Joe l’implacabile
P er porre fine ai continui assalti ai trasporti d'oro, la Banca Nazionale, anche per placare le ire dei proprietari di miniere messi a loro volta in grave crisi, incarica l'agente Joe Ford di curare personalmente il trasporto dell'ultimo considerevole carico d'oro. Costui, noto e temuto negli ambienti malavitosi col nome di Dynamite Joe, è solito far sparire in mille pezzetti i banditi che gli capitano a tiro, forte di una incredibile maestria nel maneggio dei materiali esplosivi. Assume un bizzarro aiutante raccattato per strada e famoso per la sua passione per l'alcool tanto da essere chiamato spugna. Dovrà guidare una diligenza e siccome si è detto esperto nel ramo, Joe se ne servirà per la missione che ha in programma con il direttore della banca. Infatti l'uomo ha escogitato un piano incredibile che è quello di far fondere l'oro e trasformarlo in una diligenza copiandone un modello in servizio della Wells & Fargo. Con una verniciata color legno non desterà alcun sospetto e nel caso venisse attaccata la troveranno al suo interno vuota dovendo andarsene con le pive nel sacco. Ma Joe non è tipo da ingannare facilmente e subodorando un tranello, fa in modo che la diligenza d'oro segua un altro percorso ed una normale ne prenda il posto così da smascherare la famigerata banda. Si scopre infatti che il capo insospettabile di tale organizzazione è nientemeno che Jury Nancer uno dei proprietari di miniera infuriati per i continui furti. Joe scopre che la sua è in realtà una miniera di zolfo e quindi l'oro che vanta di estrarre è proprio quello che proviene dalle ruberie. Joe ne sfoltisce la banda a colpi di candelotti e lo costringe ad allearsi con un balordo messicano, El Sol, un fanatico che pretende una grossa fetta del bottino ancorché il colpo sia facile, visto che il direttore della banca ha spiattellato tutto. Una volta teso l'agguato alla diligenza, sarà uno scherzo trasportarla nel loro covo. Ma i colpi di scena non sono finiti e stanno per verificarsi in una sequenza serrata. Dapprima Joe si rifugia in un forte ma lo trova presidiato da soli 4 soldati di cui uno ferito e un altro con mansioni di cuoco, visto che il grosso è fuori in perlustrazione. Ma avendo a disposizione la Santa Barbara del forte riesce a difendersi e prendere tempo abbattendo un considerevole numero di messicani. Ma El Sol riesce a sfondare la porta e catturarli facendoli legare e ponendo ai loro piedi la dinamite rimasta. Infuriato poi per le perdite subite uccide a sangue freddo Mr. Jury pretendendo a quel punto la posta intera ma venendo a sua volta ucciso dall'arrivo del senatore Sennett coi suoi uomini, che dopo aver ucciso gli ultimi banditi si svela per essere un vile traditore. Fu lui a dare l'incarico a Joe sicuro che lo avrebbe portato a termine, giusto in tempo per favorirlo nel suo piano di accaparrarsi tutto e varcare il confine poco distante. E' un peccato dover rinunciare alla sua carica e ad una ricca pensione ma il bottino lo ripaga più che degnamente. Così li lascia legati e accende la miccia per farli esplodere prendendo subito dopo il largo con la diligenza. La cavalleria fa rientro giusto in tempo per liberare i nostri e Joe con un cannocchiale assiste alla fuga del senatore ormai rimasto solo alla folle guida del carro e speriamo che non tocchi i freni perché Joe gli ha tirato un bello scherzo. Quando infatti il senatore deve frenare la corsa per passare il confine, accende una miccia per sfregamento che in un attimo lo fa saltare in aria con tutta la diligenza. E l'oro? Si dicono impietriti i vari proprietari? Niente paura Joe come dicevamo aveva sostituito la diligenza con quella del postale che sta per arrivare al forte senza sospettare di che materiale è fatta. Tutti felici e contenti meno le due donne che per tutto il film si sono contese il bel Joe che però adesso deve scappare per evitare la loro furia.
Antonio Margheriti usando il consueto nome d'arte di Anthony M. Dawson dirige un buon "polverone" traendo materia prima, ovvero la polvere, ingrediente primario di ogni western, in quel posto ideale e a basso costo che è il Deserto di Tabernas ad Almeria che ha fatto da sfondo ai migliori spaghetti western girati nel periodo, ovviamente di gran lunga migliori dei campi verdi della maremma laziale dove ne ambientarono altri.
Dynamite Joe
Italia, Spagna 1967
Regia: Antonio Margheriti (accreditato Anthony M. Dawson)
Musiche Carlo Savina
con
Rick Van Nutter: Joe Ford
Merce Castro: Paquita
Halina Zalewska: Betty
Renato Baldini: Jury Nancer
Barta Barry: Spugna
Aldo Cecconi: Frank
Alfonso Rojas: lo sceriffo Stanton
Ricardo Palacios: El Sol
Santiago Rivero: il senatore Sennett
Dario De Grassi: Scott
Claudio Scarchilli: Jack Foster
Vicente Roca: il direttore della banca
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