Totò sceicco
M aggiordomo nella casa della Marchesa di San Frustone, Antonio Sapone è incaricato dalla padrona di rintracciare e riportare a casa il figliolo Gastone, che per una delusione d'amore si è arruolato nella Legione Straniera. Aveva perso la testa per Lulù, una canzonettista che dopo averlo sedotto si era scocciata della sua gelosia e lo aveva mollato. Antonio riesce a raggiungerlo in Africa ma sbaglia sponda finendo arruolato dai ribelli arabi. Poi siccome il loro Sceicco che doveva tornare dopo gli studi in Europa è stato arrestato dai Francesi, la sorella Fatma, su suggerimento dei suoi fidati Mohamed e Zacarias, visto che nessuno lo conosce, per continuare la lotta con un leader amato dal suo popolo, fa travestire Antonio da Sceicco spacciandolo per suo fratello. Più o meno l'età è la stessa e anche i capelli neri giovano alla farsa tanto che ben presto, dopo essere stato presentato ai guerriglieri, viene osannato da tutti comprese le sue numerose e giovani mogli che come da tradizione gli avevano fatto sposare a sua insaputa. Gastone invece è in cella nel forte dei Legionari per insubordinazione e la cocente delusione d'amore lo rende iroso e violento. Ma in suo aiuto ecco arrivare al forte la sua Lulù che, pentita, vorrebbe riallacciare il rapporto trovando però una netta resistenza da parte di Gastone che per farla finita chiede di essere mandato al campo dello Sceicco in missione suicida. Deve catturarlo o morire nel tentativo e nonostante le preghiere di Lulù, il Maggiore gli affida la missione. Di notte penetra nella tenda dello Sceicco e viene catturato ma fortunatamente Antonio finge di torturarlo ordinando di essere lasciati soli. Approfitta così per fuggire con lui e quando viene scoperta la sua fuga si decide al campo di lasciarli andare, visto che moriranno di sicuro nel deserto. Infatti le pene per i due sono strazianti, assetati e in preda a continue visioni che si rivelano essere miraggi, i due morirebbero se non arrivassero nei pressi del forte e venissero recuperati. I soldati credono che Antonio sia il vero Sceicco e finirebbe fucilato se Gastone, delirante per un colpo di sole non rinsavisse in tempo per fermare il plotone. Chiarito l'equivoco i due di guardia sugli spalti nella notte seguente vengono rapiti dai ribelli. Sotterrati fino al collo stanno per subire la morte secondo il rito dei beduini del deserto quando ad un tratto sprofondano nel terreno finendo in una cavità sottostante che li conduce in un antico tempio perduto. E' il Regno di Antinea, la Regina di Atlantide, il cui bacio è mortale per gli uomini che si innamorano di lei al primo sguardo. Succede a Gastone ma lei gli preferisce Antonio che pretende di sposare per poi regnare al suo fianco. Ma le sorti di Atlantide sono segnate, il colonnello Zacarias cercava da tempo l'ubicazione di quel posto fantastico e appoggiava i ribelli solo per impossessarsi un giorno del favoloso tesoro ed ora è disposto a far saltare tutto in aria se non può essere suo. Così mentre i ribelli entrano in contatto con gli uomini di Antinea e i Legionari arrivano subito dopo, nel gran parapiglia salta tutto in aria e rivediamo tempo dopo Gastone con Lulù, felicemente sposati, far rientro da mammà che finalmente felice li accoglie compreso Antonio che si è portato appresso Antinea sposandola. A chi lo ammonisce che il suo bacio è velenoso, il nostro ribadisce di averla vaccinata e quindi ora può accostare con piacere le sue labbra a quelle della stupenda atlantide nel finale di un film dove tutto funziona e gira alla grande, dalle battute memorabili alle musiche tanto orecchiabili nella canzonettista quanto suggestive nell'introduzione al favoloso mondo sotterraneo.
Totò sceicco
Italia 1950
Regia: Mario Mattoli
Musiche Armando Fragna
con
Totò: Antonio Sapone
Tamara Lees: Antinea, regina di Atlantide
Aroldo Tieri: Gastone, il marchese
Laura Gore: Lulù, la canzonettista
Lauretta De Lauri: Fatma, la principessa
Ada Dondini: la marchesa di San Frustone
Kiki Urbani: la danzatrice araba
Cesare Polacco: Mohamed
Arnoldo Foà: il matto
Mario Castellani: Zacarias, colonnello dei ribelli
Franco Jamonte: Alì Babà
Riccardo Billi: l'arabo di Bitonto
Ubaldo Lay: il maggiore della Legione Straniera
Carlo Duse: un beduino
Carlo Croccolo: il cameriere del bar del porto
Ughetto Bertucci: Ludovico, l'autista
Raimondo Vianello: ufficiale della Legione Straniera
Aldo Giuffré: legionario
Totò Mignone: legionario
Giacomo Furia: legionario
Pasquale De Filippo: legionario
Eduardo Passarelli: il legionario ufficiale medico
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