Lo sparviero del Nilo
T ornata al Cairo per insediarsi nella ricca dimora di suo nonno Amed Pascià, Leila, giovane di rara bellezza ne è la fiera erede. Educata a Parigi si è portata appresso la colta istitutrice Madame Corinne che tuttavia è ancora piuttosto riluttante all'idea di dover vivere in un paese dove può imbattersi in leoni e altre belve feroci. A ricevere le due donne, Ibrahim, cugino di Leila ed amministratore delle sue proprietà, il quale ha un braccio destro nel fedele Yusuf. Tra le prime cose da fare c'è il rinnovo della concessione secolare ai beduini Beni Amer di vivere in una vasta area di sua proprietà ancorché desertica ed è previsto per l'indomani l'arrivo dello Sceicco Rachid loro capo. Costui in realtà è giunto nottetempo in città ed ha scavalcato le mura della dimora di Leila udendo il soave canto di una fanciulla. Si è incontrato con lei credendola un'ancella della padrona che avrebbe dovuto incontrare il giorno dopo, ed incantato da tanta bellezza le propone di incontrarsi ancora nello stesso luogo. Leila è stata al gioco e quando il giorno seguente Rachid la scopre essere la padrona in persona la scintilla dell'amore scocca immediata e la donna lo ricambia con altrettanto slancio. Ma i due non hanno fatto i conti con i biechi progetti di suo cugino Ibrahim che nelle terre dei beduini ha scovato alcuni zaffiri e intende dare la concessione mineraria al banchiere greco Micropulos disposto a pagarlo profumatamente. Per evitare dissidi con i beduini, inganna sua cugina circa l'effettivo scopo della missione mascherata come ricerca di pozzi artesiani che saranno utili un domani agli attuali residenti che vanno per questo disarmati, per evitare scontri con i lavoratori, essendo i beduini di natura bellicosa. Rachid convinto a sua volta della bontà dell'impresa, ordina il disarmo che viene immediatamente eseguito dal suo popolo. Ma ben presto le cose precipitano e le angherie verso i beduini crescono a dismisura con violente rappresaglie da parte degli uomini di Yusuf incaricato di presidiare l'area. La madre di Rachid si rifugia in un loro castello in mezzo al deserto mentre lo sceicco dopo aver urlato tutta la sua rabbia a Leila che crede in combutta con suo cugino, si dà alla macchia venendo poco dopo inseguito da Yusuf che, vedendolo rotolare da un dirupo, crede di averlo colpito a morte.
In realtà l'uomo ha assunto una nuova identità celandosi dietro a una maschera e vestito di nero si fa adesso chiamare lo Sparviero seminando morte e distruzione nei campi dei nemici. Nel frattempo Leila ha scoperto l'inganno di cui è vittima e raggiunge Selma, la madre di Rachid, per supplicarla di crederla e piangere insieme la morte del loro adorato. Yusuf fa irruzione nel castello e le fa prigioniere con Ibrahim che impone a Leila di sposarlo di modo che potrà ereditare i suoi beni e soprattutto, come stabilisce la legge, la donna non potrà mai denunciarlo essendo sua moglie. Rachid ha intanto ripreso le armi e armato i suoi per poi giocare uno scherzo beffardo ai nemici. Si fa accompagnare al castello da un pastore che sostiene di averlo trovato moribondo e curato per un mese tra la vita e la morte ma l'uomo è rimbambito e non è più in grado di intendere e volere. Recita talmente bene la sua parte che nemmeno le sue donne riescono ad accorgersene e quando sta per celebrarsi il matrimonio imposto a Leila se non vuole morti Selma e suo figlio, ecco Rachid presentarsi come lo Sparviero e ingaggiare un furibondo duello con gli sgherri mentre fuori i suoi beduini iniziano l'attacco. Yusuf e Ibrahim cadranno sotto i colpi della scimitarra dello sceicco che potrà riabbracciare la sua Leila nel tripudio generale al termine di questa bella avventura del cinema italiano anni'50.
Girato in esterni in Egitto il film vede Vittorio Gassman nei panni insoliti del cattivo di turno sostenuto da Folco Lulli che al contrario li indossava abitualmente. Ma il vero eroe è in questo caso Enzo Fiermonte che divide il ruolo con Silvana Pampanini dando vita insieme ad una convincente coppia di protagonisti ben sorretti da una trama scorrevole e avvincente.
Girato in esterni in Egitto il film vede Vittorio Gassman nei panni insoliti del cattivo di turno sostenuto da Folco Lulli che al contrario li indossava abitualmente. Ma il vero eroe è in questo caso Enzo Fiermonte che divide il ruolo con Silvana Pampanini dando vita insieme ad una convincente coppia di protagonisti ben sorretti da una trama scorrevole e avvincente.
Lo Sparviero del Nilo
Italia 1950
Regia: Giacomo Gentilomo
Musiche Ezio Carabella
con
Enzo Fiermonte: Rachid
Silvana Pampanini: Leila
Vittorio Gassman: Yusuf
Folco Lulli: Ibrahim
Saro Urzì: Sahid
Virginia Balestrieri: Selma, madre di Rachid
Jone Morino: Madame Corinne
Enzo Biliotti: il banchiere Micropulos
Pina Alpern: la danzatrice
Oreste Fares: Mohammed
Elvy Lissiak: Selika
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