che ha creduto in lui. Oggi attira in negozio frotte di persone paganti desiderose di vedere la pianta più strana d'America, che cresce a dismisura grazie alle abbondanti libagioni che il suo fido botanico le fornisce. Inoltre è di bocca buona e non fa distinzioni tra il dentista sadico e cattivo, o il malcapitato ladro che ha fatto irruzione nottetempo nel negozio, ed è ormai così grande che è sul punto di sbocciare stando alle poche notizie sulla specie reperibili sui libri. Quando la cosa avviene ecco che dai suoi fiori si possono incredibilmente scorgere i volti delle sue vittime, tutte scomparse nei dintorni del negozio e sulle quali stava indagando la polizia, che ora pensa di aver trovato il colpevole delle loro morti nel povero Seymour, Costui per sottrarsi alla cattura scappa per poi tornare in negozio e vendicarsi di quella pianta che gli ha rovinato la vita. In un estremo quanto avventato slancio, il ragazzo si tuffa dentro le sue fauci armato di coltello per farla finita trovando però anche la sua fine. Sarà Audrey a rendersene conto scoprendo anche il suo volto in uno degli enormi fiori della pianta.

Una commedia degli orrori diventata col tempo un piccolo cult che Roger Corman ha diretto in un paio di giorni con un cast all'osso e in estrema economia, dove alla sua quarta apparizione sul grande schermo troviamo inaspettatamente Jack Nicholson in un piccolo ruolo ma di grande effetto.
The Little Shop of Horrors
Stati Uniti d'America 1960
Regia: Roger Corman
Musiche Fred Katz
con
Jonathan Haze: Seymour Krelboyne
Jackie Joseph: Audrey Fulquard
Mel Welles: Gravis Mushnik
Leola Wendorff: signora Shiva
Dick Miller: Burson Fouch
John Herman Shaner: Dr. Phoebus Farb
Jack Nicholson: Wilbur Force
Wally Campo: Detective Joe Fink
Jack Warford: Detective Frank Stoolie
Lynn Storey: signora Hortense Feuchtwanger
Karyn Kupcinet: Shirley
Toby Michaels: amica di Shirley
Meri Welles: Leonora Clyde
sfido chiunque a non riconoscere nell'imbranato protagonista l'attore che interpretato Poe Dameron negli ultimi episodi della saga StarWars
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