Prima comunione
P asqua 1950, nell'aria c'è serenità e bontà, con tutti che si prodigano nel fare gli auguri al prossimo ed è anche il giorno della Prima Comunione per molti ragazzini tra i quali Anna Carloni, figlia del Commendator Carlo. Costui è uomo burbero ed arrivato ad una posizione sociale invidiabile partendo dal nulla e facendo molti sacrifici. E' proprietario di un avviato forno con annesso negozio di dolciumi e ama ostentare la sua ricchezza, a partire dalla nuovissima e fiammante auto che si è appena fatto portare sotto casa dal suo autista. Si sta vestendo e sbircia come al solito la sua prosperosa vicina di casa, la signorina Ludovisi, che pare abbia un amante e lui nel sogno vorrebbe esserlo, visto che con sua moglie non sembra più essere in sintonia. Ad esempio litiga perché ancora non è arrivato il vestitino bianco per la loro Annetta e il motivo è da ricercare nel fatto che sua moglie non ne azzecca mai una, avendo scelto una sarta fuori portata e per di più senza auto e telefono. Per questo deve vestirsi in fretta e furia e andare di persona con l'auto a prendere il vestito. E' l'inizio per lui di tutta una serie di contrattempi che lo vedranno litigare con sconosciuti per futili motivi fino a perdere per strada il vestito oltre a rompere l'auto. Nel frettoloso rientro a casa scoppierà una furibonda lite con sua moglie rea di essere la causa di tutto e mentre sua figlia piange per non potersi comunicare, tutto il vicinato si prodiga per ricavare un vestitino per lei da un abito da sposa di una delle donne del palazzo. Carlo aveva affidato il pacco col vestitino a un passante, per di più zoppo, perché doveva vedersela con un tizio che l'aveva offeso sull'autobus. Ma dopo il parapiglia seguito non aveva più ritrovato l'uomo che a sua volta aveva cercato disperatamente colui che gli aveva affidato quella incombenza. Ora Carlo si precipita in chiesa per chiedere un rinvio di qualche minuto onde consentire alle donne di casa di vestire la piccola, trovando però una fredda accoglienza nell'arciprete della sua parrocchia che lo conosce per non essere affatto un buon cristiano e non frequentare la chiesa. Tuttavia visto che sua moglie e la figlioletta non sono come lui si dice disposto a fare una piccola eccezione anche perché si attende ancora l'arrivo del cardinale. Carlo torna a casa e tutto trafelato scopre che è lungi dall'essere pronto quel vestito per ovvi motivi e si infuria ancor di più, causando nella povera moglie una crisi di pianto e il tutto davanti ai numerosi invitati. Carlo capisce quanto sia stato rigido con sua moglie e incurante finora dei sentimenti del prossimo che cerca di farsi perdonare imitato in questo da sua moglie ed ecco che il miracolo si avvera, quando alla porta si presenta il poveretto col pacco e il vestitino a sua volta trafelato per le peripezie seguite alla ricerca del proprietario. E' accolto come uno di famiglia e e per ringraziarlo viene invitato alla festa correndo tutti a perdifiato verso la chiesa e la fine di questa deliziosa commedia.
Il maestro Alessandro Blasetti dirige con sapiente ironia un film documento di un'epoca con un grandissimo Aldo Fabrizi capace di passare dal comico al drammatico con incredibile disinvoltura, segno evidente di straordinarie doti recitative. Con lui un cast formidabile e la spassosa voce narrante di Alberto Sordi a sottolineare i vari quadretti che la sceneggiatura di Zavattini rende oltremodo godibili. Una perla del cinema italiano che fu e che tarda da troppo tempo a tornare.
Prima comunione
Italia, Francia 1950
Regia: Alessandro Blasetti
Musiche Alessandro Cicognini
con
Aldo Fabrizi: Commendator Carlo Carloni
Gaby Morlay: Maria Carloni
Andreina Mazzotto: Anna Carloni
Ludmilla Dudarova: signorina Ludovisi
Lucien Baroux: arciprete
Enrico Viarisio: uomo del filobus
Carlo Romano: tassista
Adriana Gallandt: Antonia, la cameriera
Umberto Sacripante: lo zoppo
Ernesto Almirante: Antonio, il colonnello
Aldo Silvani: inquilino con le scarpe rumorose
Lauro Gazzolo: cliente che reclama
Max Elloy: spazzino
Jean Tissier: medico sul taxi
Amedeo Trilli: vigile urbano
Dante Maggio: vigile addetto al traffico
Luciano Mondolfo: sacrestano
Marga Cella: invitata con il turbante
Amalia Pellegrini: nonna
Luigi Moneta: cardinale
Silvio Bagolini: sacrestano
Adele Moretti: sarta
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