Sua Eccellenza si fermò a mangiare
U n ladruncolo che si era introdotto nottetempo in un appartamento per rubare scopre una relazione extraconiugale tra un certo Ernesto e la bella Lauretta, il tutto in barba alla giovane moglie di lui Silvia che per tranquillizzare, contatta in piena notte facendole intendere di trovarsi in compagnia di un suo vecchio amico d'armi, il dottor Tanzarella. E' il primo nome che gli capita leggendolo da un giornale sul tavolo e per rispondere alle insistenze di sua moglie circa il misterioso amico col quale fare le ore piccole. Gli racconta che è un medico che gli salvò la vita durante il servizio militare e per questo stanno facendo tardi raccontandosi le loro storie. Ma l'indomani sua moglie che ha rivelato tutto a sua madre, la contessa Clara Bernabei, pretende ulteriori spiegazioni circa il suo amico e mentre Ernesto cerca di togliersi dall'imbarazzo inventando storielle, ecco arrivare il dottor Biagio Tanzarella in persona che prontamente abbraccia Ernesto, facendo intendere subito la loro amicizia, cosa della quale l'attonito fedifrago approfitta subito. Un deus ex-machina che però puzza di bruciato, tanto che rimasti soli cerca di farsi spiegare l'arcano. L'uomo non rivela come è venuto in possesso di simili delicate informazioni, fa parte del suo lavoro di "benefattore di sé stesso", in compenso pretende una somma di 10 mila lire per tacere e togliere il disturbo. Ernesto accetta ma non ha fatto i conti con le donne che, sempre malfidate e stavolta nelle vesti dell'esuberante suocera, hanno nel frattempo fatto luce sull'identità del fantomatico Dott. Biagio Tanzarella, telefonando ad un amico direttore di giornale, che prontamente svela loro essere niente di meno che il medico personale del Duce!! Bisogna approfittarne subito per invitarlo nella loro tenuta di campagna giusto in occasione della cena che daranno in onore di un importante ministro. Tutte queste conoscenze non potranno che far bene alla famiglia, ragion per cui, avvertito Ernesto e con il consenso dell'illustre ospite appena arrivato, ci si da appuntamento per l'indomani con preghiera di portare con sé anche l'illustre signora. L'uomo si presenta con Lauretta spacciandola per moglie e dopo averla convinta ad accettare il ruolo per fare un dispetto al suo amante Ernesto. Questi per poco sviene quando la vede arrivare ma deve stare al gioco che dì lì a poco diverrà alquanto movimentato. Infatti all'arrivo del ministro si scopre che Lauretta è stata anche con lui durante una notte in treno dove il poveretto fece "cilecca" cosa questa che lo tormenta al punto che se lo sapesse "LVI" perderebbe sicuramente il posto. Così in un gioco delle parti l'unico che ha in mano tutta la situazione è paradossalmente proprio il finto medico che con le sue personali conoscenze del Duce può decidere le sorti di ognuno, anche se sembra interessato soprattutto alle posate d'oro, cesellate dal Cellini, dono dello Zar in persona ad un loro avo ambasciatore. Ed è proprio approfittando del trambusto seguito alla venuta a galla degli altarini personali con scenate e riappacificamenti, che il furbo medico inscena una finta chiamata del Duce che lo invita immediatamente a Roma con le posate d'oro che ha saputo siano custodite in quella famiglia e che la Patria ne ha urgente bisogno. I Bernabei obbediscono e fieramente, come doveroso dono alla causa, pongono tutte le posate in un cestino che il nostro astuto lestofante si porta via salutando tutti nel finale di questa ottima commedia.
Nonostante sia data solo come partecipazione, quella di Totò è senz'altro la figura dominante di tutta l'intrigata vicenda che raggiunge apici di comicità in più di un'occasione. Con lui un ottimo cast dove Ugo Tognazzi ha il ruolo di coprotagonista, con tantissimi volti noti di quel cinema italiano coinvolti in un gioco degli equivoci dagli esiti esilaranti.
Sua Eccellenza si fermò a mangiare
Italia 1961
Regia: Mario Mattoli
Musiche Gianni Ferrio
con
Totò: Dott. Biagio Tanzarella
Ugo Tognazzi: Ernesto
Virna Lisi: Silvia
Raimondo Vianello: Sua Eccellenza il ministro
Vittorio Congia: il suo segretario Bini
Lauretta Masiero: Lauretta
Lia Zoppelli: contessa Clara Bernabei
Mario Siletti: il conte Tommaso Bernabei
Francesco Mulè: il commissario
Nando Bruno: l'oste
Anna Campori: la moglie dell'oste
Iole Mauro: la figlia dell'oste
Pietro De Vico: il cameriere dei Bernabei
Tina Perna: la cameriera dei Bernabei
Ely Drago: Gina
Ignazio Leone: Gennarino
Nando Angelini: il giovane brigadiere
Ughetto Bertucci: un fascista
Salvo Libassi: un fascista
Edy Biagetti: il podestà
Flora Carosello: la caposquadra delle 'Giovani Italiane'
e ricordati non tutte le opulenze riescono col buco ...
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