David e Golia
D avid un giovane pastore è stato indicato dal profeta Samuele come nuovo re di Israele giacché Dio ha abbandonato re Saul che si è allontanato dalla strada della giustizia per seguire quella del vizio e della lussuria. Ha inoltre perduto l' Arca dell'Alleanza, ceduta a re Asrod per stipulare una pace dopo la sconfitta sul campo contro i suoi Filistei. David, ultimo di tanti fratelli è un ottimo fromboliere in grado di colpire piccoli bersagli da distanza notevole e questo grazie al suo continuo allenarsi con la fionda mentre pascola il gregge. Ma dopo la visita di Samuele la sua vita cambia ed ha inizio la sua missione moralizzatrice del popolo di Israele. Recatosi a Gerusalemme si rende ben presto conto di quanto la città si sia allontanata dai dettami del loro Dio e ne rimprovera aspramente re Saul. Questi tuttavia dopo aver represso il primo istinto di farlo uccidere, ne subisce fascino e personalità al punto da tenerselo come consigliere, facendo quindi infuriare il suo predecessore Abner che si vede scavalcato dal nuovo arrivato e per giunta umile pastore. Aizzato in questo montato anche dalla sua donna, Merab, figlia primogenita del re, la cui ambizione vede compromessa a favore della sorella minore Micol che diversamente è attratta da David. Il giovane ottiene ben presto risultati importanti e tali da indisporre persino re Asrod con la richiesta di restituzione dell'Arca. Questi i cui sentimenti bellicosi non si erano mai sopiti e si rammaricava di non aver ucciso Saul a suo tempo, concedendogli invece la pace, decide di intervenire di nuovo militarmente passando i confini e dirigendosi verso Gerusalemme lasciandosi dietro una scia di sangue e distruzione. David in inferiorità numerica gli va incontro col suo esercito e lo fronteggia con coraggio ottenendo uno scontro con il suo più forte guerriero. Se David vincerà, Asrod dovrà tornarsene nelle sue terre e abbandonare ogni velleità restituendo l'Arca. L'astuto re ovviamente accetta visto che il suo guerriero più forte è il gigante Golia che da solo vale un esercito. Oltre ad essere gigantesco ha una corazza impenetrabile sul petto e un elmo parimenti pesante oltre ad armi proporzionate alla sua enorme stazza. Ecco allora che il piccolo David sembra spacciato di fronte a siffatto gigante e quella fionda che mulina fa sorridere Golia che spavaldo pensa di fare del giovane un sol boccone. Ma ecco partire un sasso da quella fionda che lo colpisce poco sopra l'occhio destro, nell'unico spiraglio non protetto dal casco. La botta gli provoca un dolore lancinante e una rovinosa caduta, con David che ne approfitta e gli balza sul petto finendolo con il suo spadone che porta trionfante con sé verso il esercito. Subito dopo, galvanizzato, regge l'urto dei Filistei lanciati alla carica da re Asrod che non ha tenuto fede alla sua parola sbigottito dalla sconfitta del suo campione. Ma per lui il destino è segnato e dopo i primi scontri resta a terra ucciso da una lancia, lasciando attoniti i suoi che subito dopo si ritirano rovinosamente. Rientrato a Gerusalemme con tutti gli onori, David, sventato un attentato del geloso Abner, consegna la gigantesca spada di Golia a re Saul come pegno della sua ubbidienza, venendo ricambiato con la mano di sua figlia Micol con la quale regnerà in futuro sul popolo d'Israele.
Kolossal biblico e peplum messi insieme con interni italiani ed esterni slavi e israeliani, per un risultato tutto sommato soddisfacente viste anche discrete scene di massa con profusione di fanti e cavalieri. Orson Welles è il nome di spicco che fa solo presenza fisica, anche se già piuttosto ingombrante, al punto che gli avrei visto bene sulle labbra il vocione di Olinto Cristina in luogo di quello di Gino Cervi che lo doppia. La sua notevole mole gli consente solo di bere e muoversi quel poco che gli serve per sedersi sul trono. Il resto del cast è passabile senza elementi di grido ma con tanti buoni caratteristi.
David e Golia
Italia 1960
Regia: Ferdinando Baldi, Richard Pottier
Musiche Carlo Innocenzi
con
Orson Welles: Re Saul
Ivica Pajer: David (accreditato Ivo Payer)
Hilton Edwards: il profeta Samuele (accreditato Edward Hilton)
Massimo Serato: Abner
Eleonora Rossi Drago: Merab
Giulia Rubini: Micol
Emma Baron: Anna, la madre di David
Pierre Cressoy: Gionata
Furio Meniconi: Asrod, re dei Filistei
Aldo Pedinotti: Golia (accreditato Kronos)
Dante Maggio: Cret
Luigi Tosi: Beniamino Di Gaba
Umberto Fiz: Lazar
Ugo Sasso: Huro
Ileana Danelli: Sarah
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