Lo chiamavano King
T emuto da tutti i banditi, John Marley è un cacciatore di taglie che tutti chiamano "King". E' sulle tracce della pericolosa e famigerata banda dei fratelli Benson che a loro volta vorrebbero saldargli il conto. King ne sorprende un terzetto e li fa fuori compreso Sam Benson uno dei più spietati. Ma gli altri furenti si vendicano uccidendo il fratello di King in viaggio di nozze e violentandogli la moglie Carol. Lei stessa ritorna in città per dare l'allarme e King si mette subito in marcia per scovarli e vendicarsi. L'amico sceriffo Brian Foster vorrebbe organizzare una posse per dare la caccia ai banditi ma King lo ferma dicendo che è affar suo e pregandolo di accudire sua cognata in sua assenza. King si mette sulle tracce dei banditi e, contattato dal maggiore Ericson dell'esercito, viene incaricato di fornire informazioni sul traffico d'armi con una banda di messicani che dovrebbero essere riforniti proprio dai Benson. Costoro hanno infatti forzato diversi posti di blocco dei militari uccidendone parecchi grazie al micidiale fuoco di una Gatling e nella certezza che ne abbiano altre è da evitare un attacco in forze dell'esercito che verrebbe spazzato via con facilità. Ecco quindi che King deve scovare il covo della banda e segnalarlo in modo che si possa intervenire di soppiatto con una fulminea incursione. King scopre il covo ma viene catturato dagli uomini di Pepe Mestas che ha varcato il confine per prendere le armi dai Benson. Costoro in cambio oltre ai soldi vogliono fare la pelle a King ma prima bisogna festeggiare e mentre tutti si divertono, il prigioniero riesce a liberarsi e a dare fuoco alle polveri facendo esplodere tutte le armi, comprese dieci mitragliatrici che in mani sbagliate avrebbero seminato morte in tutta la regione. Nel mentre i soldati intervengono e dopo una furiosa sparatoria hanno la meglio sui messicani con Ben Benson che però se la squaglia con l'ultimo dei fratelli. King li raggiunge e ne elimina quello appiedato mentre Ben si rifugia in città. Qui lo scova nascosto nella stalla e dopo una violenta colluttazione lo appende per il collo con una robusta corda. Ma non è finita perché lo stesso King viene sospettato di essere in combutta con i trafficanti ma è solo uno strattagemma dell'agente federale Gordon Collins giunto in città per indagare sul caso. Questo serve per far venire allo scoperto il vero capo della banda nell'insospettabile
che pagherà il fio sulla main street affrontando King che seppur ferito al braccio destro saprà essere veloce anche col mancino. Nel novero dello spaghetti nostrano questo di Renato Savino pomposamente accreditato come Don Reynolds, ne rappresenta un discreto esempio sorretto da rodati interpreti del genere, da una buona colonna sonora del maestro Bacalov e a tratti dagli esterni spagnoli di Almeria, decisamente più adatti della maremma laziale o del Parco degli Abruzzi.
Italia 1971
Regia: Renato Savino (accreditato Don Reynolds)
Musiche Luis Enrique Bacalov
con
Richard Harrison: John "King" Marley
Klaus Kinski: sceriffo Brian Foster
Anne Puskin: Carol
Goffredo Unger: Ben Benson (accreditato John Silver)
Luciano Pigozzi: agente Gordon Collins
Marco Zuanelli: Pepe Mestas
Vassili Karis: il vice sceriffo
Lorenzo Fineschi: uno dei fratelli Benson
Lucio Zarini: uno dei fratelli Benson
Sergio Smacchi: uno dei fratelli Benson
Tom Felleghy: il maggiore Ericson
John Bartha: lo sceriffo Roberts
Federico Boido: Sam Benson (accreditato Rick Boyd)
Paolo Magalotti: il sergente
Ada Pometti: una messicana
Giorgio Dolfin: il bandito alla mitragliatrice
Antonio Basile: Olsen
Oscar Giustini: un trafficante d'armi
Commenti
Posta un commento
i vostri commenti sono molto apprezzati